Sabato, 10 Febbraio 2018 14:32

Quagliariello apre campagna elettorale a L'Aquila con le forze di centrodestra

di 

Si è aperta stamane, all’auditorium del Parco, la campagna elettorale di Gaetano Quagliariello, candidato della coalizione di centrodestra per il Senato nel collegio uninominale L’Aquila/Teramo.

All’evento, sono intervenuti i principali rappresentanti delle forze di centrodestra, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Noi con l’Italia. “Quagliariello avrà la grande responsabilità di rappresentare i nostri territori”, ha sottolineato Giulio Cesare Sottanelli, capolista di Noi con l’Italia per il Senato sul collegio unico proporzionale; “siamo convinti sarà eletto, anche grazie a noi: abbiamo avuto la capacità di allargare la coalizione di centrodestra ai moderati, e la coalizione con noi avrà i numeri per governare il Paese”.

“Noi rappresentiamo invece l’anima patriota del centrodestra – ha aggiunto Luca Ricciuti, nel listino proporzionale per il Senato di Fratelli d’Italia, intervenuto a nome del capolista Antonio Tavani che si è fatto vedere per un rapido saluto, impegnato in un’altra iniziativa – e siamo convinti che Quagliariello rappresenti la sintesi migliore delle diverse anime che compongono la coalizione”.

Un centrodestra che ha voluto mostrarsi unito, insomma, sebbene Ricciuti abbia parlato poco prima di Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia, accusato di aver giocato la partita delle candidature forziste mettendo all’angolo chi, come lo stesso Ricciuti – confluito in FdI – o Fabrizio Di Stefano nel chietino, proveniva dal mondo ex An, oltre agli avversari politici interni, si pensi a Lorenzo Sospiri nel pescarese. In platea era presente anche Gianni Chiodi, presidente emerito della Giunta regionale, che ha rotto con Forza Italia candidandosi con la così detta quarta gamba del centrodestra.

Fino al 4 marzo, però, le tensioni verranno chiuse in un cassetto, e l’unità, a L’Aquila, la si è cercata anche ‘stringendosi’ intorno a Guido Bertolaso e rivendicando l’azione del governo Berlusconi a seguito del terremoto. “Mai come oggi è importante ricordare ciò che fecero Berlusconi e Bertolaso per le popolazioni del cratere in pochi mesi – le parole di Pagano – e la gestione dell’emergenza in centro Italia sta lì a dimostrare l’incapacità dei governi di centrosinistra”. Dunque, la carezza a Quagliariello: “Conosce perfettamente la realtà abruzzese, le problematiche di questi territori, e la sua candidatura porta onore alle province di L’Aquila e Teramo”.

Pagano ha voluto salutare il vice sindaco del comune dell’Aquila Guido Quintino Liris, seduto in platea, candidato alla Camera dei Deputati in seconda posizione nel listino proporzionale: “Saprebbe ben rappresentare il territorio”, ha sottolineato; sta di fatto che l’elezione di Liris è davvero difficile, servirebbe un risultato straordinario dei forzisti a livello nazionale e regionale, e sono malcelati i malumori degli esponenti locali del partito per la scelta di non candidare aquilani in posizioni eleggibili. “Non mi nascondo sul fatto che questo territorio, questa classe dirigente, anche il mio partito, avrebbero voluto, per queste elezioni, delle candidature differenti da poter supportare, anche per legittimare e gratificare gli sforzi fatti per la vittoria del centrodestra ufficiale nella città capoluogo, ma oggi dobbiamo far sì che le candidature che sono state calate sul territorio possano diventare delle opportunità per una città che ne ha bisogno e troppo spesso in passato ha fatto passare treni che non vedremo più”, ha ribadito a margine dell’iniziativa Liris, con un comunicato diffuso alla stampa. “L’obiettivo forte è il risultato di Forza Italia sia a livello locale che nazionale – l’ appello - È importante perché deve portare alla vittoria la coalizione di centrodestra, e deve legittimare e gratificare tutti coloro che il 25 giugno hanno consentito alla città di liberarsi del grande fardello che da anni, quasi decenni, la teneva cristallizzata”. Poi, l’affondo: “Questo territorio non può consentire che le istanze e le criticità vengano rappresentate nelle stanze dei bottoni a Roma da Cialente, Pezzopane e D’Alfonso. Hanno fatto il male di questo territorio, hanno procurato danni a livello politico e sociale”.

“La coalizione è unita e lo stiamo dimostrando”, ha ribadito Pagano; “sono sicuro che vinceremo anche questa battaglia, e l’Abruzzo regalerà un risultato importante: d’altra parte, la nostra – storicamente – non è una Regione di centrosinistra e non può diventare di certo a Cinque Stelle: gli abruzzesi sono gente concreta, non si affideranno a improvvisati e incompetenti”.

