"Che bella soddisfazione che mi avete regalato".

Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha saluto i simpatizzanti giunti al comitato elettorale del sindaco Pierluigi Biondi che l'ha accolta a L'Aquila. "Ora, è tempo di festeggiare anche se per poche ore", ha sottolineato Meloni; "da domattina, infatti, saremo al lavoro per restituire alla città la dignità e il futuro che merita. La nostra è una vittoria inaspettata, per gli altri; attesa, invece, da noi. Ora, dobbiamo essere all'altezza del compito: è bello vincere per la propria comunità, per le proprie idee, è bello vincere soprattutto perché si ha l'occasione di trasformare quelle idee in mattoni, in qualcosa che cambi la vita della nostra gente. Per chi fa politica, è il regalo più bello".

Visibilmente commossa, Meloni ha abbracciato Biondi, amico di lunga data, e chiesto ai militanti intervenuti di non lasciarlo solo. "Oggi fare il sindaco è da folli, è la cosa più difficile del mondo: per questo, ci sarà bisogno che Pierluigi non sia solo, che voi ci siate ogni giorno per lui, per ricordagli che ci aspettiamo che l'amministrazione rompa completamente con gli schemi del passato, che dimostri che si può governare in nome dei cittadini".

La leader di Fratelli d'Italia ha rivendicato il lavoro svolto dal partito "per dimostrare che qui, con un programma coraggioso ma chiaro, con persone specchiate, si poteva vincere"; L'Aquila come laboratorio, insomma: "speriamo di poter riportare nella nostra metà campo le persone che ammiccano all'altra parte, con convinzione, lavorando ad un programma concreto per il bene degli italiani, ad un metodo chiaro di selezione di chi farà cosa, come accaduto qui. Se il centrodestra si presenta agli elettori con un programma chiaro, concreto e coerente, con persone specchiate, oneste e capaci, non c'è partita né per Renzi né per Grillo".

Dunque, la promessa: "L'Aquila ha bisogno di particolare attenzione, ha problemi unici in Italia particolarissimi, ai quali Biondi, per storia e competenza, può dare risposte; Pierluigi sa che ogni giorno saremo pronti a prendere la macchina e venire a dare una mano. Anche in Parlamento, porteremo avanti le battaglie che servono alla città". 

Meloni ha confidato di non aver ancora sentito Berlusconi e Salvini: "Ci stiamo sentendo con i nostri sindaci, oggi è il giorno dei festeggiamenti. Ecco perché, per prima cosa, sono voluta venire a salutare Biondi, a guardarlo negli occhi e abbracciarlo. Siamo cresciuti insieme, e sono particolarmente fiera di lui. Abbiamo fatto un lungo lavoro per far passare la sua candidatura: vedete, è il tempo in cui persone semplici ma credibili possono fare davvero la differenza. Non ci credeva nessuno, nessuno credeva che Pierluigi potesse vincere, che la battaglia di Davide contro Golia la potesse vincere Davide. Noi lo sapevamo che era possibile: in questo tempo, la gente non si fa più filtrare; non si fa filtrare dai salotti, dai sondaggi, dall'intellighenzia, dalla clientela. Guardano negli occhi chi hanno dinanzi a sé e decidono chi sostenere e chi no, sulla base della storia personale, dei programmi, della credibilità. E' il tempo della politica che si riprende la propria libertà dal basso, dei cittadini che decidono per loro stessi e per i loro interessi".

Una logica che vale anche a livello nazionale, evidentemente. "Il centrodestra deve ritrovarsi unito su proposte concrete: a me interessano i temi che la riguardano la ricostruzione di una città come L'Aquila, per esempio, o la proposta delirante di concedere la cittadinanza automatica agli stranieri, e sulla quale chiederò alle forze di centrodestra di raccogliere le firme per indire un referendum abrogativo se la proposta dovesse passare; vorrei discutere la nostra proposta di un reddito per il sostegno all'infanzia, che possa rispondere alla demagogia del reddito di cittadinanza. Vorrei parlare di Italia, degli Italiani e dei loro problemi".

Poi, l'ultimo affondo: "Abbiamo cominciato da L'Aquila, ma finiremo al Governo del Paese".