“Perché il Comune ha bisogno, ora, di un Censimento? Quali sono i dati mancanti di cui necessita per 'conoscere, valutare, programmare e decidere' e, aggiungiamo noi, cominciare ad occuparsi seriamente del patrimonio immobiliare, costituito dagli alloggi del progetto C.A.S.E., acquisito dalla Protezione Civile fin da marzo 2010?".
Sono le domande che il 'Comitato Civico Aquilano' aveva posto alla città, invitando gli assegnatari delle unità abitative del progetto Case a non compilare il censimento voluto dalla Giunta Cialente perché "l'amministrazione è già in possesso dei dati relativi agli assegnatari degli alloggi, censiti per ben due volte negli ultimi quattro anni".
"I dati in nostro possesso sono quelli del primo censimento, dell'agosto 2009", aveva spiegato il primo cittadino. "Certo, successivamente abbiamo cercato di seguire e registrare cambiamenti e modifiche, ma è un lavoro complicato, lungo, e che spesso richiede l'aiuto dei nuclei familiari. In quattro anni succede di tutto: nascono bambini, persone si sposano, trovano lavoro altrove, altri tornano, purtroppo qualcuno muore. Certo, questi dati li abbiamo (quasi tutti, perché molti trasferimenti non ci vengono comunicati), ma quanto tempo e quante persone servirebbero per andare a rivedere posizione per posizione, gli oltre 5600 nuclei familiari? Tempo, personale e quindi risorse anche finanziarie”.
Poi, l'affondo: “Non vorrei che ci fosse dietro la volontà di non far uscire allo scoperto situazioni poco limpide. Un rinvio del censimento non è possibile”. L'assessore Fabio Pelini, su Facebook, era stato ancora più duro: "Chi ha interesse a non compilare il censimento? Sicuramente chi non è in regola tra gli affittuari nel pagamento dei canoni di compartecipazione e, poi, chi risulta assegnatario e non abita l'alloggio, perché magari vive e lavora fuori città. Ognuno faccia ciò che crede, ma sia chiaro che i nominativi di chi non riconsegnerà il censimento saranno trasmessi alle autorità competenti. E' ora di finirla con furbetti e sotterfugi".
Furbetti, sotterfugi, situazioni poco limpide. In realtà, i decreti di assegnazione degli alloggi sono stati redatti dopo aver acquisito e vagliato tutti i dati dei nuclei assegnatari. Le informazioni, dunque, dovrebbero essere già nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale. Non solo. Il Consiglio Civico Aquilano ha ricostruito altri passaggi, tra le pratiche di gestione degli oltre 5mila alloggi: "Il 16 marzo 2011 il Sindaco dell’Aquila ha stipulato apposita convenzione con il S.E.D. (Servizio Elaborazione Dati) 'al fine di assicurare senza soluzione di continuità la implementazione e la gestione delle banche dati relative alle attività ricomprese nell’area dell’assistenza alla popolazione, con particolare riferimento a quelle relative ai progetti C.A.S.E. e M.A.P.'; nel 2012, con D.G.C. n. 468, viene affidata al S.E.D. la gestione delle riscossioni, passate presenti e future, dei consumi condominiali".
Il S.E.D., ricorda il Consiglio cittadino, "è una SpA a totale partecipazione pubblica che, per il Comune dell’Aquila, 'gestisce banche dati strategiche per il conseguimento di obiettivi economico-finanziari' fornendogli tutti i servizi informatici per gestire, tra i tanti, 'l’anagrafe, lo stato civile, la contabilità, ICI, TARSU, TOSAP, le concessioni edilizie'. I dati richiesti, dunque, sono tutti già in possesso dell’ufficio Assistenza alla popolazione".
Se così non fosse, come ha potuto l'ufficio operare sino ad ora, a cominciare dalla composizione dei nuclei familiari, passando per gli estremi delle pratiche di ricostruzione, finendo con i versamenti dei canoni di compartecipazione - tant’è che sappiamo che il 70% degli affittuari non lo ha pagato -? Come si è stabilita l'entità delle bollette forfettarie che l'amministrazione ha chiesto di pagare agli assegnatari, nell'attesa che fosse completata l'esatta lettura dei contatori? Tra l'altro, il sindaco Cialente chiese di pagare solo le prime 4 o 5 rate, con lo spettro del debito contratto con Enel. Poi, promise, sarebbero arrivate le bollette calcolate in base agli effettivi consumi, con l'eventuale conguaglio. E' passato quasi un anno, e i cittadini non sanno più cosa fare.
Inoltre, a quanto appreso da NewsTown, ci sarebbero in corso accertamenti della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti che avrebbero chiesto all'amministrazione i motivi per cui i cittadini affittuari non stanno versando quanto dovuto. E avrebbero persino consegnato una lista aggiornata degli assegnatari che dovrebbero versare il canone di locazione. Insomma, i dati non dovrebbero affatto mancare all'amministrazione.
E invece. L'assessore Fabio Pelini, convocato in audizione dai commissari della III commissione Politiche sociali, culturali e formative, presieduta da Antonio Durante, ha inteso ribadire le ragioni dell'amministrazione. Annunciando, però, un piccolo passo indietro: i termini per la consegna del censimento saranno prorogati, dal 4 al 9 novembre. Lunedì 4 novembre, come stabilito dalla Giunta comunale con la delibera n. 464 del 9 ottobre 2013, è l’ultimo giorno per presentare il modello del censimento degli assegnatari degli alloggi Case e Map allo Sportello unificato che si trova nella sede del Comune dell’Aquila di via Roma. Tuttavia, i moduli potranno essere inviati per posta ordinaria o per posta elettronica certificata fino a sabato 9 novembre. L’indirizzo pec cui inoltrare il modulo è il seguente: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. . “Inoltre – ha aggiunto l’assessore Pelini – le persone anziane e coloro che hanno difficoltà oggettive a muoversi da casa, possono chiedere di essere aiutate nella compilazione del modello, chiamando il numero di telefono 0862.645511, da lunedì 4 a venerdì 8 novembre, dalle ore 10 alle ore 12”.
Non è possibile la proroga di 15 giorni, ha spiegato l'assessore, perché c'è la necessità di elaborare i dati entro la fine del 2013. "Il censimento serve per due motivi: per monitorare in maniera sistematica coloro che, ad oggi, non sono in regola con il canone di compartecipazione o che non abitano in maniera congrua gli alloggi Case e Map. E, poi, per programmare le politiche abitative per i prossimi anni. Di qui, la necessità di avere i dati entro la fine dell'anno. Fino alla fine del 2013, infatti, il canone di compartecipazione è calcolato attraverso la moltiplicazione di 2,60 euro per ogni metro quadro per il coefficiente territoriale stabilito ad ogni nuovo quartiere. Dal 2014, invece, intendiamo introdurre canoni di affitto che tengano conto del reddito Isee. Un dato che non abbiamo e di cui c'è assoluto bisogno per stabilire canoni equi per tutti gli assegnatari".
"Non comprendo affatto le polemiche di questi giorni", conclude Pelini. "L'operazione è tesa a garantire la massima trasparenza. Chi non ha nulla da nascondere, non dovrebbe avere alcuna paura a compilare il censimento".