Maurizio Acerbo è il quinto segretario nazionale del partito della Rifondazione Comunista; ad incoronarlo, il decimo congresso di Prc e Sinistra Europea, conclusosi oggi a Spoleto, che l'ha incoronato con 89 voti a favore e 39 contro.
Succede a Paolo Ferrero, l’unico segretario uscente a non lasciare il partito a fine incarico. Tra le personalità politiche abruzzesi, soltanto Ottaviano Del Turco (Partito Socialista) e Marco Pannella (Radicali) hanno ricoperto il ruolo di segretario in seno ad un partito nazionale.
Nato a Pescara 51 anni fa, Acerbo ha alle spalle una lunga militanza politica cominciata alla fine degli anni Settanta nella Federazione giovanile comunista italiana (Fgci). Nel 1984 viene eletto segretario provinciale della Fgci di Pescara, l'anno seguente è consigliere nel quartiere Zanni di Pescara e, successivamente, consigliere comunale della stessa città (1990). Nel 1989 si schiera con Ingrao nella battaglia contro la liquidazione del Pci da parte di Occhetto, Veltroni e D’Alema. Nel 1996 è stato tra i fondatori di Radio Città Pescara di cui è stato anche saltuariamente conduttore radiofonico e deejay.
È stato segretario regionale dell'Abruzzo di Rifondazione Comunista fino al 2006; ha fatto parte anche dell'Abruzzo Social Forum. Nel 2006 è stato eletto alle elezioni politiche alla Camera dei deputati. Nella quindicesima legislatura, conclusasi con lo scioglimento anticipato delle camere nel febbraio 2008, ha fatto parte della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici. Ha presentato interrogazioni parlamentari denunciando l'ingerenza della lobby dell'audiovisivo nell'attività parlamentare.
E’ stato il primo a rivelare nel luglio 2007 con un’ interrogazione parlamentare, frutto del lavoro condotto con il Wwf, lo scandalo dell’erogazione di acqua contaminata da sostanze cancerogene a 700.000 persone nella val Pescara ottenendo la chiusura dei pozzi inquinati e il processo per il "partito dell'acqua".
Nel dicembre 2008 viene eletto consigliere regionale, risultando il candidato più votato del Prc nella circoscrizione elettorale di Pescara; contemporaneamente, viene eletto nel consiglio comunale di Pescara. Tra le attività di Acerbo in consiglio regionale si registrano l'opposizione al "piano casa" predisposto dal governo Berlusconi e alle modalità del suo recepimento da parte della Regione Abruzzo e la battaglia per la trasparenza nella sanità abruzzese (in particolare, per le strutture sanitarie private accreditate); sua è infatti la norma approvata dal consiglio regionale che vieta a coloro che siano "oggetto di sentenze di condanna penale per reati contro la pubblica amministrazione di ricoprire il ruolo di amministratore o avere incarichi dirigenziali nelle strutture socio-sanitarie pubbliche e private accreditate".
Attento alle tematiche ambientali, si è opposto ai progetti di trivellazione petrolifera in mare, e ha presentato interrogazioni a tutela dei parchi abruzzesi. Alle elezioni regionali in Abruzzo del 2014 si è candidato come Presidente della Regione Abruzzo per la lista "Un'altra Regione con Acerbo", sostenuto da Rifondazione comunista in opposizione alla coalizione di centrosinistra. Attivo da sempre nel movimento antiproibizionista, è riuscito a far approvare la legge più avanzata in Italia sull'uso della cannabis ad uso terapeutico, che ha avuto vastissima risonanza a livello nazionale, tanto da essere stata adottata dalla Regione Emilia Romagna, mentre la Regione Abruzzo è tutt'ora inadempiente.
Nel partito della Rifondazione comunista da alcuni anni Maurizio Acerbo sedeva in segreteria nazionale, responsabile dei dipartimenti Cultura, Democrazia e Comunicazione.