Venerdì, 18 Novembre 2016 12:11

Referendum, Pd per il 'Si'. Pezzopane: "Saranno gli indecisi a decidere"

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A due settimane dal voto referendario, gli orientamenti vanno pian piano definendosi. Oggi, è l'ultimo giorno utile per rendere noti i risultati di diversi sondaggi condotti, in questi giorni, sulle intenzioni degli italiani: ebbene, il No è dato in vantaggio, con una forbice che si attesta tra il 5 e il 10%. Occorre usare prudenza, però: gli indecisi sono ancora moltissimi, il 25% degli elettori stando al sondaggio di Demos per Repubblica.

"Saranno proprio gli indecisi a decidere: sembra un paradosso, ma è così", ha riconosciuto la senatrice democrat Stefania Pezzopane, intervenuta stamane, a L'Aquila, ad un incontro dei comitati di centrosinistra per il Si al referendum che hanno inteso fare un bilancio del lavoro svolto in questi mesi, annunciando poi le iniziative che caratterizzeranno "la fase più importante e delicata della campagna referendaria", come l'ha definita Gianluca Cervale, coordinatore 'L'Aquila per il Si'.

Attorno al tavolo anche il sindaco Massimo Cialente, il segretario dei Giovani democratici Mario Schettino, Gilda Panella del comitato delle 'Donne per la riforma costituzionale' e il socialista per il Si, Giancarlo Vicini. In platea, il capogruppo democrat Stefano Palumbo, gli assessori comunali Maurizio Capri ed Emanuela Di Giovambattista, i consiglieri Antonio Nardantonio, Alì Salem e Tonino De Paolis, il presidente della Gran Sasso Acqua Americo Di Benedetto, il consigliere provinciale Fabrizio D'Alessandro, e alcuni sindaci del territorio, tra gli altri Francesco Di Paolo (Barisciano), Mauro Di Ciccio (Rocca di Mezzo), Marco Giusti (Scoppito) e Fabio Camilli (Acciano). Assente giustificato il segretario Pd Stefano Albano, impegnato in una iniziativa sul terremoto organizzata in Toscana.

"Queste presenze dimostrano che il Partito Democratico è unito per il Si", ha tenuto a sottolineare Cervale, almeno per quel che riguarda "la gran parte delle rappresentazioni istituzionali e della classe dirigente del partito".

"Il referendum è un passaggio fondamentale per la storia di questo Paese - ha aggiunto - e non solo per la possibilità di modificarne, finalmente, l'architettura istituzionale, ma anche per il destino politico dell'Italia, se è vero che - vincesse il No - già si parla di eventuali governi tecnici". Anche per questo, "le prossime settimane saranno decisive: organizzeremo altri eventi importanti e, tra i tanti, un incontro con l'onorevole Roberto Giachetti, in città il 23 novembre prossimo, con appuntamento alle 17:30 nell'Auditorium dell'Ance".

"C'è un'opinione pubblica distribuita su tre aree", ha ribadito Stefania Pezzopane. "Chi ha deciso per il Si in maniera netta, chi ha deciso per il No - e si tratta di aree molto prossime, in termini di consenso - e poi ci sono gli indecisi che determineranno le sorti della riforma. Ci appelliamo proprio agli indecisi", ha aggiunto la senatrice, che ha assicurato una campagna porta a porta, quasi si trattasse di ottenere preferenze personali.  "Inutile stare a discutere con chi ha deciso per il No, con tanti pregiudizi, con tante lacune d'informazione: nei prossimi giorni, ci rivolgeremo agli indecisi, alle persone disorientate dal bombardamento di informazioni confuse e contrapposte".

