Martedì, 06 Giugno 2017 09:47

Elezioni, Biondi: "Pd usa lavoratori call center Inps come scudi umani"

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“La capacità del Pd di oltrepassare qualsiasi decenza per accaparrarsi un pugno di voti è sconcertante: utilizzare le lavoratrici ed i lavoratori del call center che gestisce la commessa Inps-Inail-Equitalia come scudi umani è vergognoso”.

Il duro affondo è del candidato sindaco della coalizione di centrodestra al Comune dell'Aquila, Pierluigi Biondi. “Ieri la senatrice Stefania Pezzopane è stata intercettata a pranzo con il presidente del consorzio Lavorabile Antonio Marchese - spiega Biondi – Nulla di strano, ma che al tavolo fossero seduti anche alcuni tutor (quadri intermedi dell'azienda) e due candidati (un uomo ed una donna) nella lista del Pd lascia basiti. Chiedere voti e promettere che la commessa verrà mantenuta all'Aquila, sapendo che la procedura per il rinnovo si chiude a fine mese, è da irresponsabili”.

“Illudere i lavoratori è l'arte del centrosinistra – aggiunge il candidato sindaco di centrodestra – Ieri, Bersani era in città: ricordiamo tutti quando, nelle vesti di Ministro per lo sviluppo, veniva all'Aquila a sponsorizzare Compel per il salvataggio della Finmek. Oggi la Pezzopane, degna erede di una politica fatta di parole ed illusioni, tenta di tirare la volata al suo candidato Di Benedetto prendendo in giro le centinaia di dipendenti del contact center”.

“È questo, del resto, lo stile Pd – sostiene Biondi – Incontrare i padroni per imbonire i lavoratori. Dov'era, per esempio, il Partito Democratico quando i sindacati protestavano perché alla maggioranza dei lavoratori, molti dei quali disabili, veniva applicato un contratto, quelle delle cooperative sociali, che li parificava ai bagnini, anziché quello delle telecomunicazioni, creando una inspiegabile discriminazione tra colleghi della stessa azienda? Perché il Pd ha bocciato l'emendamento di Fratelli d'Italia con cui si sarebbe potuto provare a dare una risposta alle esigenze di stabilità di un comparto che occupa centinaia di persone?”.

“Domande a cui il Pd e la senatrice non possono dare risposte, perché hanno dimenticato cosa significa stare dalla parte delle persone comuni e dei lavoratori: anche per questo l'11 giugno verranno mandati a casa”.

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