Sabato, 07 Gennaio 2017 15:27

Si vota per il rinnovo dei Consigli provinciali di Teramo e Pescara

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Domenica di voto, in Italia: verranno rinnovati infatti 34 consigli provinciali. Si tratta di elezioni di secondo livello, come noto, a dire che saranno chiamati ad esprimersi sindaci e consiglieri degli oltre duemila Comuni coinvolti: dovranno scegliere, tra loro, i 458 che siederanno nelle assisi provinciali.

Effetti della riforma Delrio, una riforma a metà se si considera l'esito del referendum del 4 dicembre scorso, che ha tenuto in vita gli Enti pur senza Consigli e organi elettivi.

Si procederà, dunque, attraverso la votazione dei consiglieri provinciali eletti a suffragio ristretto dai sindaci e dai consiglieri comunali di ogni provincia, attraverso un voto ponderato sulla base delle fasce di popolazione: le province con una popolazione equivalente o superiore ai 300 mila abitanti eleggeranno Consigli composti da 12 componenti, mentre quelle che non raggiungono la soglia dei 300 mila eleggeranno Consigli di 10.

A causa del maltempo sono state rinviate le elezioni a Isernia (al 12 gennaio), a Chieti, Lecce e Foggia al 15 gennaio. Altre cinque Province andranno al voto tra il 9 e l'11 gennaio, l'ultima il 29 gennaio. Così, con le 27 province che hanno votato tra settembre e dicembre e le cinque che lo hanno fatto lo scorso anno, saranno rinnovati gli organi di 76 delle nuove province delle regioni a statuto ordinario con elezioni di secondo livello.

Urne aperte ad Ancona, Ascoli Piceno, Belluno, Brescia, Brindisi, Como, Forlì-Cesena, Frosinone, Grosseto, La Spezia, Latina, Lecco, Livorno, Matera, Monza-Brianza, Novara, Padova, Perugia, Pesaro Urbino, Pisa, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Salerno, Savona, Siena, Taranto, Terni, Verbano Cusio Ossola, Verona e Vicenza.

In Abruzzo, si voterà per il rinnovo dei Consigli provinciali Pescara e Teramo (a Chieti, come detto, si voterà il 15 gennaio); sono coinvolti 47 comuni del teramano e 46 del pescarese. A questi va sottratto Tortoreto (Teramo) e, il 15 prossimo, Fraine (Chieti) che risultano commissariati.

Il mandato dei consiglieri dura un biennio, mentre i presidenti restano in carica 4 anni.



I candidati

Provincia di Pescara. Nel pescarese sono state istruite due liste di centrosinistra ed una di centrodestra.

La formazione "Provincia in Comune", che fa capo al presidente in carica Antonio Di Marco del Pd, presenta Vincenzo Catani, Giorgio De Luca, Pietro Gabriele, Franco Galli, Leila Kechoud, Emilio Longhi, Davide Morante, Annalisa Palozzo, Emanuele Pavone, Lino Ruggero, Silvina Sarra, Piernicola Teodoro.

La lista del centrodestra, "Forze di Libertà", candida invece Vanessa Combattelli, Vincenzo D'Incecco, Maurizio Giancola, Francesco Maragno, Eugenio Seccia, Mario Semproni, Lorenzo Silli, Antonio Zaffiri.

Infine, la "Lista Socialisti" che presenta Giorgio D'Ambrosio, Riccardo Padovano, Francesco Colarossi, Laura Finocchio, Lorenzo Ferri, Marco D'Andrea.

 

Provincia di Teramo. Anche nel teramano saranno tre le liste che concorreranno, due di centrosinistra e una di centrodestra.

"Direzione Futuro" - riconducibile alle forze di centrosinistra che fanno capo a Nicola Salini - presenta Linda Di Francesco, Rinaldo Seca, Erika Di Muzio, Mirko Rossi, Marta Angelini, Adelina Lanci.

"La Casa dei Comuni", afferente invece a Manola Di Pasquale, candida Giuseppe Cantoro, Vincenzo Di Marco, Ada Di Silvestre, Gabriele Giovannini, Mario Nugnes, Manolo Pierannunzio, Piergiorgio Possenti, Mauro Giovanni Scarpantonio, Federica Vasanella, Maurizio Verna.

