Lunedì, 27 Novembre 2017 16:17

Bando Case, De Santis: "Serve atto per annullarlo". Biondi: "Presto la revoca"

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“Se vuole annullare la graduatoria per le assegnazioni degli alloggi Case e Map la giunta deve farlo attraverso un atto di ritiro motivato e trasparente. Non può continuare a rimanere in silenzio come sta facendo ora”.

Il consigliere dell’Idv/Cambiare insieme Lelio De Santis torna a incalzare il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore Francesco Bignotti sull’ormai famigerato bando sull’housing sociale, chiusosi diverse settimane fa e da allora tenuto in naftalina in quanto, secondo la maggioranza, penalizzante nei confronti degli aquilani e premiante verso stranieri e non residenti.

Le domande presentate sono state 1.160, quelle ammesse mille. Il centrodestra, in primis L’Aquila Futura, il gruppo al quale appartiene l'asessore Bignotti, aveva parlato di un 80% di  sranieri tra i richiedenti e aveva detto di voler rifare il bando introducendo, come criterio preferenziale di assegnazione, quello dell’aquilanità, ossia una residenza quantomeno decennale nel capoluogo.

L’improvviso dietrofront della giunta rispetto a un provvedimento amministrativo il cui iter, dalla pubblicazione alla compilazione delle graduatorie, era durato un anno, era stato aspramente criticato dal centrosinistra e in generale dall’opposizione, anche perché il centrodestra, alle parole e alle denunce, non aveva fatto seguire atti concreti, come delibere di revoca o annullamento.

Angelo Mancini, consigliere di minoranza del gruppo L’Aquila Sicurezza Lavoro, aveva precisato, inoltre, che le percentuali fornite dalla maggioranza sulla presenza degli stranieri erano errate. Questi ultimi non sarebbero l’80% ma il 40%. 80% è la percentuale di presenze tra i primi cento assegnatari.

De Santis, che già un mese fa aveva accusato il centrodestra di aver voluto sollevare un polverone per mere ragioni propagandistiche, è tornato alla carica, facendosi forte anche di un parere espresso dall’avvocatura del comune.

Secondo quest’ultima, in sostanza, la giunta potrebbe sì annullare il bando a patto, però, di procedere con un atto formale, motivato, elencando, in punta di fatto e diritto, le ragioni che renderebbero, a suo giudizio, il bando stesso illegittimo.

La giunta, insomma, secondo De Santis, deve agire ed esprimersi tramite atti, non tramite proclami e annunci. Persistendo in questo limbo, l'esecutivo comunale viola il principio di continuità amministrativa ed espone l’intera macchina al caos e anche al rischio di danni erariali.

Al momento, infatti, afferma il consigliere comunale, gli alloggi liberi ma non assegnati per via del congelamento delle graduatorie sono 450: “Vogliono dire canoni di compartecipazione e di affitto non riscossi e bollette che vanno a pesare anche sulle tasche degli altri assegnatari, visto che alcune spese sono ripartite per piastra, in base al numero degli alloggi presenti. Così, inoltre, si fa fatica a recuperare gli importi relativi alle vecchie bollette, la cui riscossione è molto al di sotto dei livelli che servirebbe raggiungere per ripagare il debito assunto dal comune con Banca Sistema”.

E a proposito delle vecchie bollette non pagate, secondo De Santis il comune sarà chiamato, molto presto, a prendere una decisione: trasformare il debito con Banca Sistema in un debito fuori bilancio (che quindi sarà ripagato con i soldi di tutti i contribuenti) oppure ricorrere a un'ulteriore transazione con un'altra banca, visto che nel frattempo il debito nei confronti di Banca Sistema, a causa proprio della lentezza della riscossione, non solo non si è ridotto ma è anche aumentato.

“La nuova giunta” attacca De Santis “sta dimostrando la stessa superficialità e la stessa mancanza di consapevolezza di quella precedente. Noi come Italia dei Valori abbiamo promosso un comitato di cui faranno parte anche alcuni legali per fornire assistenza a coloro che vorranno impugnare gli atti e fare ricorso”.

Biondi: "La revoca? Arriverà presto, stiamo predisponendo l'atto"

"I bandi sono sempre revocabili, come i concorsi o le gare" commenta il sindaco Pierluigi Biondi, interpellato da NewsTown sull'onda delle sollecitazioni poste da De Santis "Il dirigente sta preparando l'atto di revoca. De Santis dice che deve essere un atto motivato? Di motivazioni ce ne sono a bizzeffe. Un quarto dei richiedenti non è residente all'Aquila, ci sono decine di richieste fatte da persone che abbiamo scoperto essere irreperibili da mesi, alcuni addirittura non sono nemmeno più residenti in Italia. E' una follia. Questo non significa essere contro gli stranieri, come dicono in maniera semplicistica alcuni" continua Biondi "A noi interessa che chi accede al bando sia una persona che abbia deciso di vivere all'Aquila già prima. La casa è un beneficio ulteriore, non la giustificazione a venire qui. Su circa mille domande accettate, 250 sono state fatte da non residenti. Al netto di chi magari risiede in uno dei comuni qui intorno, è evidente che ci sono tanti casi che con L'Aquila non hanno niente a che fare e che riguardano persone che verrebbero qui solo per la casa".

Ultima modifica il Martedì, 28 Novembre 2017 13:13

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