"Non ci sono solo le rocce dell'Appennino ad impedire di vederci chiaro sull'esperimento nucleare nei laboratori Nazionali del Gran Sasso, ma anche una nebulosità autorizzativa che rende tutto l'iter per la realizzazione dell'esperimento Sox deficitario di trasparenza, non solo nei confronti di tutti gli organi istituzionali locali ma anche, e soprattutto, nei confronti dei cittadini abruzzesi. Il punto in questione è già critico per la coesistenza di tre fattori: l'autostrada, i lavori ordinari del laboratorio sotterraneo e le sorgenti di acqua potabile più importanti d'Italia. E' pertanto da folli aggiungere un ulteriore fattore di rischio come un esperimento radioattivo con materiale nucleare di cui si sa ben poco".
Ad affermarlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Riccardo Mercante, che torna sulla questione dell'esperimento Sox ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso.
"I rischi per il territorio sono elevatissimi" incalza Mercante "è notizia di oggi il crollo di un tunnel su un sito nucleare in Corea del Nord che ha provocato oltre 200 morti e possibili contaminazioni. Qui ci troviamo nei pressi della faglia di Campo Imperatore classifica quasi 7 di magnitudo e a ridosso delle sorgenti di acqua potabile. Anche la legge 152 del 2006 ci conferma che un esperimento di questo genere non può essere eseguito in questi luoghi, e non a caso impone il divieto di stoccaggio di sostanze radioattive nel raggio di 200 m dai punti di captazione delle acque idropotabili. Alla luce di tutto questo" conclude Mercante "chiediamo che la Regione Abruzzo ponga in essere tutte le azioni in suo potere e competenza per interrompere e cancellare immediatamente l'esperimento e che al tavolo tecnico preposto siano aggiunte le rappresentanze delle associazioni ambientaliste che si battono da anni per la tutela del territorio e la Asl di Teramo".