Il Senato ha approvato la legge che istituisce la Commissione di inchiesta parlamentare (monocamerale) sul terremoto dell'Aquila.
La commissione, spiega la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, dovrà fare chiarezza e indagare su "quanto accaduto il 6 aprile 2009 in Abruzzo, le procedure adottate, le responsabilità, gli errori, per sottolineare la necessità di una legge organica ed un sistema di prevenzione ed intervento efficace ed equo".
"Alle 3.32 quella mattina" ricorda la senatrice aquilana "ero a L'Aquila, ero presidente della Provincia, nessuno di noi aveva il manuale del buon terremotato. Nessuno di noi sapeva cosa doveva fare per assistere, aiutare, sostenere le persone nell'emergenza e poi impostare la ricostruzione. Il primo obiettivo della Commissione è fare in modo che nessun amministratore si trovi più in quella condizione, perché tutti i ritardi e gli errori che abbiamo scontato noi aquilani non ricadano più su nessun altro".
Nel dare il via libera alla commissione, il Senato ha unificato varie proposte di legge - tra cui quella della senatrice Pezzopane e quella del senatore ex Cinque Stelle (ora al gruppo Misto) Maurizio Romani - accogliendo anche integrazioni ed emendamenti presentati da altri gruppi, ad esempio la Lega.
La commissione sarà composta da 20 senatori e "avrà 6 mesi" spiega sempre Stefania Pezzopane "per indagare sulla gestione dell'emergenza, sull'affastellarsi delle ordinanze, sulle leggi contraddittorie, sull'esclusione dei comuni e degli enti locali dal potere di decisione, fino al 2012, sugli strumenti e le procedure per la ricostruzione. Dopo il sisma del 2009" afferma la Pezzopane "sia nella gestione dell'emergenza che in quella della ricostruzione si sono verificati cortocircuiti ed errori che non vanno più ripetuti. Già il decreto emanato dopo il sisma del 24 agosto risolve positivamente tante criticità di allora, per esempio finanziando al 100% la ricostruzione anche delle seconde case nei comuni del cratere. Provvedimento che non fu adottato a L'Aquila, osteggiato dal governo e dalla maggioranza di allora, e che comportò uno stallo nella ricostruzione dei centri storici che solo grazie al Pd e al governo Renzi è in via di superamento. Con questa commissione di inchiesta non vogliamo criminalizzare nessuno, ma imparare dal passato, per arrivare magari ad una legge organica sulle catastrofi e a contribuire al programma 'Casa Italia' per la prevenzione antisismica".
La commissione, in verità, non dovrà indagare solo sulla gestione dell'emergenza e sulle fasi dell'immediato post sisma ma, più in generale, su tutto il processo di ricostruzione, in particolare sugli scandali, i ritardi, le opacità, gli episodi di corruzione e quelli di malagestione del denaro pubblico, sui tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, su tutte quelle che il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni ha definito in aula "irregolarità e illegalità", dalla lentezza generale ai problemi specifici riguardanti soprattutto l'edilizia pubblica e scolastica".
Un compito improbo, considerando anche il lasso di tempo trascorso da molti eventi sui quali la commissione dovrà far luce e la scarsa concretezza che, storicamente, hanno avuto, in Italia, le commissioni parlamentari d'inchiesta (dalla nascita della Repubblica ce ne sono state ben 81), spesso dimostratesi inconcludenti rispetto alle aspettative suscitate. Quella che venne istituita sull’Irpinia, ad esempio, guidata da Oscar Luigi Scalfaro, nel 1990, arrivò alla conclusione che dei 70 mila miliardi di lire stanziati per la ricostruzione post terremoto, 58.600 finirono nel nulla. A chi (politici, imprenditori, funzionari corrotti, camorristi) però non si è mai saputo.
"A sette anni e mezzo dal sisma, la ricostruzione è ancora in atto", ha ricordato Arrigoni. "Cittadini e le istituzioni lamentano ritardi, lentezze ed inefficienze. L'ultima novità è dell'altro giorno: per un avviso pubblico mal comunicato dall'amministrazione comunale, oltre 720 famiglie che hanno fatto richiesta per essere rimborsate dei danni provocati dal terremoto ai loro mobili, probabilmente non riceveranno mai questi soldi. La commissione dovrà, dunque, occuparsi delle problematiche connesse al periodo di emergenza e anche alla ricostruzione. Il nostro gruppo" ha rivendicato Arrigoni "ha contribuito convintamente al miglioramento del testo".
Tra le integrazioni proposte dalla Lega, c'è, ad esempio, l'ampliamento delle indagini anche ai puntellamenti, alla condotta degli enti locali, allo stato in cui versano gli immobili del Progetto Case".
Sono in molti a dividersi i meriti dell'istituzione della commissione. Anche la senatrice Enza Blundo ha voluto rivendicare il ruolo svolto dal Movimento 5 Stelle, soprattutto nella calendarizzazione della discussione: "Ieri (l'altro ieri, ndr)" ha scritto la Blundo sul proprio profilo Facebook "sono intervenuta nuovamente in aula perché il Doc. che istituisce la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla ricostruzione post–sisma a L’Aquila rischiava di essere ancora messo da parte. Poiché risultava nel calendario dei lavori di questa settimana, ma in una posizione che ne precludeva la discussione ho ulteriormente fatto presente alla Presidenza l'opportunita' di procedere all'esame del documento prima delle ratifiche degli accordi internazionali ed oggi abbiamo presentato con il capogruppo la richiesta formale di inversione del calendario, che è stata accolta.Grazie al Movimento 5 stelle la commissione d'inchiesta adesso è realtà".
"Non possiamo che essere soddisfatti del via libera del Senato all'istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla ricostruzione. Crediamo che il lavoro della Commissione sarà molto utile per comprendere in maniera analitica l'andamento della ricostruzione all'Aquila, capire la portata dei problemi e la validità delle soluzioni di volta in volta individuate, perché quel terremoto è stato per molti aspetti un evento senza precedenti", commenta il segretario del Pd aquilano Stefano Albano.