Martedì, 06 Dicembre 2016 16:18

Via a legge di Stabilità ma senza gli emendamenti per i terremotati

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Il Senato ha approvato tutta la legge di Bilancio con 166 sì, 70 no e 1 astenuto. La manovra è dunque legge.

Ora i riflettori sono puntati sulla direzione Pd in programma questo pomeriggio, direzione nella quale è atteso il redde rationem tra Renzi e la sinistra interna che ha votato No al referendum.

Per effetto della fiducia chiesta dal Governo, sono decaduti tutti gli emendamenti, compresi quelli che contengono alcune misure per la ricostruzione post terremoto in Abruzzo e negli altri territori colpiti.

A lanciare l'allarme era stata, ieri, la senatrice del Pd Stefania Pezzopane

"Sono in Senato ed ero pronta a fare in Commissione Bilancio la mia battaglia per gli emendamenti pro Abruzzo. Ma ora iniziano i problemi seri. La  prima conseguenza della sconfitta del Sì al referendum e delle conseguenti dimissioni del premier Renzi è che, per non incorrere nell'esercizio provvisorio, è necessario mettere al sicuro la legge di Bilancio, approvandola subito e senza modifiche, per non farla tornare alla Camera. Questo comporta che tutte le proposte che avevo raccolto sul territorio in Abruzzo e tradotto in emendamenti, sui quali avevo già raccolto il consenso del governo concordando con la sottosegretaria De Micheli,  non potranno essere accolte".

"Si tratta - continua Pezzopane - di emendamenti importanti che negli anni passati sono riuscita a far passare nella legge di bilancio. Sono quelli relativi ai fondi per i bilanci dei Comuni per sopperire alle minori entrate e alle maggiori uscite della ricostruzione post terremoto, alle proroghe per i precari dei Comuni, per gli uffici della ricostruzione, per la proroga dei co.co.co e per i sottoservizi nei comuni del cratere, per l'equiparazione del salario  dei dipendenti degli uffici speciali per la ricostruzione. Queste ed altre modifiche necessarie alla legge di bilancio non potranno essere approvate al Senato, con evidenti disagi e ripercussioni su situazioni molto delicate. Io però su queste  questioni non mollo, proverò a ripresentare gli emendamenti al milleproroghe, anche per non perdere il lavoro prezioso già svolto con gli uffici del bilancio e che aveva dato buon esito. Adesso - conclude Pezzopane - siamo in allarme, purtroppo".

E' probabile, a questo punto, che, per le misure attesa dall'Abruzzo e dalle altre regioni terremotate, si ricorrà al decreto Milleproroghe.

Fratelli d'Italia: "Falso, fondi salva bilanci già bocciati da governo"

"Il governo ha già detto no ai fondi salva-bilancio per il Comune dell'Aquila ben prima che fosse noto l'esito del referendum, quindi le dichiarazioni dei rappresentanti aquilani del centrosinistra sono sballate come le politiche messe in piedi per la città".

Lo affermano in una nota Michele Malafoglia e Chiara Mancinelli del circolo "99" di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale del capoluogo.

"Ogni anno ricomincia il balletto intorno ai finanziamenti per pareggiare le minori entrate e le maggiori spese connesse al sisma del 2009 e ogni anno i maggiorenti locali del Partito democratico utilizzano questo strumento come una scure piazzata sulla testa dei cittadini", proseguono i due.

"Stavolta, addirittura, si è legato l'eventuale disponibilità delle risorse alla vittoria del 'sì' ma il sindaco, Massimo Cialente, e la senatrice Stefania Pezzopane hanno omesso di dire che un emendamento in tal senso, presentato proprio dalla parlamentare, è stato dichiarato inammissibile nell'ambito della discussione del decreto legge sul sisma del centro Italia", spiegano Malafoglia e la Mancinelli.

"Questa vicenda fa il paio con quella dell'emendamento 'provocatorio' senza copertura finanziaria della scorsa primavera e del tira e molla con l'esecutivo nazionale che ha comportato il salasso per gli aquilani dell'aumento della tassa sui rifiuti", dicono ancora gli esponenti di FdI-An.

