"Ho detto due volte di no a fare il Parlamentare della Repubblica e andare a Roma per consumare i biscotti bagnati di rum. Stavolta, ho detto di sì - dopo una riflessione lunga 60 giorni - poiché vedo all’interno di questa battaglia che è precisa, che è netta, che mi è stata chiesta, la possibilità di riportare l’Abruzzo al Governo".
Così il governatore Luciano D'Alfonso ha spiegato stamane, in conferenza stampa a Pescara, le ragioni della sua candidatura in vista delle elezioni politiche del 4 marzo; accanto a lui, il fedelissimo Camillo D'Alessandro - anch'egli candidato - il segretario regionale del Pd Marco Rapino e il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, segnale distensivo, questo, considerato che Di Pangrazio era tra coloro che, nell'aquilano, avevano avanzato la disponibilità ad una candidatura.
"Sono venticinque anni che manca l’Abruzzo al Governo della Repubblica - ha ribadito D'Alfonso - questa è l’occasione per riportare l’Abruzzo al Governo", a sottolineare che, dovesse il Pd vincere le elezioni, per il Presidente della Regione si aprirebbero le porte di un Ministero. Almeno, è stata la rassicurazione di Matteo Renzi. "Siamo l’unica Regione che ha avuto tre capilista proporzionali plurinominali abruzzesi - lo stesso D'Alfonso, D'Alessandro e Stefania Pezzopane - il Pd è l’unico partito in Abruzzo ad aver avuto questo grande, straordinario trattamento d’attenzione e valorizzazione", ha tenuto a sottolineare.
Molte le questioni sul tappeto "che hanno bisogno di un Governo nazionale avvitato anche dall’Abruzzo: dalla partita dell’ospedalità di prossimità che si coniughi con gli hub ospedalieri dei capoluoghi, a quella della infrastrutturazione ferroviaria Pescara – Roma fino alle copertura della dorsale adriatica con le reti Ten-T, e ci sono dodici mesi per ottemperare. Ma c’è la partita della bonifica delle aree industriali all’interno delle città - ha aggiunto - la partita della copertura pensionistica per quanto concerne una categoria fondamentale per l’economia e l’identità, i pescatori; c’è la partita della sicurezza sismica e statica delle scuole delle città che non fanno parte dei crateri sismici. Vogliamo lavorare su questo fronte, avendo fatto tanto, in Regione, nei 43 mesi di Governo: abbiamo dato la media di 650milioni di euro a provincia; la partita dei depuratori l’abbiamo affrontata da qui, con nostre risorse, con 300milioni di euro. Dobbiamo continuare a lavorare".
La presenza al Governo del Paese significherà "più attenzione normativa, più attenzione finanziaria, un migliore rapporto con Bruxelles, sulle partite che da Bruxelles si decidono".
Dunque, D'Alfonso ha citato alcune tra le vicende più spinose che interessano la Regione, e le aree interne in particolare: "la questione della centrale Snam di Sulmona, innanzitutto, una partita che si dovrà riaprire dopo le elezioni politiche; così come la partita riguardante la tassazione fiscale sbagliata nei confronti delle imprese danneggiate dal terremoto del 2009: la flessibilità fiscale che ha conosciuto una cattiva procedimentalizzazione va riaperta in un rapporto giusto tra Governo del Paese ed Europa. Per tutto questo ho detto sì, per questo lavorerò", la promessa di D'Alfonso.
Febbo (Forza Italia): "Deve dimettersi"
La conferenza stampa del Partito Democratico per spiegare le ragioni della candidatura di Luciano D'Alfonso, "in una specifica sala della Regione Abruzzo. utilizzando attrezzature, uffici e personale dell'amministrazione regionale è vergognosa e offensiva. Se intende fare campagna elettorale, D'Alfonso la conduca come libero cittadino e come tutti gli altri candidati, con i suoi personali strumenti e risorse e non utilizzando la cosa pubblica e i soldi dei cittadini abruzzesi contribuenti".
Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo. Che aggiunge: "La conferenza stampa svolta stamane dal candidato D'Alfonso, col segretario regionale del Partito Democratico Marco Rapino e l'altro candidato Camillo D'Alessandro, è un'offesa alle istituzione regionali ed agli abruzzesi. D'Alfonso non pensi di essere un extraterrestre a cui tutto è permesso, perché sarà mia premura sino al 4 marso controllare con quali mezzi e strumenti il Presidente della Regione intenda svolgere la sua campagna elettorale per il Senato. Monitoreremo nei minimi dettagli in quale veste intenda svolgere il ruolo di candidato poiché non permetteremo e tollereremo una sovrapposizione di ruoli e funzioni".
Intanto, "siamo in attesa di conoscere quanti fondi pubblici ha speso con la campagna pubblicitaria dei manifesti 6x3, chi ha autorizzato la spesa e soprattutto la legittimità della stessa ( su cui nutriamo molti dubbi). Credo che gli abruzzesi meritino di continuare ad avere una guida serena e consapevole e che si dedichi 'anima e corpo' alla gestione della macchina regionale. Pertanto – conclude Febbo - investirò direttamente il Presidente del Consiglio, che colpevolmente ha già permesso al PD di sospendere fino al 4 marzo le attività consiliari e legislative, tra l'altro anche lui scorrettamente presente alla conferenza stampa odierna, affinché iD'Alfonso lasci e passi immediatamente tutte le sue funzioni al vice presidente Giovanni Lolli prima che si incorra in situazioni illegittime, poco trasparenti ed in palese conflitto d'interesse e, soprattutto, senza imbattersi nel serio rischio di offendere le istituzioni regionali e gli abruzzesi".