Un nome: coalizione civico progressista; un manifesto programmatico: 'Vivendo L'Aquila'.
Sono i confini del centrosinistra rinnovato che, dopo i 10 anni d'amministrazione Cialente, si presenta alla città forte di una coalizione allargata, rispetto al passato, e costituita dal Partito Democratico ovviamente, oltre che dai comitati promotori di Articolo 1 - Movimento democratico e Progressista, che si riunità in assemblea nazionale il prossimo 1° aprile e che si sta strutturando sul territorio con una trentina di 'sciossinisti' democrat, e tra loro Fabio Ranieri e Roberto Moretti, e con l'ala scottiana di Sel, dunque Giustino Masciocco, Betty Leone e Marino Bruno; attorno, si sono raccolti Abruzzo Civico, Centro Democratico, i Democratici e Socialisti per L'Aquila, l'Italia dei Valori, L'Aquila lavoro e sicurezza, movimento ispirato da Angelo Mancini, il Partito Socialista italiano e Territorio Collettivo; con la speranza di poter allargarsi ancora a Rifondazione comunista e alla Proposta Civica di Luigi Fabiani, presente in sala.
"Stamane, lanciamo ufficialmente il percorso delle primarie come metodo per la scelta della candidata o del candidato sindaco dell'Aquila", ha sottolineato il segretario cittadino del Pd, Stefano Albano. "In un panorama nazionale che non ha favorito di certo le larghe alleanze, il Partito Democratico aquilano - ha rivendicato Albano - ha declinato un altro tipo di impostazione: non abbiamo mai creduto, infatti, alla autosufficienza del partito, ritenendo piuttosto centrale l'esigenza di coalizioni e alleanze progressiste capaci di coinvolgere anche le migliori energie civiche espresse dalla città. In questo senso, speriamo che L'Aquila possa diventare una sorta di laboratorio del campo progressista che si sta cercando di riorganizzare, a livello nazionale".
D'altra parte, laddove il Pd si candida da solo - ha inteso ribadire Albano - "subisce duri colpi" e non ne beneficiano di certo le forze civiche e partitiche di centrosinistra, anzi; "non si tratta, però, di una scelta puramente elettorale: siamo convinti, in realtà, che la città stia vivendo un momento complicatissimo, e penso alle vertenze sul lavoro e alla questione della sicurezza scolastica, innanzi ad una fase nuova che si apre, decisiva per il futuro, e che riguarda lo sviluppo socio economico del territorio, avendo oramai ottenuto in anni di battaglia il diritto alla ricostruzione. Riteniamo che per affrontare le difficoltà che abbiamo innanzi a noi, non si possa prescindere da un impianto di valori tipicamente progressista".
In questo senso, "vogliamo utilizzare le primarie come uno straordinario strumento di mobilitazione, chiedendo alle migliori energie della città di stare in questo percorso, in questo cantiere aperto, così da costruire insieme il programma di governo per i prossimi 10 anni". Ecco il senso del manifesto programmatico 'Vivendo L'Aquila': "vogliamo che le primarie siano, anzitutto, primarie delle idee".
Come noto, il Partito Democratico ha già individuato i 'suoi' candidati, Americo Di Benedetto e Pierpaolo Pietrucci, "tra le migliori energie che il partito può esprimere. Se vogliamo generare mobilitazione, è chiaro che le primarie dovranno essere vere e contendibili: con un solo uomo del Pd, il rapporto di forze sarebbe stato sbilanciato; dunque, abbiamo fatto una scelta di generosità, per aprire le porte alle forze di coalizione e a chi vorrà partecipare, così da dare una spinta propulsiva al dibattito sulla città, così da poter entrare davvero nel merito della discussione dei punti programmatici dirimenti, a partire dal manifesto".
Le primarie
Si vota domenica 9 aprile, dalle 8 alle 22, e lunedì 10, dalle 8 alle 20. Per gestire le consultazioni, verrà organizzato un comitato per le primarie con un rappresentante per ogni forza, civica o politica, di coalizione, e coi rappresentanti dei candidati che stabiliranno anche la composizione e la dislocazione dei seggi (saranno tra 8 e 18, sparsi sul territorio comunale). A sovrintendere alle operazioni di voto penserà un comitato di saggi e garanti.
