Mercoledì, 23 Ottobre 2013 19:34

Ricostruzione, botta e risposta tra centrodestra e centrosinistra

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"Il modo attraverso il quale si stanno gestendo i rapporti con il Governo nazionale non ci piacciono e non siamo piu disposti a lasciare carta bianca a Cialente. Siamo stati costretti, dopo la fine dell'emergenza, a credere a tutto ciò che il Sindaco ha riportato sui quotidiani e su Facebook circa le sue personali interlocuzioni con ministri e funzionari del Governo. Siamo stati costretti a inseguire, per spirito di responsabilità, l'amministrazione comunale sulle schizofreniche dichiarazioni di soddisfazione o di sconforto circa la presenza o assenza di fondi per la ricostruzione. Abbiamo fatto aperture di credito al Sindaco con il patto, mai rispettato, di una maggiore partecipazione nelle scelte, di un maggiore coinvolgimento nelle strategie, di una maggiore condivisione di momenti e interlocuzioni. Di tutta risposta abbiamo constatato la richiesta di partecipazione avanzata dal Sindaco nei nostri confronti solo a pochi giorni dalla fine del tempo utile per la presentazione degli emendamenti alla Legge di Stabilità".

A scriverlo, in una nota diffusa il 21 ottobre, i consiglieri comunali dell'opposizione di centrodestra Guido Quintino Liris, Luigi D'Eramo, Alessandro Piccinini, Daniele Ferella, Raffaele Daniele ed Emanuele Imprudente che, nel pomeriggio di ieri, accompagnati dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, e dal presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, hanno incontrato a Roma i parlamentari del Pdl. "L'incontro è andato molto bene", ha spiegato a NewsTown il consigliere e assessore provinciale Liris. "La vera notizia è che abbiamo ottenuto la disponibilità del presidente del Consiglio Enrico Letta a fissare un appuntamento con l'Abruzzo e, in particolare, con L'Aquila. Incontro a cui parteciperanno i parlamentari abruzzesi e, speriamo, una delegazione di Consiglieri comunali".

"Il presidente del Consiglio ha dato la sua disponibilita' per l'incontro, la cui data verrà fissata a breve, per illustrare la proposta operativa in grado di reperire risorse finanziarie per la ricostruzione dell'Aquila e dei comuni del cratere", ha spiegato il presidente della Regione Gianni Chiodi

La proposta che il presidente della Regione, con i consiglieri di centrodestra, porterà all'attenzione del Premier verterà su due aspetti: uno politico, l'altro amministrativo. "Il primo - è emerso dalla riunione - sarà essenzialmente una scelta di politica di destinazione delle risorse, nel senso di destinare al terremoto dell'Aquila una quota parte dei 6,5 miliardi di euro assegnati al terremoto dell'Emilia e che attualmente non possono essere spesi a causa della complessità delle norme e dello scarso numero dei progetti ad oggi proposti".

"Ciò - ha ribadito Chiodi - senza intaccare i diritti dei cittadini emiliani, ma per evitare l'immobilizzo di risorse pubbliche che invece potrebbero essere subito spese. Il secondo aspetto, di carattere amministrativo, consiste nella rimodulazione delle destinazioni storiche delle accise sulla benzina. Che non significa aumento del costo della benzina, ma significa destinare ai terremoti dell'Aquila e dell'Emilia i proventi delle accise sulla benzina di vecchia istituzione, come la guerra di Abissinia o il terremoto del Friuli, come aveva già proposto il centrodestra dell'Aquila tre anni fa. In questo modo L'Aquila e l'Emilia potranno contare su risorse economiche certe e programmare la ricostruzione in tempi brevi".

Non è chiaro come mai il presidente della Regione riproponga la vecchia idea di Gianfranco Giuliante solo oggi, a quattro anni e mezzo dal terremoto. Non è chiaro come mai non l'abbia perseguita con forza nei mesi in cui vestiva i panni di Commissario per la ricostruzione. "Ci troviamo ad un punto di svolta importante - ha sottolineato Chiodi - nel senso che sono immediatamente cantierabili progetti esecutivi per 900 milioni di euro, come riferito dal responsabile della strutture che guida la ricostruzione, con una disponibilità finanziaria nulla. E questo conferma un dato che ribadisco da tempo: l'unico governo che ha fornito risorse economiche per la ricostruzione dell'Aquila è stato il Governo Berlusconi: da quel momento in poi non è stato rifinanziato alcunché, a differenza di quanto sostengono il sindaco dell'Aquila e alcuni senatori del centrosinistra. Da qui la nostra proposta di collaborare e unire le forze su una piattaforma unica, perché solo così diventiamo credibili verso il governo centrale evitando strategie isolazioniste finora portate avanti dal sindaco dell'Aquila".