In Parlamento, Pezzopane ha votato la riforma, e lo ribadisce con orgoglio. "L'ho votata per tre volte in Senato, l'hanno votata per tre volte anche i colleghi della Camera e ci sono stati tanti voti interni agli organismi di partito: un lavoro lungo due anni e mezzo che ha prodotto una buona riforma, la migliore che questo Parlamento potesse approvare. Vincesse il Si, finalmente si otterrebbero quegli obiettivi e quei risultati che, da trent'anni, vengono evocati dai Partiti, di sinistra in particolare". La senatrice democrat rispolvera il famoso discorso di Nilde Iotti, a Piombino, nel 1979. "Anche lei, sosteneva la necessità di superare il bicameralismo paritario, anche lei era convinto che fosse assurdo mantenere un Parlamento di circa 1000 componenti, più di quelli che siedono nel Parlamento cinese, a rappresentare una popolazione di oltre un miliardo di persone". Anche da quel discorso viene la riforma, "passata poi per l'Ulivo e per la bicamerale di Massimo D'Alema. Ci siamo arrivati dopo trent'anni, ma ci siamo arrivati: d'altra parte, era l'obiettivo di questa legislatura, così come ci chiese Giorgio Napolitano accettando di restare Presidente della Repubblica oltre la scadenza naturale del primo mandato"

Votare No, significherebbe invece "far restare tutto così com'è: le indennità spropositate dei Consigliere regionali, quelle dei senatori, il Parlamento composto da 945 membri e, soprattutto, il ping pong tra Camera e Senato. Ecco, siamo per cambiare queste e altre cose, così da assicurare al Paese un vero rinnovamento".

Pezzopane ha voluto ribadire, quindi, l'importanza assunta dalla presa di posizione del sindaco Massimo Cialente che, proprio ai nostri microfoni [Leggi qui l'intervista], ha annunciato, qualche settimana fa, il suo voto favorevole alla riforma. "Ho sempre ragionato in scienza e coscienza", le parole del primo cittadino. "E credo che ognuno di noi sia nella condizione di valutare, in scienza e coscienza, su cosa è chiamato a votare". Il Paese ha un disperato bisogno di riforme, "sempre predicate da quella sinistra con cui mi sono persino candidato in Parlamento. Forse, i sindaci ci sono arrivati prima degli altri: lo dimostrano le prese di posizione di Tosi, Pisapia e altri, lo dimostra la presenza di tanti sindaci qui, oggi. D'altra parte, stiamo sui problemi quotidianamente, siamo chiamati ogni giorno a dare risposte alle esigenze dei cittadini. E per fare questo, abbiamo bisogno di un Paese che sia davvero in grado di camminare".

E' importante inviare un messaggio chiaro, ha aggiunto Cialente: "Va dimostrato che questo Paese è in grado di cambiare, di non sottostare alle logiche di lobby di potere. Sul fronte del No, anti-Renziano per lo più, vedo la vera casta che ha soffocato l'Italia, in questi anni, e che non vuole cambiare: alcuni politici, parte della magistratura, grandi burocrati, servitori delle Banche".

Proprio con i sindaci del territorio, Cialente organizzerà una "grande manifestazione di chiusura della campagna referendaria", fissata per il pomeriggio del 29 novembre, in un luogo ancora da stabilire. Il 21 novembre, invece, saranno i Giovani Democratici ad organizzare un'iniziativa, alla presenza del segretario nazionale Mattia Zunino e della deputata democrat Giuditta Pini, con appuntamento a Palazzo Fibbioni alle 17:30. "Come Gd - ha spiegato il segretario cittadino Mario Schettino -  abbiamo lanciato una nostra campagna, "Si lotta", per entrare nel merito della riforma, delle modifiche che verrebbero apportate alla Carta costituzionale. A partire da esempi concreti: tra gli altri, la lentezza nella produzione di leggi pure importanti; ci sono voluti 1318 giorni per dare il via libera definitivo alla proposta d'istituzione del reato di tortura". Anche i giovani faranno campagna sul territorio, "con volantinaggi nelle scuole e nei luoghi più frequentati della città", ha assicurato Schettino.

Ultima modifica il Venerdì, 18 Novembre 2016 22:57

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