Possono essere candidati i cittadini in possesso dei requisiti di legge che li rendano eleggibili alla carica di sindaco, la cui candidatura non sia in contrasto con i principi dell’etica pubblica e che abbiano sottoscritto il Manifesto della coalizione civico-progressista. Non possono candidarsi, invece, coloro che risultino condannati, nonché coloro che siano rinviati a giudizio per gravi reati contro la pubblica amministrazione. Per le candidature nelle liste alla carica di Consigliere comunale si applicheranno, inoltre, i codici etici stabiliti dai singoli partiti di appartenenza, d’intesa con il Candidato Sindaco vincitore delle Primarie e con i partiti o formazioni politiche, movimenti o associazioni della coalizione, che si faranno garanti della rispondenza della lista ai requisiti di onestà, probità e spirito di servizio richiesti per assumere cariche pubbliche, così come prescritto dalla legge elettorale che prevede l’obbligo di sottoscrizione, da parte del candidato Sindaco, dell’apparentamento di tutte le liste collegate.
La dichiarazione di presentazione della candidatura alle primarie deve essere sottoscritta da un minimo di 150 fino a un massimo di 200 cittadini che godano dell’elettorato attivo per l’elezione del Sindaco dell’Aquila alla data dello svolgimento delle primarie, i quali sottoscrivano contestualmente il Manifesto della coalizione civico-progressista; le candidature dovranno essere presentate presso la sede del Comitato per le primarie, entro le ore 12 di mercoledì 22 marzo.
Le firme raccolte sugli appositi moduli dovranno essere certificate alla presenza di Parlamentari, Consiglieri Regionali, Consiglieri Provinciali, Consiglieri Comunali dell’Aquila o Assessori Comunali dell’Aquila, purché non candidati alle primarie, e secondo le modalità stabilite dallo stesso Comitato per le Primarie; ovviamente, ogni sottoscrittore non potrà sottoscrivere più di una candidatura, pena l’annullamento della sottoscrizione su ciascuna candidatura.
Potranno votare i cittadini che hanno compiuto il sedicesimo anno di età, cittadine o cittadini italiani, dell’Unione Europea, di altri Paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno, residenti nel territorio comunale, studenti dell’Università dell’Aquila che possano certificare l’iscrizione e domiciliati nel Comune dell’Aquila, che dichiarino di riconoscersi nella proposta politico-programmatica della coalizione civico-progressista, di sostenerla alle elezioni amministrative del 2017 e che accettino di essere registrati nell’“Albo pubblico delle elettrici e degli elettori della coalizione civico-progressista dell’Aquila” al momento del voto.
E questa, è la vera novità politica, con l'apertura dei seggi agli studenti universitari.
Ogni elettore potrà votare in ciascun seggio predisposto dal Comitato in quanto su ciascun seggio verrà utilizzato un criterio centralizzato di verifica simultanea dell’identità e dei requisiti dell’elettore. Sarà compito del Comitato per le primarie indicare e pubblicizzare adeguatamente la localizzazione dei seggi. Il Comitato indicherà i seggi specifici dove saranno autorizzati a votare i minorenni che non abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, i cittadini di altri Paesi e gli studenti universitari.
Si dovrà contribuire con una quota simbolica di 1 euro.
Le primarie saranno caratterizzate da sobrietà nell'uso delle risorse economiche: i candidati non potranno spendere più di 2mila euro per la campagna elettorale, che andranno rendicontati fino all'ultimo centesimo.
E' previsto un solo confronto pubblico tra i candidati, che verrà organizzato dal Comitato promotore delle primarie.
Il manifesto programmatico
"Rispetto al passato, stavolta le primarie non avranno un documento d'intenti ma una vera e propria base programmatica che dovrà ispirare l'azione di Governo", ha spiegato Luca D'Innocenzo di Territorio Collettivo; "i candidati dovranno aderire al manifesto e non si tratto di un passaggio banale, né scontato: il documento, infatti, costituisce il patto di lealtà stretto tra la coalizione e i candidati, un patto di lealtà reciproco".
