Domenica, 19 Febbraio 2017 22:30

Elezioni, il centrodestra è una 'polveriera': difficile si possa ri-trovare l'unità

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"Simul stabunt, simul cadent": parole affidate a Facebook dal coordinatore comunale di Forza Italia, Stefano Morelli; in diritto, l'espressione latina è usata per indicare i casi nei quali il venir meno di una situazione ha - per conseguenza - la fine contestuale di un'altra e viceversa: "insieme staranno oppure insieme cadranno", il senso. In realtà, la locuzione esatta sarebbe "simul stabunt vel simul cadent", con vel che sta, appunto, per la congiunzione disgiuntiva. Cosa intendeva dire Morelli, che si vince soltanto stando insieme? Oppure, il suo, non è stato un errore, ma una rilettura voluta dell'espressione latina, con altro significato: "insieme staranno, insieme cadranno"?

Al culmine di giornate caratterizzate da polemiche e malumori, il post di Morelli potrebbe essere letto in entrambi i modi: un appello all'unità, appunto, o un messaggio alle altre forze in 'campo' che, senza Forza Italia, sarebbero destinate a 'cadere'. Chissà.

Sta di fatto che i 'forzisti' hanno deciso di puntare forte su Guido Quintino Liris, e l'hanno annunciato pubblicamente: "Forza Italia crede convintamente nella vittoria e nella possibilità di arrivare al governo cittadino. Per questo abbiamo chiesto al nostro uomo migliore, il capogruppo in comune, un medico di 37 anni con la passione per la politica e che ama profondamente L'Aquila, di mettersi a disposizione della città", ha chiarito, qualche ora dopo, lo stesso Morelli.

"Oggi - ha aggiunto il coordinatore comunale - "subiamo continui e violenti attacchi, proprio perchè ci ritengono forti e temibili, con le tecniche della peggiore macchina del fango. Noi guardiamo avanti e non ci curiamo di voci e pettegolezzi falsi e tendenziosi".

Una risposta diretta e, si sussurra, necessaria, agli esponenti del movimento Noi con Salvini e, in particolare, al candidato sindaco Luigi D'Eramo che, nelle ore scorse, aveva ribadito di volersi ribellare "a coloro che non vogliono le primarie perché hanno paura del giudizio del libero cittadino aquilano, a coloro che hanno riesumato e consegnato nuovamente le chiavi di una parte del centrodestra a personaggi oscuri che la storia, più o meno recente, aveva collocato al pensionamento e all'oblio".

"Mi ribello al compromesso tra interessi e politica", ha chiarito D'Eramo, aggiungendo di indignarsi "quando i quarantenni decidono di essere vecchi e putrefatti invece di aggredire il presente ed il futuro".

Un affondo durissimo.

Ma che cosa intende, il candidato dei 'salviniani', quando parla di personaggi oscuri riesumati dalla storia? Probabilmente, il riferimento è a Vito Domenici che sarebbe il 'regista' politico - con Morelli - della discesa in campo di Liris; come anticipato giorni fa da NewsTown, l'ex assessore regionale ha convocato le forze di centrodestra nel suo ufficio, parlando a nome e per conto di Forza Italia, e mettendo sul tavolo il nome del capogruppo.

Non solo. Dietro alla candidatura, infatti - 'fatta emergere' almeno inizialmente come una semplice ipotesi, maturata a seguito della proposta di alcuni consiglieri comunali forzisti che, a margine di una cena al ristorante 'Da Pedro', avrebbero chiesto a Liris la disponibilità a candidarsi - ci sarebbe, al contrario, un accordo tessuto dallo stesso Domenici con - tra gli altri - Romano Ferrauto, già parlamentare con il Psdi dal 1992 al 1994 e assessore comunale, che sarebbe pronto a dar vita ad una lista di socialisti di centrodestra a sostegno dei forzisti, Pierluigi Properzi, già candidato sindaco cinque anni fa e che, da allora, non ha mai smesso di seguire da vicino l'iter d'istruzione del Piano regolatore generale che verrà discusso e, chissà, approvato, dal Consiglio comunale che verrà, e Giorgio De Matteis, che avrebbe assicurato il sostegno a Liris puntando, con Fabrizio Di Stefano, alle prossime elezioni regionali.

Almeno, è questo che si sussurra in alcuni ambienti di centrodestra.

