Ieri, la Commissione Territorio del Comune dell’Aquila ha discusso della legge regionale 40/2017 con l'audizione dell'assessore Luigi D'Eramo; il dispositivo - approvato dall'Emiciclo coi voti dei consiglieri di centrosinistra e centrodestra - consente la modifica delle destinazioni d'uso di vani e locali accessori, anche seminterrati, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. La legge è stata pubblicata su Burat il 9 agosto scorso; i Consigli comunali hanno 90 giorni per esprimersi, eventualmente modificando gli ambiti d'applicazione del disposto normativo; altrimenti, trascorsi i tre mesi s'intenderà adottata. Insomma, entro i primi giorni di novembre il Comune dell'Aquila dovrà determinarsi e, per questo, il presifente della Commissione Raffaele Daniele ha convocato l'assessore per un confronto con i commissari.

Ebbene, D'Eramo si è espresso piuttosto chiaramente: la Giunta di centrodestra non condivide affatto l'impostazione della norma; il consigliere di maggioranza Giorgio De Matteis, tra l'altro, ha svelato che il Ministero dell'ambiente ha prodotto osservazioni durissime nel merito della legge, in particolare sugli articoli 4 e 7, e difficilmente verranno superate da Regione Abruzzo che rischia, dunque, venga impugnata la norma. "Esprimiamo la massima soddisfazione per le parole riportate in Commissione dalla giunta comunale, per bocca dell’assessore all’Urbanistica Luigi D’Eramo", ha sottolineato Carla Cimoroni della Coalizione sociale.

"La giunta ha condiviso le nostre perplessità, nel merito e nelle motivazioni, circa l'applicazione della legge nel nostro territorio", ha aggiunto; "per questo, 15 giorni fa, abbiamo presentato una proposta di deliberazione [leggi qui] per escludere dall'applicazione della legge 40/2017 tutto il territorio comunale, una possibilità prevista dalla legge stessa da esercitare tassativamente entro 90 giorni dalla pubblicazione. Altrimenti vale il tacito recepimento". La Coalizione sociale - e così l'assessore D'Eramo - ritengono che sia il piano regolatore generale, attualmente in fase di revisione, lo strumento per la pianificazione urbanistica della città del domani. "Sanare ambienti insalubri a L’Aquila, con tutto il patrimonio edilizio inutilizzato presente in città oggi, sarebbe irresponsabile. Per non parlare, poi, del problema della sicurezza in caso di alluvioni", ha ribadito Cimoroni.

D'accordo anche i commissari di centrodestra e centrosinistra. E dunque? Il presidente della Commissione Daniele, in modo pure piuttosto irrituale, ha allegato ai documenti discussi dai commissari anche la proposta di delibera consiliare depositata dalla Coalizione sociale, sebbene non abbia concluso l'iter amministrativo. Si sarebbe potuta votare, comunque, per poi portarla velocemente in Consiglio comunale. Invece, i consiglieri di maggioranza - ad un certo punto - hanno lasciato l’aula nel corso della Commissione, "per paura che venisse messa ai voti la nostra proposta" ha sottolineato Cimoroni. "E’ l’ennesima dimostrazione di come la maggioranza al governo della città continui a non rispettare le proposte costruttive delle opposizioni, e soprattutto del disinteresse ai veri problemi in tema di pianificazione della città".

In effetti, al tavolo è rimasto soltanto D'Eramo a confrontarsi con i consiglieri di minoranza e, così, il presidente Daniele non ha potuto far altro che chiudere i lavori. Con un nulla di fatto. Ora, non resta che attendere le determinazioni della Giunta: se le parole di D'Eramo sono davvero condivise, l'esecutivo non potrà far altro che produrre una delibera simile a quella depositata da Carla Cimoroni e portarla all'approvazione del Consiglio entro il prossimo mese. Così fosse, non si capisce davvero come mai non si sia proceduto già ieri ad approvare la proposta della Coalizione sociale, a meno di non voler pensare che la mancata adozione della legge regionale debba essere rivendicata politicamente dalla maggioranza di centrodestra.