Sul titolo, 'Vivendo L'Aquila', D'Innocenzo ha spiegato che la locuzione è il cuore del manifesto programmatico: la priorità è poter vivere la città, dalle scuole al lavoro, garantire un'alta qualità della vita, in centro storico come nelle periferie e nelle frazioni. E' la sfida che ci prefiggiamo, lo scatto in avanti necessario, dopo aver affermato il diritto alla ricostruzione".
Evidentemente, non si tratta di un programma di governo, piuttosto dell'enunciazione dei fondamenti condivisi, e non divisi, che dovranno cementarlo; "e dunque, il consolidamento e il completamento del processo di ricostruzione entro la fine della consiliatura, con accellerazione sulle frazini e sulla ricostruzione pubblica, a partire dalle scuole; l'utilizzo efficace dei fondi del 4% che dovranno sostenere il lavoro, e non le rendite; il rilancio della città dei saperi, con particolare cura alla presenza delle Università, degli Enti pubblici di Ricerca, dell'Accademia e del Conservatorio, sviluppando servizi innovativi, tecnologicamente avanzati e diffusi sul territorio, che possano rendere la città paragonabile a quelle che già fanno della conoscenza una propria identità strutturale; sul Gran Sasso - ha aggiunto D'Innocenzo - rifiutiamo ogni contrapposizione tra 'ambiente' e 'sviluppo', confermando il metodo della condivisione sulle scelte da operare, a partire dal documento sottoscritto dal centrosinistra un anno fa, e riconoscendo, dunque, il valore della conservazione e dei diversi livelli d protezione ambientale con la capacità di cogliere, però, le opportunità e le potenzialità economiche connesse ad un intelligente sviluppo dell'area montana; inoltre, le politiche sociali dovranno rispondere all'aumento della povertà, rafforzando le azioni già messe in campo dall'amministrazione uscente; infine, va portato a compimento il processo d'approvazione del Piano regolatore generale, attraverso metodi e pratiche della pianificazione partecipata".
Un ultimo punto - ribadito dal segretario Pd, Stefano Albano - riguarda il ruolo che L'Aquila dovrà giocare per il futuro dell'Appennino centrale: "La città dovrà pensarsi e agire dentro un sistema di relazioni che oltrepassino i confini provinciali e regionali, costruendo sinergie sulla ricostruzione del tessuto economico ed edilizio dell'Appennino e sul potenziamento dei sistemi di prevenzione, sicurezza e protezione civile, mettendo a disposizione esperienze, professionalità, potenzialità legate alla dimensione urbana. L'Aquila non può vivere con un deserto intorno".
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Cialente: "Felice si prosegua sul percorso tracciato"
Si è detto molto contento del percorso intrapreso il sindaco uscente, Massimo Cialente, salutato con un applauso dai presenti e con le parole 'al miele' del segretario dem, che l'ha definito "il miglior sindaco che si potesse avere, per la difficile fase che la città ha vissuto".
Cialente si è detto felice che la coalizione "al governo della città in anni drammatici si sia addirittura allargata; anche nel momento in cui il partito ha avuto sentimenti diversi, ho sempre ritenuto la coalizione un fatto sostanziale: ci sono due aree culturali, con sensibilità diverse e variegate che si rifanno, in modo diverso, a valori e ispirazioni di fondo, ad una diversa idea di società: non è un caso che esistano un centrodestra e un centrosinistra, con diversi riferimenti valoriali".
Il sindaco uscente si è detto contento anche del documento programmatico che - ha aggiunto - "arricchisce il percorso fatto fin qui: è giusto che si vada avanti, che il cammino venga arricchito da nuove riflessioni, in un momento in cui si affacciano nuove generazioni e nuove sensibilità".
E poi, Cialente è un convinto assertore delle primarie, "che possono rappresentare una straordinaria occasione di slancio per la coalizione, in vista delle amministrative: e non è un problema se ci saranno molti candidati, anzi, l'importante è correre poi insieme, come una squadra".