Quattro progetti industriali che promuovono il sistema produttivo, tecnologico e della ricerca, e che rappresentano una leva di crescita, sviluppo e innovazione per il territorio. Sono stati presentati stamane, a L’Aquila, in un incontro con il vice ministro Teresa Bellanova all’auditorium di Palazzo Silone.
Introdotti dagli interventi del vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, del sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e della Rettrice dell’Università degli Studi Paola Inverardi, hanno preso la parola Donato Amoroso, amministratore delegato di Thales Alenia Space, Francesco Rispoli per Radiolabs, il direttore dei Laboratori Nazioni del Gran Sasso Stefano Ragazzi, Giampaolo Porchiazzo e Zhu Yimen del colosso cinese ZTE.
I progetti industriali presentati
Ebbene, Amoroso ha illustrato le strategie di Thales Alenia legate alla Space Economy su cui la Regione sta investendo risorse per 10 milioni di euro; quattro i progetti individuati: GovSatCom, Copernicus, Galileo ed Exploration. GovSatCom sarà il primo a partire e determinerà la costruzione e gestione di un sistema di Telecomunicazione satellitare con ricadute dirette sulla sicurezza, sul sistema sociale e ambientale grazie alle applicazioni nel campo della Telemedicina, dell’Agrifood ai Trasporti fino al Turismo.
Rispoli, invece, ha parlato del progetto Emerge che punta a realizzare un avanzamento scientifico e tecnologico nel campo ITS (Intelligent Transport Systems) attraverso una partnership tra l’Università dell’Aquila e prestigiose realtà del mondo produttivo - FCA e Ansaldo - e della ricerca - RadioLabs e IAM (Polo Innovazione Automotive) - con ricadute sulla produzione del FIAT Ducato, veicolo commerciale prodotto in Val di Sangro.
Ragazzi si è soffermato su ‘DarkSide 20 K’, evoluzione della ricerca sulla materia oscura. È stato recentemente ufficializzato a Washington DC l’accordo che fa del Gran Sasso il fulcro globale per la ricerca con Argon, riunendo i ricercatori in una singola collaborazione. Parliamo di 68 Istituti Internazionali di 12 Nazioni. Con 350 scienziati, si tratta della più grande collaborazione nel campo della materia oscura a cui hanno recentemente aderito 19 istituti canadesi, freschi vincitori del Nobel 2015 per la fisica, assegnato per una scoperta fondamentale sui neutrini.
Infine, Porchiazzo e Yimen hanno lasciato intendere piuttosto chiaramente che il colosso cinese ZTE, 6° player mondiale nel campo della telefonia, ha scelto L’Aquila per dar vita ad un centro di ricerca e innovazione capace di sviluppare ulteriormente le proprie tecnologie; si occuperà dello sviluppo delle reti 5G e del miglioramento della user experience dei clienti attraverso le nuove tecnologie digitali. ZTE ha scelto il Capoluogo di Regione “per la possibilità di operare in un ecosistema locale caratterizzato da una qualificata realtà universitaria e da un processo di ricostruzione post-sisma particolarmente attento all’innovazione”, è stato spiegato. Sarà certamente un fattore di attrattività per altri player tecnologici internazionali del settore, interessati ad accedere al mercato italiano e ai mercati europei.
La ministra Bellanova: "Modello L'Aquila importante per il Paese"
“Si è trattato di un incontro di grande importanza, per i progetti presentati e, soprattutto, per averli presentati in questo territorio: non era affatto scontato, almeno fino a qualche anno fa”, ha sottolineato la vice ministra del Ministero dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova. “Avete regalato un segnale di speranza”, ha aggiunto, rivolta ai rappresentanti delle aziende, “non solo per il territorio dell’aquilano ma per l’Abruzzo intero, proiettato ad assumere un ruolo di rilievo su ricerca e sviluppo a livello nazionale ed internazionale”.
