Venerdì scorso, 12 gennaio, si tenuta a Pescara l'assemblea regionale della mozione PD che fa capo al ministro Andrea Orlando. "L'incontro si è reso necessario per discutere la formazione delle liste dem alle prossime elezioni politiche e il contributo che questa componente del partito può dare per il risultato complessivo", ha spiegato il presidente dell'assemblea provinciale Pietro Di Stefano.
È stato quindi redatto un documento, inviato al Segretario Nazionale Matteo Renzi, a quello Regionale Marco Rapino, al Vice Segretario Nazionale Maurizio Martina, al Coordinatore della Segretaria Nazionale Lorenzo Guerini.
"Le prossime elezioni politiche sono per il PD un appuntamento decisivo e difficile, stando a quanto viene raccontato da vari sondaggi fatti in occasione dell’avvicinamento al voto", si legge nel documento. "La stessa tenuta del progetto politico a cui abbiamo dato vita dal 2007, dipende dalla capacità di respingere l’ondata populista e anti europea rappresentata dalla destra di Salvini e dai 5 Stelle ma anche dal ritorno di Berlusconi nonostante le sue condanne e la cacciata dal parlamento italiano per frode fiscale. Per fare questo non basta solo rivendicare gli ottimi risultati dei nostri governi ma dobbiamo consapevolmente mobilitare tutte le nostre forze sul territorio nazionale per riportare al voto anche coloro che nelle ultime consultazioni ci hanno abbandonato. Dobbiamo interpretare i bisogni e i sogni, ridare cittadinanza politica ai tanti che si sentono delusi e abbandonati, far capire il pericolo che corre il paese testimoniato dal crescere di formazioni che si richiamano al fascismo ma, anche e soprattutto, indicare una strada di diritti e opportunità dove tutti tornano a sentirsi protagonisti. Le riforme di questi anni oltre ad aver rimesso in cammino l’Italia, hanno anche dato il senso di una Nazione che vuole tornare a crescere con modernità e con protagonismo in Europa e nel Mondo".
Anche in Abruzzo - spiega la mozione Orlando - "i nostri governi hanno avuto un ruolo di positivo protagonismo, dandoci norme e procedure, interagendo con le comunità locali e soprattutto stanziando, nella legge di stabilità 2015, i fondi per la ricostruzione. Oggi è importante che il partito sia unito ma anche che sia il protagonista assoluto, secondo il livello adeguato, nella scelta delle donne e degli uomini che andranno a comporre le nostre liste e nei collegi uninominali di Camera e Senato. Solo con questa consapevolezza si mobiliteranno tutte le energie nel massimo sforzo possibile; noi siamo da subito in questo impegnati".
Non manca una stoccata al partito: "Dobbiamo dire che l’avvio non è stato dei più felici perché le scelte verticistiche del nazionale per il nostro territorio, acriticamente assunte dal regionale, senza confronto alcuno, non colgono ciò che è il bene maggiore per il PD e per l’Abruzzo. A valle di questo dato ormai assunto, e su cui saremo leali nonostante la nostra non convinzione, crediamo che un vero segnale debba venire nel comporre le altre scelte tenendo in conto le esperienze politiche e di lavoro degli uscenti, ma anche delle sensibilità che animano il corpo collettivo del partito e che si sono confrontate nell’ultimo congresso. Noi siamo con convinzione dentro la battaglia elettorale e lo faremo in ogni luogo fisico della regione; lo faremo mettendo a disposizione dei Segretari Provinciali e Regionale nomi di dirigenti politici capaci e riconoscibili per l’azione e l’impegno profuso in questi anni. Crediamo che il tema della collegialità e della rappresentanza complessiva e diffusa sia e resti il migliore antidoto allo scoramento e al disimpegno che immancabilmente penalizzerebbe il risultato complessivo. Il PD è una grande forza plurale e noi vi apparteniamo con orgoglio".