Infine, "La Forza del Territorio", presenta dal centrodestra forzista, che conta 10 candidati: Severino Serrani, Federico Agostinelli, Alberto Covelli, Cristian D'Angelo, Giustino D'Innocenzo, Ambra Foracappa, Antonella Pacifici, Domenico Pavone, Giovanni Tiberii.

La Provincia è attualmente guidata da Renzo Di Sabatino del Pd.

Provincia di Chieti (si vota il 15 gennaio). In provincia di Chieti si presentano tre liste di 12 candidati ciascuno alla poltrona di Consigliere provinciale.

"Insieme per la Provincia", 'costruita' da Ncd, candida 8 sindaci - Fabio Adezio (Miglianico), Katia Baboro (Torrevecchia Teatina), Massimiliano Berghella (Treglio), Augusto Chieffo (Gissi), Consuelo Di Martino (Palombaro), Giovanni Di Rito (Rocca San Giovanni), Remo Fioriti (Tornareccio) e Luciano Marinucci (San Giovanni Teatino) - oltre a 4 consiglieri comunali, Daniela Di Pietro (Pollutri), Nicola Giurastante (Vacri), Graziano Marino (Chieti) e Gabriele Di Bucchianico (Lanciano).

La lista di centrosinistra "Provincia Unita" presenta invece due sindaci, Giovanni Di Stefano (Fresagrandinaria) e Antonio Tamburrino (Montenerodomo), oltre ai consiglieri Tommaso Coletti (Ortona), ex presidente dell'ente dal 2004 al 2009, Chiara Zappalorto (Chieti), Vincenzo Sputore (Vasto), Egisto Rossetti (Perano), Arturo Scopino (Montelapiano), Inka Zulli (Guardiagrele), Gianluca Palmieri (Rosello), Filomena Lucci (Carpineto Sinello) e Pino Costantini (San Giovanni Teatino).

Infine, la formazione "Obiettivo Provincia" che presenta candidati esponenti di Forza Italia e Udc: in particolare, il sindaco di Paglieta Nicola Scaricaciottoli e i consiglieri Tommaso Boschetti (Cupello), Tullio Bozzi (Gessopalena), Mario Calderone (Ari), Tommaso Cieri (Ortona), Mario De Lio (Chieti), Tonino Marcello (San Salvo), Ercole Mecomonaco (Bucchianico), Felice Novello (Montazzoli), Tiberio Pierdomenico (Casalbordino), Andrea Ricotta (Casalanguida), Emiliano Vitale (Chieti).

La Provincia è presieduta da Mario Pupillo, sindaco di Lanciano, rieletto alle ultime amministrative, alla guida di una coalizione di centrosinistra.
 

Fp Cgil: "Province al collasso"

"Il silenzio che si registra è metro di misura del baratro nel quale sono precipitate le province e città metropolitane, a due anni e mezzo dall'approvazione della legge Delrio e nella indeterminatezza generata dall'esito del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso".

Con il referendum che ha bocciato la riforma, i vecchi enti sono tornati in vita pur senza i Consigli e gli organi elettivi. Ma nel frattempo sono andati tutti in dissesto o quasi. "Le Province sono in una situazione di collasso economico, impossibilitate come sono a predisporre i bilanci per quest'anno a causa dei ripetuti tagli a cui sono state sottoposte". Un'emergenza con effetti sui lavoratori e sui servizi offerti ai cittadini. Se con il Decreto Milleproroghe, ricorda il sindacato, si è, a pochi giorni dalla scadenza, garantita la proroga per i contratti precari in scadenza a fine anno, per la categoria dei servizi pubblici della Cgil "le condizioni in un cui versano i dipendenti rimangono complesse, specie per coloro che subiscono decurtazioni al salario in ragione dello sforamento del patto di stabilità".

Riallocate le funzioni non fondamentali, con il varo di specifiche leggi regionali, alle Province resta il perimetro delle funzioni fondamentali: viabilità, edilizia scolastica e ambiente. Su questi tre aspetti la Fp-Cgil nazionale ha raccolto dati dai quali emerge una situazione "profondamente compromessa". 

Ultima modifica il Domenica, 08 Gennaio 2017 00:47

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