Le motivazioni saranno presentate, nei prossimi giorni, al Senato che sarà chiamato a decidere sulla proposta della giunta per le immunità, votata a maggioranza, di deliberare la mancata convalida dell'elezione del senatore Silvio Berlusconi. Ad annunciarlo, il presidente Dario Stefano, dopo quasi sei ore di camera di consiglio.
Come prevedibile, insomma, la Giunta si è espressa per la decadenza dell'ex premier. A nulla sono valsi i tentativi del Pdl di chiedere una sospensione della seduta in seguito alla polemica sulle battute infelici di Vito Crimi (M5S) pubblicate su Facebook. Nel post il senatore si era lasciato andare a battute irriverenti su Berlusconi scantenando, così, l'indignazione del Pdl. A metà pomeriggio il presidente del Senato, Pietro Grasso, ad Assisi per le celebrazioni di Papa Francesco, ha condannato il comportamento di Crimi chiarendo, però, che non avrebbe potuto sospendere i lavori. Secondo il regolamento, infatti, non può nemmeno comunicare con i suoi membri per non violare il vincolo della segretezza.
Ora, dunque, la vera battaglia si combatterà in Aula: entro venti giorni a partire dalla decisioni di oggi, i senatori saranno chiamati a ratificare la decisione.
Assenti gli avvocati di Berlusconi: "Un obbligo non esserci - hanno scritto in una nota - la Giunta non è imparziale".
Se Berlusconi dovesse decadere, a prendere il suo posto sarebbe l'avvocato Ulisse di Giacomo, prima di Forza Italia e poi del Pdl che, intervistato dal Messaggero, ha fatto intendere di volere a tutti i costi il seggio, anche se non sa a quale gruppo aderirà: "'Vedremo. Io attendo ancora che qualcuno mi interpelli per sapere quali sono le mie intenzioni. Ma negli ultimi due mesi non ho compreso né condiviso il percorso del Pdl, né le posizioni estremistiche che non fanno parte del nostro dna" E poi ha aggiunto che appoggerà senza se e senza ma il governo Letta: "Faccio il tifo per lui".
Intanto, i senatori del Movimento Cinque Stelle sono già tornati alla carica con la richiesta che il voto in Aula sia palese: "Basta che il Pd dica sì alla modifica del regolamento e non ci sarà alcun voto segreto", scrivono sulla pagina Facebook del Senato Cinque Stelle. Una dichiarazione che ha lo scopo di fugare i sospetti di alcuni democratici sulla possibilità che i grillini possano votare, nel segreto dell’urna, contro la decadenza di Berlusconi per poi potere accusare il Pd e gridare all’inciucio.