Giovedì, 20 Ottobre 2016 10:08

Associazioni ecologiste ribadiscono il No alle modifiche della Legge Regionale su tutela foreste e pascoli

di  Redazione

Dopo essere state ascoltate in Comissione Agricoltura del Consiglo Regionale Abruzzese, in una nota, le associazioni Appennino Ecosistema, LIPU Abruzzo, WWF Abruzzo Montano, SALVIAMO L'ORSO, Pro Natura Abruzzo eALTURA Abruzzo, esprimono tutta la loro contrarietà a quella che definiscono una vera e proprio "controriforma"  della Legge Regionale quadro per la tutela delle foreste e dei pascoli (la n. 3/2014) "vanificandone tutti i contenuti innovativi a tutela degli ecosistemi forestali e dei pascoli".

"Le foreste e le praterie pascolate - affermano gli ambientalisti - sono ecosistemi di enorme importanza ecologica, cioè beni comuni che producono servizi di fondamentale utilità per tutti, e non solo beni da sfruttare. Solo la rapida approvazione del suo Regolamento di applicazione potrebbe garantire un'efficace tutela ed un'utilizzazione ecologicamente fondata degli ecosistemi forestali e di prateria della regione".

La seduta della Comissione tenutasi mercoledì 19 ottobre - a cui le associazioni sono state chiamate dal Presidente Lorenzo Berardinetti e dal Presiednte della Comissione Ambiente e Territorio, Pierpaolo Pietrucci -  era chiamata ad esaminare la proposta di legge presentata dall'Assessore all'Agricoltura Dino Pepe e dallo stesso Presidente Berardinetti. I rappresentanti delle Associazioni hanno fatto presente che "le modifiche e le integrazioni che sarebbero apportate alla vigente Legge Regionale forestale consentirebbero alla Giunta Regionale di adottare provvedimenti "temporanei" di autorizzazione allo sfruttamento di boschi e pascoli, anche senza i necessari ed obbligatori Piani di gestione, come invece prevede la legge. Persino tutto il patrimonio destinato agli usi civici potrebbe essere affidato velocemente anche a privati senza scrupoli, che lo sottrarrebbero alla sua destinazione che è per definizione di pubblica utilità. Le nuove norme proposte consentirebbero anche l'iscrizione all'Albo regionale di imprese forestali di privati e Consorzi protagonisti di decine e decine di illeciti amministrativi, legati ad uno sfruttamento eccessivo e di rapina del patrimonio forestale regionale, purché questi non abbiano comportato condanne penali".

"La controriforma proposta dalla Giunta Regionale  - prosegue la nota - snaturerebbe la Legge quadro per la tutela delle foreste e dei pascoli, riaprendo la possibilità di uno sfruttamento selvaggio degli ecosistemi forestali e dei pascoli, come avevano già denunciato lo scorso luglio le Associazioni ecologiste. Si continua a percorrere una strada tracciata da gruppi di pressione che non tollerano una gestione del patrimonio naturale regionale nell'interesse pubblico e non di pochi gruppi di potere ben organizzati".

"La Legge che già si vorrebbe cambiare non è stata mai compiutamente applicata, mancandone incredibilmente ancora il Regolamento di attuazione, a due anni dalla scadenza del termine previsto per la sua presentazione al Consiglio da parte della Giunta Regionale. Senza l'approvazione del Regolamento, che secondo la legge avrebbe dovuto definire prescrizioni e limiti d'uso di tutti i boschi e i pascoli della regione, nonché le relative procedure autorizzative, non è ovviamente possibile verificare se la modernissima legge finalmente varata all'inizio del 2014, dopo anni di attesa, sia in grado di regolamentare in modo efficace la tutela e l'utilizzazione degli ecosistemi forestali e di prateria della regione".

"Occorrerebbe invece - concludono le associazioni" giungere ad una rapida approvazione del Regolamento di attuazione della L.R. n. 3/2014, in modo da disciplinare in modo certo ed univoco tutte le attività di pastorizia e sfruttamento dei boschi, oggi prive di regole certe e quindi foriere di provocare grav Appennino Ecosistema

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 20 Ottobre 2016 10:38

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