"Il paradosso - sottolineano Malafoglia e la Mancinelli - è che il governo non deve trovare ulteriori soldi, perché le somme indispensabili per garantire la sopravvivenza degli enti colpiti dal terremoto vengono impegnate su norme già esistenti in favore del cratere abruzzese".

"Ribadiamo quello che avevamo già detto in passato - concludono i due - il governo deve rendere 'strutturali' i contributi per le minori entrate e le maggiori spese utilizzando una quota delle risorse già disponibili per la ricostruzione e assegnate di volta in volta con le delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica secondo parametri prefissati e non costringere ogni volta i primi cittadini ad andare a Roma con il cappello in mano a elemosinare ciò che spetterebbe di diritto".

La replica della Pezzopane: "Dichiarazioni stravaganti, non hanno fatto alcunché"

 "Presserò ogni giorno qualsiasi governo e il Parlamento per risolvere le questioni legate alla ricostruzione che non sono potute entrare nella legge di Bilancio a causa della crisi politica di governo. E approfitterò anche, nel pomeriggio, della direzione nazionale del PD a Roma per coinvolgere tutto il gruppo dirigente ed il Presidente della regione D'Alfonso. Io farò come sempre i fatti, a Fratelli d'Italia e al vicepresidente del consiglio regionale dell'Abruzzo Paolo Gatti, di Forza Italia, dei quali leggo stravaganti dichiarazioni, lascio l'arduo compito dei comunicati stampa e delle sterili polemiche". Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, eletta in Abruzzo.

"E' un vero peccato non aver potuto intervenire sulla legge di bilancio per il 2017 - spiega Pezzopane - visto che gli altri anni, dopo la manovra, sono sempre tornata con lo zaino carico di risorse e di soluzioni per il territorio. Il quadro politico post voto referendario e le dimissioni del presidente Renzi hanno imposto l'accelerazione dell'iter della legge Bilancio, per evitare un ulteriore passaggio alla Camera con rischio dell'esercizio provvisorio. Il provvedimento è stato quindi blindato così come uscito da Montecitorio. Oggi pomeriggio, in occasione della direzione nazionale del PD, presserò la sottosegretaria De Micheli e tutti i referenti del PD e del governo per mandare avanti nel milleproroghe o in un altro strumento legislativo quegli emendamenti necessari a rafforzare il processo di ricostruzione".

"Ogni anno, sempre con emendamenti della sottoscritta,  abbiamo affrontato e risolto egregiamente le questioni delle minori entrate e delle maggiori spese dei bilanci dei comuni terremotati -continua Pezzopane- Le opposizioni hanno sempre votato contro. Leggo quindi con stupore le stravaganti dichiarazioni di esponenti di Fratelli d'Italia, non mi risulta che alla Camera, dove già è stata approvata la legge Bilancio, i loro 10 esponenti abbiano presentato emendamenti a supporto dei bilanci dei comuni del cratere, e invece potevano farlo. Né mi risulta lo abbia fatto Forza Italia, che invece in più occasioni ha votato contro i miei emendamenti".

"Al decreto sul terremoto nel Centro Italia ho presentato diversi emendamenti, che non sono stati affatto bocciati dal governo ma semplicemente dichiarati inammissibili per materia. Proprio le opposizioni hanno chiesto ed ottenuto di far stralciare come inammissibili tutte le proposte che non fossero strettamente tese ad affrontare i problemi del cratere degli eventi sismici di agosto e ottobre 2016. Solo a questa condizione, stralcio totale di ogni emendamento riguardante altri territori, le opposizioni  avrebbero dato un contributo propositivo al decreto, che in tal modo è stato votato dalla gran parte delle forze politiche. L'intervento va operato anno per anno, al mutare dell'ammontare dei ristori ai comuni in relazione all'avanzamento della ricostruzione, all'aumento delle entrate per i tributi locali e alla diminuzione delle spese per l'emergenza".

"L'intesa col governo era di affrontare le questioni dei terremoti 2009 in Abruzzo e 2012 in Emilia Romagna nella legge di Bilancio. Continuerò - conclude Pezzopane - la mia battaglia finalizzata a realizzazione concrete, come ho sempre fatto".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Dicembre 2016 17:40

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