“La Commissione Garanzia e Controllo ha rappresentato un costo, per i cittadini: a fine mandato, ritengo doveroso, dunque, relazionare circa ciò che è stato fatto con i soldi dei contribuenti”.
Raffaele Daniele, presidente uscente della V Commissione consiliare, per il ruolo di controllo sull’azione amministrativa affidata ad un consigliere d’opposizione, ha voluto fare il punto su alcune azioni portate avanti in questi anni. “Ne ho scelto una per ogni anno”, ha spiegato in conferenza stampa, seduto accanto al candidato sindaco di centrodestra, Pierluigi Biondi; Daniele, è ricandidato alle amministrative con la lista dell’Unione di Centro.
Si parte dal 2012, dal Centro turistico Gran Sasso. “Analizzando il bando per la nomina del Cda – ha sottolineato Daniele – pubblicato per un periodo inferiore ai termini di legge, ho scoperto diverse illegittimità relative alla modalità di tenuta dei verbali del Consiglio d’Amministrazione, alle modalità di affidamento di incarichi di consulenza in violazione del rispetto della normativa vigente, all’utilizzo di fondi pubblici per viaggi, ristoranti e alberghi di lusso”. Scavando tra le carte, “abbiamo ottenuto la rimozione dell’intero Cda”, ha rivendicato Daniele.
L’anno dopo, ecco il nodo Progetto Case. “Abbiamo rilevato che c’erano tre banche dati: la Bde, banca dati dell’emergenza, oltre a quelle del Sed e del Comune; ebbene, i dati riportati – relativi sia agli alloggi che ai beneficiari dell’assistenza - erano in contrasto tra loro”. Una situazione che generava confusione riguardo al numero degli alloggi vuoti, “con conseguente erogazione di forme alternative e più onerose di assistenza a chi poteva beneficiare del progetto Case”.
Il 2014 è l’anno della verifica della convenzione tra Comune dell’Aquila e Xpress, la società cui è stata affidata la gestione ventennale dell’Aeroporto dei Parchi di Preturo. “Abbiamo rilevato che la società aveva violato, in più punti, la convenzione medesima sussistendo così le condizioni per una risoluzione dell’accordo – ha spiegato Daniele – essendo venuto meno, ad esempio, un presupposto espressamente richiamato dalla convenzione all’art.13 che prevede la revoca dell’accordo a fronte della perdita dei requisiti necessari per la certificazione ai sensi del regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti Enac, nonché per la mancata attuazione del piano d’intervento e del piano degli investimenti”. Non solo. Il Comune ha finanziato con 600mila euro la start up dell’aeroporto, pagando una serie di attrezzature – tra le altre, quelle antincendio – “che nulla avevano a che vedere con l’avviamento e che rientravano, piuttosto, nei requisiti essenziali che lo scalo avrebbe dovuto possedere e che sarebbero dovuti essere comunque a carico del medesimo ente gestore”. Esempio lampante è “l’apparecchiatura a raggi X che avrebbe dovuto essere fornita dall’ente gestore, dalla Xpress dunque, ed invece è stata acquistata dal Comune per 40mila euro circa, e proprio dalla società di gestione dello scalo. Ad oggi, la strumentazione non risulta né installata né inventariata tra i beni di proprietà comunali”.
Sempre a proposito dei rapporti con la società di gestione, “i lavori della Commissione hanno evidenziato come non vi fosse una polizza fideiussoria valida, condizione necessaria per la stipula della convenzione. Tale circostanza, tra l’altro, è stata oggetto d’indagine da parte della Procura dell’Aquila, al pari dell’altra questione relativa al presunto smaltimento illecito delle macerie”. Sul punto, Daniele ha ribadito come “susciti perplessità la circostanza per cui il Comune, da un lato, non abbia provveduto a revocare la convenzione nonostante le molteplici inadempienze da parte dell’ente gestore e, dall’altro, si sia costituito parte civile nel processo penale a carico della società per presunto smaltimento illecito dei rifiuti”.
Arriviamo, così, al 2015 e alla transazione con Banca Sistema per il mancato pagamento delle utenze del progetto Case e Map. “La Commissione ha evidenziato l’anomalo comportamento tenuto dal Comune dell’Aquila che, fino al 2012, avendo stipulato un contratto di fornitura con Enel, ha ritenuto di non dovere chiedere ai cittadini assegnatari il pagamento delle bollette. Per quale motivo?”, si è domandato maliziosamente Daniele, “forse per motivi elettorali?”. D’altra parte, si sarebbe potuto optare, molto più ragionevolmente, “per la stipula dei contratti coi singoli assegnatari che avrebbero, sin da subito, potuto correttamente pagare in base al proprio reale consumo, in base a dati certi ed in tempi definiti”.
