Sabato, 23 Settembre 2017 14:42

Legge su abitabilità dei seminterrati, Cimoroni: "Escludere L'Aquila"

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Una proposta di deliberazione di Consiglio comunale che, se approvata, escluderebbe il territorio del Comune dell'Aquila dagli interventi di recupero previsti con Legge regionale 40 del 1° agosto scorso: l'ha depositata la consigliere della Coalizione sociale Carla Cimoroni.

La contestata legge regionale 40/2017, avente ad oggetto 'Disposizioni per il recupero del patrimonio edilizio esistente; destinazioni d'uso e contenimento dell'uso del suolo', approvata all'Emiciclo coi voti dei consiglieri di centrosinistra e centrodestra, consente la modifica delle destinazioni d'uso di vani e locali accessori, anche seminterrati, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. "Di fatto, il provvedimento utilizza la 'foglia di fico' del contenimento dell'uso di suolo per nascondere, di fatto, l'aggiramento delle norme e la sanatoria degli abusi edifici; si tratta di un condono, sostanzialmente", l'affondo di Cimoroni.

"Per perseguire obiettivi così complessi, la Regione dovrebbe - piuttosto - tenere conto delle diverse specificità territoriali, dei diversi tipi e livelli di evoluzione del processo urbanizzativo sul territorio regionale; dovrebbe consultare le Province e i Comuni sullo stato della pianificazione locale, sul dimensionamento previsto dagli strumenti urbanistici, sull'estensione del suolo già edificato, sulla carenza di spazi e servizi pubblici, sullo stato di conservazione dell'ambiente rurale", ha aggiunto la consigliera comunale. "Così potrebbe porsi reali obiettivi di risparmio di suolo, valutando la condizione dei suoli agricoli, introducendo misure di contenimento dell'attività edilizia in ambito rurale, favorendo il recupero di immobili abbandonati, promuovendo pratiche agricole sostenibili".

Al contrario, Regione Abruzzo intende perseguire il risparmio di suolo "attraverso una diffusa regalia di superfici utili che supera di gran lunga la già generosa legge regionale 49/2012"; unica condizione è che si rispettino le normative statali, ambientali, paesaggistiche e igienico-sanitarie. "Non c'è alcuna preoccupazine per l'esorbitante aumento di carico urbanistico che l'applicazione della legge porterà con sé - ha aggiunto Cimoroni - senza l'obbligo, tra l'altro, del rispetto degli standard urbanistici per i quali si può ricorrere alla monetizzazione sostitutiva, prevedendo che siano i Comuni a realizzare spazi e servizi con i pochi soldi incassati, cosa che i fatti hanno dimostrato di difficile attuazione". 

Non solo. La posa di controsoffittature o il rialzo dei vani - la legge prevede che vani abbiano un'altezza di almeno 2 metri e 40, ma consente addirittura di scavare, per arrivare al limite previsto, o di rialzarli - è stata per anni l'espediente utile a mascherare superfici realizzate oltre l'indice di edificabilità consentito; "ecco perché si tratta di un condono, di fatto, di tali superfici". E ancora: "l'incremento di superficie utile non sembra necessiti, per la Regione, di parcheggi di pertinenza, necessari, invece, in dotazione minima di 10mq ogni 100 mc di volume costruito". Anzi, "tanti dei parcheggi di pertinenza realizzati in passato in misura superiore ai minimi di legge diventeranno negozi o uffici".

Se non è cementificazione, questa legge è un condono di fatto.

C'è poi il tema della sicurezza, su cui si stanno battendo le associazioni ambientaliste, tornato all'attenzione del dibattito pubblico a seguito dei tragici fatti di Livorno, con la morte di cittadini rimasti intrappolati propri in seminterrati e scantinati. Persino il ministro Graziano Delrio si è espresso avverso la legge votata da Regione Abruzzo, lasciando intendere che il Governo è pronto ad impugnare la norma.

Si tratta di criticità che investono l'intera regione ma che, calate su L'Aquila, possono avere effetti davvero preoccupanti. "Questa legge regala cubature a pioggia in un territorio devastato dagli effetti del sisma - ha chiarito Carla Cimoroni - contraddistinto dalla presenza di abitazioni non occupate per circa 30mila abitanti, da un consistente residuo non attuato del vigente PRG, da un fenomeno di spopolamento e recessione che necessita di una ferma politica urbanistica di riqualificazione urbana, di riconnessione spaziale e sociale, di valorizzazione delle risorse naturali e col nuovo piano regolatore in fase di discussione".

E non c'è esigenza di alloggi e negozi a costi più bassi che possa giustificarne l'adozione: "non si possno risolvere i problemi regolarizzando scantinati insalubri e condannando, di fatto, chi presenta maggiori difficoltà economiche a una peggiore qualità della vita".

Ecco il senso della proposta di deliberazione che la consigliera comunale della Coalizione sociale vigilerà venga discussa entro i primi giorni di novembre; infatti, "le norme prevedono che entro 90 giorni dalla pubblicazione della legge (avvenuta il 9 agosto scorso) i Consigli comunali possano determinarsi per modificarne gli ambiti d'applicazione; altrimenti, trascorsi i tre mesi, la norma si intende adottata dagli Enti locali. Ci sono i tempi necessari ai dovuti passaggi amministrativi e, dunque, controlleremo che il presidente del Consiglio comunale inserisca la proposta all'ordine del giorno nei tempi stabiliti dai regolamenti".

La legge approvata dal Consiglio regionale è un "pessimo esempio di trasversalismo a danno dei cittadini", ha ribadito Dario d'Alessandro, segretario cittadino del Partito della Rifondazione comunista. "La pianificazione urbanistica è cruciale nel determinare la qualità della vita in città: in questo senso, sono passati tre mesi dall'insediamento della nuova Giunta e chiediamo alle forze di maggioranza di portare avanti il lungo iter per l'approvazione del nuovo Prg, che porta con sé un immane lavoro di analisi e ricognizione cui ha contribuito anche l'allora presidente della Commissione territorio, Enrico Perilli. E' dentro lo strumento urbanistico che dovranno trovare risposta le legittime esigenze dei cittadini, non in un dispositivo di legge votato sulla testa del Consiglio comunale".

Accanto a Carla Cimoroni e Dario d'Alessandro anche il consigliere uscente di Appello per L'Aquila che vogliamo, Ettore Di Cesare, che ha inteso sottolineare come "in due mesi di consiliatura, il gruppo della Coalizione sociale abbia già presentato due proposte di deliberazione"; l'altra, sull'audizione pubblica per la nomina dei vertici delle partecipate - arriverà a discussione ai primi di ottobre. "Vorrei ricordare che, nei 5 anni passati, i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno presentato una sola delibera, firmata dal sottoscritto. Mi sembra un aspetto da tenere in considerazione: chi viene eletto in Consiglio comunale, infatti, dovrebbe esprimersi per atti, e non soltanto con conferenze stampa. D'altra parte, immaginare e scrivere una delibera è più complesso che presentare un ordine del giorno".

Dunque, Di Cesare ha chiesto un "atto di responsabilità ai consiglieri di maggioranza e opposizione: sono evidenti - ha ribadito - gli effetti deleteri che l'applicazione della legge regionale avrebbe sui nostri territori".

 

Ultima modifica il Sabato, 23 Settembre 2017 16:01

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