Ecco spiegate le parole di Stefano Morelli che, invece, ha tenuto a ribadire che dietro alla candidatura di Liris c'è "la parte sana della città, quella città che lavora e che produce, che non vive di politica e la fa per passione, al contrario dei mestieranti della politca. Una passione sana che in particolar modo diventa un senso di dovere civico nei confronti degli aquilani, viste le condizioni in cui tutti gli attori in campo della sinistra, da Cialente a Pietrucci, da Lolli alla Pezzopane, l'hanno ridotta"..

Evidentemente, lo scontro apre ferite davvero difficili da sanare.

Come noto, la decisione sul candidato sindaco di centrodestra passerà dal Comitato nazionale voluto da Silvio Berlusconi per individuare, con i possibili alleati, le candidature alle elezioni comunali; intorno al tavolo, siedono esponenti di Fratelli d'Italia e Noi con Salvini. Intervistato nei giorni scorsi, il presidente del Comitato Altero Matteoli ha sottolineato come via siano due livelli di confronto: quello locale, e "sto presiedendo un tavolo per trovare candidati comuni almeno nei capoluoghi in cui si vota", costruttivo se è vero che "al di là di qualche sfumatura, lì la coalizione regge", e quello nazionale che, al contrario, scricchiola e parecchio.

D'altra parte, l'avevamo già scritto: ai livelli locali, l'accordo si è già trovato in Lombardia - a Monza il candidato è di Forza Italia, a Lodi della Lega - con le segreterie regionali che stanno componendo insieme il puzzle delle candidature, anche in base a sondaggi d'opinione; acccade anche in Piemonte, con gli accordi raggiunti ad Alessandria, Asti e Cuneo; persino a Genova, con la regia del governatore Giovanni Toti, forzisti e salviniani potrebbero presentarsi insieme.

Anche per L'Aquila, Forza Italia realizzerà il tanto annunciato sondaggio d'opinione che, ovviamente, peserà sul tavolo nazionale, come peserà l'accordo raggiunto sul nome di Guido Quintino Liris. Dovesse andare così, è difficile immaginare che i salviniani accettino di rinunciare alla candidatura di Luigi D'Eramo, considerato almeno ciò che sta accadendo in città; al contrario, dovesse prevalere la posizione di Ncs, non è affatto scontato che le altre forze civiche e partitiche decidano di sostenerlo.

La spaccatura è nei fatti, oramai; quasi impossibile ricucire, col centrodestra aquilano che si presenterebbe con due candidature, in altre parole.

C'è poi l'incognita Giancarlo Silveri: si racconta di un certo nervosismo dell'ex manager Asl che, nei giorni scorsi, ha lanciato il suo progetto politico sperando di forzare la mano; l'accellerata di Forza Italia sul nome di Liris l'avrebbe spiazzato. "Siamo un'aggregazione civica, né di centrodestra né di centrosinistra: miriamo alla città anche perché i partiti politici sono troppo presi nelle diatribe interne per dare risposte serie ai cittadini", ha dichiarato nei giorni scorsi ad Abruzzoweb. Aggiungendo, poi: "Stiamo guardando con curiosità alcune mosse, il centrodestra è un fatto lessicale ormai, esiste ancora? Abbiamo contatti e rapporti, ci riuniremo e decideremo sulla base delle possibili adesioni e nei prossimi giorni usciremo con la nostra proposta definitiva".

Un vero e proprio avvertimento.

Pierluigi Biondi, infine; anche il candidato di Fratelli d'Italia verrà testato col sondaggio telefonico, come Liris, Silveri e D'Eramo, ma c'è da scommetterci che - al di là del risultato - il partito di Giorgia Meloni, storica amica dell'ex sindaco di Villa Sant'Angelo, farà di tutto per far confluire il tavolo nazionale sulla sua candidatura. E Biondi, d'altra parte, ha già avviato la macchina elettorale: già fissato il primo incontro politico, il prossimo 3 di marzo, dal titolo 'Benvenuto presente'; attorno al tavolo, lo storico Walter Cavalieri, la psicoterapeuta Enrica Strippoli, il disability manager (già consigliere comunale di Forza Italia) Adriano Perrotti oltre all'architetto della Soprintentenza Dino Di Vincenzo. C'è anche una pagina Facebook, un sito internet e un video lancio.

Se il tavolo nazionale dovesse scegliere Liris, tuttavia, l'amico Biondi accetterebbe la decisione, sostenendo - magari in ticket - la discesa in campo del capogruppo forzista; e c'è da scommetterci che accadrebbe lo stesso, si dovesse preferire l'ex sindaco di Villa Sant'Angelo, seppure la possibilità, al momento, sembri piuttosto remota.

Ultima modifica il Lunedì, 20 Febbraio 2017 10:07

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