Così, è maturato un debito arricchito, tra l’altro, con interessi di mora nei confronti dell’Enel: “Il Comune, invece di chiedere una rateizzazione all’ente gestore, o tentare di arrivare comunque ad una transazione, è ricorso ad un ente terzo, Banca sistema appunto, che ha transatto con l’Enel e, successivamente, ha richiesto al Comune l’intera cifra con l’aggiunta di oltre 1 milione d’interessi”. Come noto, il costo ripartito in 32 rate è stato posto a carico degli assegnatari che avrebbero dovuto riconoscere il dovuto consentendo, così, di coprire il pagamento: “purtroppo, si registra un 70% di morosità che non consente affatto di affrontare le rate, e sarà un problema rilevante nei prossimi anni”.
L’anno passato, la commissione si è occupata – invece – delle problematiche inerenti i subappaltatori che, spesso, “non venivano pagati a causa della farraginosità normativa secondo la quale era sufficiente l’esibizione di un’autocertificazione da parte dell’appaltatore per ricevere il pagamento del Sal. Abbiamo proposto un meccanismo di esibizione delle fatture quietanzate che certifichino l’avvenuto pagamento, proposta che è stata parzialmente accolta”.
Tra gli interventi del 2017, il nodo sciolto – al momento – delle così dette ‘Strisce Blu’, ovvero il ripristino dei parcheggi a pagamento intorno al centro storico. “Abbiamo riscontrato diverse anomalie: non c’era alcuna delibera autorizzativa da parte del Comune per l’istallazione dei parcometri che, tuttavia, erano stati montati e risultavano funzionanti. Inoltre, c’era una situazione debitoria pregressa con la società ‘Mobilità e Parcheggi’ che, di fatto, avrebbe impedito la stipula di una nuova convenzione”.
Daniele ha tenuto a precisare che “nella considerazione della totalità dei numerosi interventi, delle misure adottate e delle problematiche risolte, i costi per il funzionamento della Commissione Garanzia e Controllo sono risultati inferiori anche di 8 volte rispetto alle altre Commissioni”. In effetti, nei 5 anni d’amministrazione la V Commissione si è riunita 67 volte, con i costi che si attestano a poco più di 70mila euro; per citare un’altra Commissione, escluse la Bilancio (Prima) e la Territorio (Seconda) che si sono riunite molto di più, la Terza Commissione ‘Affari Istituzionali e Regolamenti’ – che avrebbe dovuto riscrivere lo Statuto, e non l’ha fatto - si è riunita 62 volte, con i costi che si attestano a 85mila euro circa.
A domanda secca, però, il presidente della V Commissione non ha potuto nascondere che gli esponenti di centrodestra, con cui oggi si ricandida in coalizione, in questi anni hanno ostacolato, più che supportato, i lavori della sua Commissione, e c’è stato un periodo, molto sofferto politicamente, in cui si è tentato anche di sostituirlo. Spesso, Daniele ha trovato supporto in altre forze rappresentate in Consiglio comunale più che nei partiti di centrodestra. “Il ruolo di Presidente di Commissione è istituzionale e, dunque, ho cercato di svolgerlo tenendolo staccato dalla attività politica”, la risposta; “Ho esercitato il ruolo con imparzialità, mettendo in campo le competenze che avevo per il bene dell’Amministrazione. Ora, per coerenza personale – sono tra i pochissimi che si ricandida con lo stesso partito di 5 anni fa – e per portare avanti l’importante percorso fatto fin qui, sono convinto che Pierluigi Biondi sia il migliore candidato possibile e sono convintamente a sua disposizione”. E sulle frizioni con alcuni esponenti di centrodestra, “si è trattato di questioni politiche più che personali, oggi risolte: al momento della mia nomina, il partito che rappresento aveva un peso specifico diverso nel panorama regionale; poi, è rimasta soltanto la mia Presidenza e, probabilmente, sono maturati ragionamenti diversi che, per fortuna, sono rientrati”.
D’altra parte, “se Sparta piange, Atene si dispera” ha scherzato Pierluigi Biondi, sottolineando poi, più seriamente, come le altre coalizioni siano attraversate da ben altre tensioni – “ricordo i vari Angelo Mancini, Luca D’Innocenzo, lo stesso Fabio Pelini, scagliarsi contro il Partito Democratico ricordo Trifuoggi addirittura in maggioranza, vice sindaco della giunta Cialente; ricordo gli screzi, anche accesi, tra Appello per L’Aquila e Rifondazione comunista”. Piuttosto, “nell’attività della Commissione presieduta da Raffaele Daniele - un lavoro di pregio, eccellente - si ritrovano i fallimenti clamorosi dell’amministrazione Cialente; a proposito del Ctgs, si annuncia oggi un cronoprogramma per la sostituzione delle Fontari, con l’avvio dei lavori fissato a metà giugno: a quanto mi risulta, però, non hanno ancora depositato il progetto definitivo al Genio Civile; del progetto Case e della gestione dissennata degli alloggi, abbiamo detto qualche giorno fa; sull’aeroporto, poi, non c’è altro da aggiungere, il sottosegretario Nencini ci ha messo una pietra sopra; e in merito alla transazione con Banca Sistema, a luglio si discuterà il ricorso degli assegnatari sulle mega bollette: potrebbe derivarne un bagno di sangue per le casse comunali”.