Un consiglio straordinario dedicato alla tragedia di Rigopiano e alle falle della macchina organizzativa regionale durante l'emergenza neve dello scorso gennaio, quando al maltempo si aggiunsero anche lo sciame sismico e i black out della rete elettrica.
Una seduta urgente da convocare subito, prima dell'approvazione della legge Finanziaria, che va votata entro Natale.
A chiederlo sono i consiglieri regionali di centrodestra Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo, Gianni Chiodi, Emilio Iampieri, Mauro Di Dalmazio e Paolo Gatti, e il consigliere di Sinistra italiana Leandro Bracco.
"Al di là degli aspetti penali, che verranno accertati dalla magistratura" afferma Lorenzo Sospiri "la gestione dell'emergenza neve dell'anno scorso fu un completo fallimento. Ci ritrovammo senza mezzi adeguati e senza risorse, tanto che i comuni dovettero anticipare di tasca propria per coprire le spese. Spese che ad oggi non sono state ancora rimborsate".
Al di là della scarsità di mezzi e risorse, ci fu, secondo Sospiri, anche un problema di catena di comando: "Ancora non abbiamo capito come è strutturata la Protezione civile regionale, chi fa cosa. L'opinione pubblica si è concentrata su Rigopiano, perché è stata una tragedia immensa, ma in quei giorni sfiorammo altre tragedie e altre morti un po' ovunque in Abruzzo. Ci furono dieci giorni senza elettricità, con le strade impraticabili mentre era in atto uno sciame sismico. Queste condizioni potrebbero ripetersi, perché l'Abruzzo resta una regione di montagna e una regione sismica. Pertanto vogliamo sapere: come arriveremo organizzati a un'ipotetica nuova emergenza maltempo? D'Alfonso ci dica chi comanda, chi fa cosa, con quali mezzi e con quanti soldi. E' il terzso consiglio che chiediamo su questo argomento".
"L'Abruzzo" dice Sospiri "è l'unica regione italiana che alla Protezione civile non ha un assessore ma un consigliere delegato. La delega è esercitata da Mazzocca ma è intestata a D'Alfonso. A ciò si aggiunga lo svuotamento degli uffici regionali, ridotti quasi al nulla per via delle carenze di personale. E' evidente che questo modello di organizzazione, al di là delle questioni penali, è fallita ed è destinata a fallire di nuovo. D'Alfonso deve al più presto incaricare un assessore alla Protezione civile che dovrà assumersi oneri e onori e ristabilire una catena di comando puntuale, che poi è quella che prescrive la legge. Non bisogna inventare niente".
Per quanto riguarda, nello specifico, Rigopiano, e tutto ciò che sta emergendo dalle intercettazioni, Sospiri osserva: "E' evidente che c'è stato chi ha svolto un compito che non era il suo, e mi riferisco a Claudio Ruffini. In queste intercettazioni non si capisce mai chi è il responsabilie politico della Protezione civile. E' evidente, poi, che la catena di governo della provincia di Pescara, dal presidente ai dirigenti che non chiusero nemmeno le strade, dovrebbe mettersi a fare altro, visto che queste persone dovranno affrontare anche una vicenda giudiziaria. Ci chiediamo: con quale lucidità questi soggetti affronteranno un'ipotetica nuova ondata di maltempo? Dopo quello che è accaduto, dopo l'onda di sentimento che si è sollevata a livello nazionale su Rigpiano, chi avrà la serenità di affontare delle decisioni e prendersi delle responsabilità? Assisteremo sicuramente a uno scaricabarile".