Bellanova ha sottolineato come i progetti presentati possano produrre ricadute interessanti su altri comparti industriali: “non si tratta di investimenti fini a sé stessi, bensì capaci di determinare risposte fondamentali alle difficoltà che soffocano il Paese. In molti parlano della necessità di uscire dalla crisi, in pochi, però, accettano di rischiare, di misurarsi con la complessità, mettendosi in discussione; d’altra parte, siamo stati abituati a pattinare sui tappeti, nel mondo dell’impresa e così della politica e della pubblica amministrazione. E’ difficile, non si può fare: questo il leitmotiv; al contrario, per uscire dalla crisi dovremo essere capaci di avere una visione, che significa misurarsi su terreni che non sono stati ancora sperimentati”. Come sta accadendo a L’Aquila: “Abbiamo bisogno di interventi sulla ricerca, d’investire fortemente sull’innovazione così che le ricadute possano portarsi dietro la ripresa dell’economia che, a sua volta, dovrà garantire la generazione di nuove opportunità di lavoro”, ha aggiunto la Ministra.
“Viviamo il dramma di ragazzi e ragazze che il lavoro non lo conoscono e che, in questi anni, per la paura di rischiare delle classi dirigenti che avevano invece l’obbligo di osare, hanno avuto come risposta soltanto lavoro povero”.
Bellanova non ha nascosto che, in Italia, “c’è un diffuso senso di paura dell’innovazione: è vero che il lavoro cambia, è vero che c’è un pezzo di lavoro che si riduce, ma è vero anche che si possono determinare nuove attività produttive che creano nuovi profili professionali”. Il Governo ha messo in campo “un pezzo di strumentazione”, ha rivendicato; “innovazione, ricerca e finanziamento del credito d’imposta, acquisto di nuovi macchinari, industria 4.0, strategia nazionale di specializzazione intelligente: non è sufficiente, certo, ma facciamo un lavoro in corso d’opera, non aspettiamo che tutto sia perfetto per iniziare a misurarci”.
Dunque, Bellanova ha voluto chiarire che l’incontro di stamane “non è stato di natura elettorale” e, per questo, non ha visitato i diversi progetti, ha promesso però che “tornerà a L’Aquila” per toccarli con mano; ha ribadito, tuttavia, che “in questo territorio si è lavorato molto bene, con una filiera che ha funzionato”. Si può parlare di un vero e proprio “Modello L’Aquila”, ha detto la Ministra, “fatto di condivisione, di rapporti equilibrati tra pubblico e privato, di rigore istituzionale e rispetto reciproco che mi auguro non venga interrotto domenica”.
Lolli: "Partita dello sviluppo va giocata all'attacco"
“Dobbiamo essere più ambiziosi; ovviamente, siamo alle prese – ogni giorno – con i problemi che ancora affliggono il territorio, e che non dimentichiamo mai; tuttavia, se ci difendiamo solo perdiamo: dunque, dobbiamo giocarla all’attacco, la partita dello sviluppo, pensando che L’Aquila, col suo territorio, possa diventare un posto speciale”, la chiosa, a NewsTown, di Giovanni Lolli.
“Sta già avvenendo, in realtà: ci sono le condizioni affinché la città divenga un centro dove la conoscenza, le tecnologie, la ricerca e la formazione si pongano sul piano della qualità. Se continuiamo a pensare di cercare lavoro povero, la partita l’abbiamo già persa: dobbiamo pensare, invece, che il futuro si svilupperà laddove si saprà garantire il così detto lavoro ricco, cioè legato alle nuove tecnologie. Col 5G, con il centro storico ricostruito e dotato di sottoservizi, con imprese così importanti e le grandi strutture di ricerca, l’Università, il GSSI, i Laboratori del Gran Sasso, le condizioni ci sono: se si lavora con serietà, sottraendo queste vicende alle polemiche politiche, ce la possiamo fare”.