"La rivolta della carriole ed il suo popolo che in quei mesi si riappropriò finalmente della città e della ricostruzione, sino a quel momento nemmeno iniziata, sono un patrimonio comune della città dell'Aquila, ed il fatto che Brunetta lo offenda rivela solamente quanto sia un soggetto distante e del tutto estraneo a questo territorio".
Si legge in una nota della coalizione sociale che sostiene la candidatura di Carla Cimoroni. "Di certo Brunetta, come afferma, ricorda benissimo delle carriole, perché quei giorni - paragonabili per intensità solo ai moti del 1971 - segnarono la fine del regime mediatico secondo cui L'Aquila era già stata ricostruita e gli aquilani delle semplici comparse di cui servirsi a scopo personale per un'operazione di consenso politico nazionale", l'affondo.
"Brunetta ricordi che gli aquilani sono forti e gentili sì, ma fessi no però, e sono fieri della forza e dell'unione con cui hanno saputo far comprendere - con le carriole e le altre imponenti manifestazioni - all'allora Governo, i bisogni ed i diritti dei terremotati al di là delle appartenenze partitiche e dei giochi della Politica. Si ricordi anche, Brunetta, che la ricostruzione di un territorio a seguito di un evento catastrofico è un dovere preciso del governo, non una generosa elargizione per cui ringraziare. Lo rifaremmo oggi senza indugio".
Poi, la stoccata al candidato sindaco di centrodestra Pierluigi Biondi. "Gli aquilani sono avvertiti: dietro l'immagine di anti-sistema che si sta dando il candidato Biondi in questa campagna non ci sono nient'altro che vecchi interessi e vecchi personaggi. Con lui come Sindaco significherebbe solo passare da un gruppo di imprenditori ad un altro. Il punto invece è che in questa città il potere politico deve diventare finalmente indipendente da quello economico per assicurare una ricostruzione giusta, lavoro per tutti ed una maggiore redistribuzione delle ricchezze".