Mercoledì, 21 Dicembre 2016 18:07

Richieste lavoratori Usra "stizziscono" uffici romani. Continua stato agitazione

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Continua lo stato di agitazione dei lavoratori Usra, l'Ufficio speciale della ricostruzione del Comune dell'Aquila.

I dipendenti chiedono di avere lo stesso trattamento economico e giuridico previsto per coloro che saranno assunti dai costituendi uffici speciali della ricostruzione dei comuni del Centro Italia colpiti dai terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre.

Sul tavolo, però, c'è anche un'altra questione, quella dei 17 co.co.co. in scadenza di contratto. 17 tecnici - tra geometri, ingegneri e architetti - che cesseranno il proprio rapporto di lavoro il prossimo 31 dicembre.

"Se non si troverà il modo di garantire loro una continuità lavorativa" afferma il segretario provinciale della Cgil Francesco Marrelli "l'Usra si ritroverà, dal primo gennaio, con un terzo della propria forza lavoro in meno". Una scopertura di organico che potrebbe avere pesanti conseguenze sull'esame dei progetti e delle pratiche.

Al presidio che i lavoratori hanno tenuto davanti all'Auditorium del Parco del Castello è intervenuta, nel pomeriggio, anche la senatrice Stefania Pezzopane, che si sta occupando della faccenda in parlamento.

Per l'equiparazione della condizione contrattuale dei dipendenti Usra a quella che verrà riservata ai lavoratori dei nuovi uffici speciali, ha spiegato la senatrice del Pd, si sta lavorando a una soluzione che potrebbe arrivare nel decreto Milleproroghe o anche in un successivo decreto ominibus. "Della questione sono stati messi al corrente sia la De Micheli che De Vincenti, la Boschi e anche il presidente del Consiglio Gentiloni" ha detto la Pezzopane "Vediamo se le misure saranno inserite già dal Govenro; in caso contrario presentermo degli emendamenti".

Certo l'attuale quadro politico, a dir poco instabile, non aiuta. Non si sa, ad esempio, se sarà ancora la De Micheli il sottosegretario con la delega alla ricostruzione, visto che le nomine relative ai sottosegretari non sono state ancora completate. Sembra, tuttavia, che il clima, a Roma, non sia dei migliori e che la reazione alla lettura delle rivendicazioni e delle richieste dei lavoratori Usra sia stata pittosto stizzita. "Se a L'Aquila non ci vogliono stare, se ne vadano. Ci sono sempre le graduatorie" è il succo della risposta data dagli uffici centrali.

Completamente diversa, invece, la situazione dei 17 co.co.co.. Per loro, ha spiegato sempre la Pezzopane, non si può chiedere una semplice proroga, come quella prevista per il personale in scadenza di contratto (ad esempio i precari storici del Comune dell'Aquila), perché la loro assunzione non era stata autorizzata, a suo tempo, da provvedimenti legislativi ad hoc ma era stata frutto unicamente dell'iniziativa dell'Ufficio speciale per far fronte ad alcune sue esigenze interne.

Le rappresentanze sindacali, però, contestano alla classe politica locale di non avere a cuore la sorte di questi 17 lavoratori, perdendo i quali gli uffici rischiano seriamente di bloccarsi: "C'è stata una levata di scudi generale per non rinunciare a 10 lavoratori strutturati, che comunque avrebbero potuto essere sostituiti" dicono Francesco Marrelli della Cgil e Andrea Calzetta delle Rsu aziendali "ma non c'è altrettanta attenzione per il destino di questi 17 co. co. co., senza i quali sì che si bloccherebbe la ricostruzione".

"Finora" spiega Calzetta "né il sindaco né l'assessore hanno sentito il bisogno di convocarci per cercare di risolvere il problema. Se non ci verranno date risposte non escludiamo di scioperare anche per intere giornate".

Ultima modifica il Mercoledì, 21 Dicembre 2016 19:06

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