Intorno a questa proposta, il centrodestra ha chiesto convergenza di tutti i parlamentari eletti in Abruzzo e di tutte le forze politiche regionali e della città dell'Aquila. Anche perché, come confermato da Liris a NewsTown, ad oggi non c'è alcuna possibilità che in fase di discussione in Parlamento sulla Legge di stabilità si trovino fondi per la ricostruzione del cratere. 

Un invito che non è stato raccolto dalla senatrice Stefania Pezzopane: “La trasferta romana di Chiodi non è stata altro che una riunione del centrodestra, dal chiaro sapore elettorale”, ha sottolineato in una nota. “Non era necessario andare fino alla capitale, se volevano incontrarsi tra di loro. Potevano benissimo rimanere a L’Aquila. Oltretutto avrebbero fatto risparmiare alle tasche dei cittadini le spese per la benzina e le auto blu".

"L’Aquila e il cratere - ha incalzato la senatrice - non hanno bisogno di questi teatrini, non hanno bisogno di divisioni. Se davvero si hanno a cuore le sorti della ricostruzione, a Roma bisognerà andarci tutti uniti e in veste istituzionale. Non come capi delegazione di partito. Mentre Chiodi e i suoi colleghi consumavano la loro conventicola, ho incontrato il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Stefano Fassina, che mi ha assicurato che il tavolo governativo, chiesto a Letta nei giorni scorsi, si terrà la prossima settimana. Dovrà essere quella l’occasione per ribadire, uniti, al governo quali sono le nostre necessità".

A sentire Stefania Pezzopane, sarebbero due i risultati da ottenere nell'incontro con l'esecutivo: "L’anticipazione del miliardo e duecento milioni che, ricordo a Chiodi, è un provvedimento di questo governo, e lo stanziamento di altri fondi. Questo è anche l’obiettivo dell’emendamento che ho predisposto e che prevede 600 milioni all'anno per i prossimi tre anni, provenienti dalle accise, come è avvenuto in altri casi di calamità naturali. Anche il centro destra finalmente ha compreso che la ricostruzione va finanziata con nuove entrate. Fino a qualche tempo fa, schernivano l’idea. Sono tramontate le boriose affermazioni di Berlusconi e Chiodi che non si possono mettere le mani in tasca ai cittadini. Servono risorse certe per andare avanti, come è accaduto con i 30 milioni di euro, svincolati dal patto di stabilità".

Polemica anche la reazione del vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D'Amico. In una lettera aperta al presidente Nazario Pagano, D'Amico ha voluto esprimere il suo rammarico per il fatto che la legislatura si sta chiudendo senza che l'assise regionale e la Commissione speciale "Per monitorare, nelle aree colpite dal sisma del 6 aprile 2009, il processo di ricostruzione abitativo/infrastrutturale, sociale, culturale, economico” abbiano mai avuto modo di occuparsi della ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni coinvolti nel terremoto del 2009. “La discussione di questi giorni relativa ai fondi stanzianti dal Governo per la ricostruzione ed alla loro insufficienza, il 'pellegrinaggio' effettuato ieri a Roma dal Presidente Chiodi con i soli rappresentanti della maggioranza di centro-destra, conferma la volontà del Presidente della Regione di voler utilizzare il sisma abruzzese come vetrina personale e politica, fuori da ogni corretto processo istituzionale", sottolinea D'Amico.

A leggere le parole del vice presidente del Consiglio, sarebbe stato - pur nella dialettica con il Sindaco dell’Aquila e con le altre autorità - che il Presidente formasse una delegazione rappresentativa dell’intera Regione, per incontrare il Governo nelle sue massime espressioni. “La pantomima del centrodestra mi impone di chiedere al Presidente ed alla Conferenza dei Capigruppo di voler assumere la coerente decisione di far cessare subito l’esistenza della Commissione Speciale, essendo risultata del tutto inutile e non essendosi mai riunita. Appare evidente la più totale indifferenza del Governo regionale per l’Assemblea consiliare, per l’intera Commissione speciale e persino per il Consigliere Iampieri che la presiede”.

“Ho sempre pensato ed agito perché la ricostruzione diventasse un fattore di rinascita regionale e non solo locale. Purtroppo in questa legislatura – dichiara in conclusione D’Amico - dovremo rassegnarci all’atteggiamento strumentale e demagogico del Presidente Chiodi e della sua maggioranza".

 

 

 

Ultima modifica il Venerdì, 25 Ottobre 2013 00:45

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