Giovedì, 24 Novembre 2016 18:38

Rampelli (FDI) e il 'No' al referendum. Su L'Aquila: "Siamo per le primarie"

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"Bisogna fare attenzione: vincesse il Si, rischieremmo il più violento conflitto istituzionale della storia repubblicana. Il Senato diverrebbe infatti la camera delle autonomie locali e, storicamente, il centrosinistra è più forte alle elezioni amministrative; d'altra parte, il centrodestra - di norma - è più forte alle politiche e, dunque, passasse la riforma, rischieremmo un'ostilità permanente tra le due Camere e un blocco sostanziale delle Istituzioni repubblicane".

E' il punto di vista di Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati, intervenuto a L'Aquila ad un incontro sul No al referendum costituzionale. Tra l'altro, "la riforma Renzi-Boschi rischia di essere l'ultima: il blocco del Senato rispetto alla Camera e viceversa - aggiunge Rampelli - renderebbe impossibile ulteriori modifiche".

Fratelli d'Italia non nasconde che una riforma della Carta costituzionale - "lo strumento di lavoro per rendere più efficace la democrazia e più competitivo il sistema economico e produttivo del Paese - sia urgente e necessaria, "ma vorremmo una riforma vera", sottolinea il capogruppo alla Camera.

"Vorremmo una riforma che preveda, ad esempio, l'elezione diretta del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio, tanto per dirne una; lo chiedono i cittadini, l'avversa Renzi e con lui il centrosinistra; altresì, vorremmo fosse inserito in Costituzione un tetto sulle tasse al 35%, un sistema di prelievo fiscale che permetterebbe a tutti i cittadini di pagare tributi più equi e alle imprese di non chiudere i battenti; vorremmo, inoltre, una norma che proteggesse la sovranità nazionale dai diktat europei, che consentisse ai cittadini di esprimersi sui trattati e sulle direttive imposte da Bruxelles, come accade in Germania o come è accaduto in Gran Bretagna, con la Brexit. Abbiamo proposto anche una norma così detta anti-ribaltone per imporre ai Parlamentari il vincolo di mandato, così da arrestare la costumanza tutta italiana del trasformismo".

Queste sono le colonne d'Ercole del centrodestra, ribadisce Rampelli che, vincesse il No, vorrebbe fosse varata un'assemblea costituente che, a partire dai presupposti appena enunciati, lavorasse "ad una riforma il più possibile condivisa, sintesi delle diverse anime politiche che siedono in Parlamento".
"Un noto costituzionalista e giurista, che non appartiene alla mia area culturale di riferimento, Piero Calamandrei, sosteneva che, alla riforma della Costituzione, il Governo non avrebbe dovuto esercitare alcuna ingerenza sul Parlamento. Invece, siamo in presenza di un esecutivo che ha proposto e imposto la riforma: c'è una evidente anomalia e, infatti, il Paese è spaccato a metà. Una responsabilità gravissima del Governo".

Prevalesse il No, dunque, "per quel che ci riguarda Renzi avrebbe esaurito il suo mandato. A quel punto, il Parlamento dovrebbe approvare in tempi brevi la nuova legge elettorale e il premier accompagnare i lavori, sotto l'egida del Capo dello Stato, determinando le elezioni anticipate. Non sarebbe un grave trauma: la legislatura è praticamente finita, manca poco più di un anno. E con il No, eviteremmo l'entrata in vigore di una pessima riforma e potremmo liberarci, finalmente, di un Presidente del Consiglio che, piaccia o meno, non è mai stato votato dai cittadini italiani".

Cosa accadrebbe in seno al centrodestra però, si tornasse alle urne, è difficile da prevedere anche per Rampelli. "Le forze di centrodestra, al momento, sono schierate in maniera omogenea e compatta sul fronte del No. C'è una sintonia di fondo, insomma. Staremo a vedere se verrà riconfermata dopo il 4 dicembre, se resisterà alle avances di Matteo Renzi - più che prevedibili - ad una parte dello schieramento di centrodestra". Persino sul destino del Governo - l'affondo di Rampelli - "abbiamo sentito alcuni leader di Forza Italia esprimere opinioni diverseo rispetto ad altri compagni di partito; il nostro punto di vista è chiaro, lo ripeto: vincesse il No si dovrebbe andare a elezioni anticipate"

Che a L'Aquila, andasse davvero così, potrebbero coincidere con le amministrative. Nei mesi scorsi si è parlato della possibile candidatura di Pierluigi Biondi, 41 anni, sindaco di Villa Sant'Angelo per 11, a capo di una coalizione 'identitaria' civico-lepenista, sostenuta da Fratelli d'Italia appunto, oltre che da Casapound, Sovranità Nazionale e da alcuni fuoriusciti dai partiti di centrodestra oggi rappresentati in Consiglio comunale.

Rampelli non si sbilancia, ma un punto fermo sembra metterlo. "Tendenzialmente, siamo per le primarie", sottolinea. "Riteniamo che in democrazia siano i cittadini a dover scegliere, non solo chi debba fare il sindaco ma anche chi debba misurarsi con una candidatura a sindaco. Abbiamo persino proposto una modifica della legge elettorale, per introdurre le primarie".

Primarie di coalizione, dunque, come chiedono d'altra parte anche i salviniani che, a L'Aquila, hanno lanciato la candidatura di Luigi D'Eramo. Con una accortezza, però: "Credo che le vecchie formule - ribadisce il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia - non siano più efficaci: la gente ha dimostrato di volere discontinuità, novità, persone pulite, preferendo, talvolta, un salto generazionale. Francamente, non so quanto abbiano a che fare con questo le vecchie logiche di centrodestra e centrosinistra".

Per delineare i confini di una possibile coalizione, insomma, "bisogna confrontarsi sui programmi che, a livello amministrativo, sono importantissimi: la scelta del candidato sindaco verrà di conseguenza. E se possibile, ripeto, sarebbe preferibile passasse da vere primarie. Lavoreremo per questo", la promessa.
Senza alcuna preclusione, ma con una convinzione: "Siamo alternativi alla sinistra: ci divide una diversa concenzione della vita, del mondo, dell'economia e della società, persino da un punto di vista etico. Non bisogna mischiarsi gli uni con gli altri: sarebbe decisamente negativo, è stato fatto troppe volte in passato ed ha sempre portato male".

Ultima modifica il Giovedì, 24 Novembre 2016 23:41

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