Mercoledì, 28 Giugno 2017 11:21

L'esplosione ormonale degli aquilani sui social network dopo la vittoria di Biondi

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La vittoria di Pierluigi Biondi, candidato della coalizione di centrodestra alle elezioni comunali dell'Aquila, è di certo arrivata a sorpresa. Nei giorni immediatamente successivi al ballottaggio il voto è stato ampiamente sviscerato [qui l'analisi di old.news-town.it], come anche le molteplici ragioni che hanno causato la pesante e altrettanto sorprendente sconfitta del centrosinistra.

Al di là delle analisi da parte dei media e di commentatori più o meno qualificati, non è possibile ignorare il fiume di parole scritte dagli aquilani e dalle aquilane sui social network, ed in particolare su Facebook.

Già da domenica notte, infatti, a migliaia si sono letteralmente precipitati su telefoni, tablet e computer per dire la propria. Un flusso di contenuti davvero imponente, che ha generato nelle ore successive uno stock altrettanto imponente di discussioni, litigi, offese, affermazioni velate d'odio e pure d'ironia.

E' in parte, forse, la forte distorsione di una comunque naturale propensione di un mezzo virtuale come Facebook: tutti dicono la propria su qualsiasi argomento, molti senza sviscerarlo troppo, con un approccio da tifo, dove l'unico valore da difendere è l'assoluta fedeltà al proprio pensiero e il mezzo per farlo è "combattere" fino all'ultimo commento, all'ultima parola, innalzando barricate sematiche che rendono inaccessibile l'insinuazione del dubbio. Come, appunto, il tifoso tifa incondizionatamente la squadra del cuore.

In un egocentrismo cibernetico che può durare all'infinito, e dove diventa lecito dire tutto e scagliarsi su tutti. Un esempio è il tragicomico balletto virtuale cui si assiste nelle ultime ore: a decine stanno uscendo dal popolare gruppo "Sei aquilano se...", a causa di alcune esternazioni di una sua admin, evidentemente poco contenta dell'esito elettorale. E nell'uscire, suddette persone, sembrano quasi essersi messe d'accordo tra loro nel condividere lo stesso stato:"Sono uscito da sei aquilano se, perché...". 

Niente di così clamorosamente nuovo, per carità. Tuttavia, ciò che può definirsi un'esplosione ormonale dettata dall'eccessivo sconforto o dall'eccessivo entusiasmo generatosi dopo il voto, si innesta in un contesto cittadino che vede gli aquilani molto più presenti su Facebook rispetto alle altre città. Questo fatto è stato riportato da questo giornale negli ultimi anni, e scaturisce anche dalla tempistica dell'esplosione di Facebook, coincisa più o meno con i mesi drammatici dell'immediato post-sisma, con la mancanza di punti di riferimento e persino di piazze reali.

C'è poi un altro elemento da considerare: se è vero che L'Aquila vive dinamiche sociali tipiche delle città di provincia, è altrettanto vero che L'Aquila è la città di Sant'Agnese, quella dove ogni 21 di gennaio si festeggiano le malelingue.

Succede così che in poche ore si diffonde in modo strepitoso la vulgata, non si sa bene ancora se creata ad hoc o frutto delle devianze del passaparola virtuale, secondo la quale Carla Cimoroni, oggi consigliera comunale di opposizione e candidata sindaca con la Coalizione Sociale, avrebbe partecipato gioiosa alla festa di domenica notte dentro e fuori il comitato elettorale di Biondi. Una voce che non trova riscontro da nessuna parte, e soprattutto viene negata dalla stessa neo consigliera, che dice di essere stata a Roma domenica sera, ed è dunque addirittura costretta a giustificarsi di qualcosa che non ha mai fatto.

Un santagnesismo diffuso, miscelato con le caratteristiche peculiari delle discussioni da social, e dopo un voto così innegabilmente shockante, può generare anche questo.

Ultima modifica il Mercoledì, 28 Giugno 2017 17:03

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