Sul palco è salito, dunque, Gaetano Quagliariello, intervistato da “tre giovani che rappresentano il mondo dell’imprenditoria, della cultura, delle libere professioni” ha spiegato la giornalista Germana D’Orazio introducendo Leonardo Scimia, consigliere comunale, Simona Mei, candidata alle politiche con Noi per l’Italia, e il ballerino Leonardo Bizzarri, da poco nel Cda del Teatro Stabile d’Abruzzo. “Non ho voluto paracaduti – ha sottolineato Quagliariello; ho deciso di candidarmi nel collegio uninominale per mettermi in gioco davanti ai cittadini e fare squadra con gli altri candidati: lo farò in campagna elettorale, e dopo il 4 marzo”.

Anche l’ex ministro ha inteso salutare affettuosamente Bertolaso – “l’ho sentito stamane, mi ha detto che c’è e che vuole scrivere insieme a noi una pagina di verità” – sottolineando come vada cambiata “la concezione del confronto politico: non si può tentare di distruggere l’avversario, concependolo come un nemico anche quando sta perseguendo il bene pubblico. Basta con l’uso politico della magistratura”, ha proseguito; “e non penso ai magistrati, ma ai partiti che – mal legiferando - danno la possibilità ai magistrati di fare giurisprudenza”. Sarebbe troppo semplice fare campagna elettorale rivendicando i risultati del governo Berlusconi, soprattutto se paragonati con “gli ignobili sorteggi per le abitazioni, con l’inverno vergognoso vissuto dalle popolazioni del centro Italia a seguito dei recenti eventi sismici. Troppo semplice. Noi guardiamo al bene comune e al futuro, e lo faremo quando saremo al governo; d’altra parte, sebbene sia stato all’opposizione negli ultimi anni, a seguito della caduta del governo Letta, ho collaborato lealmente ogni volta che c’era da discutere un provvedimento che portasse vantaggi per L’Aquila e l’Abruzzo. Diversamente da come il centrosinistra si è comportato con noi”.

Quagliariello è entrato, poi, nel merito di alcune questioni. “L’Aquila sarà uno dei centri storici più belli d’Italia, ma c’è un problema di tempi, se lo sarà per i giovani qui sul palco o per i loro figli: in questo senso, va rivisto il codice degli appalti, sarà il primo impegno che assumeremo. E poi, va affrontato il nodo della ricostruzione pubblica. Non solo. L’Italia è un paese ad alto rischio sismico e, proprio da questi territori, s’impone una legge capace di garantire, anche e soprattutto, la prevenzione. Venni crocifisso quando sottolineai che il centro storico dell’Aquila non era in buone condizioni già prima del terremoto; è un tema, invece, che attiene a tutti i centri storici d’Italia e bisognerà intervenire: penso all’assicurazione obbligatoria per gli edifici pubblici, al certificato dei fabbricati”.

Oltre la ricostruzione, l’ex ministro ha volto lo sguardo anche alla crisi economica, e in particolare il ceto medio – “spina dorsale del Paese” – che, ha sottolineato, “è stato torturato in questi anni: oggi, i moderati sono i più incazzati di tutti; ora che una pallida luce si intravede in fondo al tunnel, la prima cosa da fare è invertire le priorità delle politiche pubbliche che, fino ad ora, e in special modo in campo fiscale, hanno guardato agli estremi del continuum, ai redditi più bassi e più alti. Con la flat tax, inizieremo ad occuparci dei redditi medi”, la promessa. L’attenzione dovrà essere rivolta, inoltre, alle piccole e medie imprese, “strozzate da una burocrazia insopportabile”, cui assicurare un aiuto sui temi dell’innovazione e della ricerca: “da sole, non possono farcela: ci sono istituzioni pubbliche, però, che potrebbero diventare strumento importante per le imprese, e penso, tra gli altri, al Consiglio nazionale per la ricerca; tali organismi vanno ripensati e riformati in questo senso”.

Quindi, il tema della disoccupazione giovanile: “c’è una legge per le start up, un percorso appena iniziato che, se confrontato con altri paesi europei, è ancora incredibilmente povero; ecco, L’Aquila – anche metaforicamente – potrebbe divenire un centro importante per le start up, e sarà un impegno concreto”.

Quagliariello non si è sottratto ad un’analisi di ciò che potrebbe accadere il 5 marzo, all’indomani delle elezioni: “Siamo veramente vicini alla maggioranza assoluta”, ha ribadito; “purtroppo, in molti non hanno compreso a fondo la legge elettorale – nemmeno chi l’ha scritta, se è vero che Matteo Renzi ha voluto una legge che premiasse le coalizioni e non è riuscito a costruirne intorno al Pd – ma la chiave sta nella distanza tra la prima e la seconda forza: se lo scarto dovesse essere del 10-12%, significherebbe che il centrodestra otterrebbe il 75% dei collegi uninominali e il 40% sul proporzionale: avrebbe la maggioranza per governare, insomma. D’altra parte, non ci sono alternative: se il centrodestra non dovesse avere i numeri per governare, il Paese sarebbe ingovernabile”. Di larghe intese, l’ex ministro non vuole sentir parlare: “Renzi è incapace di mantenere gli impegni, figuriamoci se si può governare con lui: e poi, non ci sono i numeri per un governo col Pd”. E non è affatto preoccupato dalle possibili contrapposizioni tra le forze di centrodestra, se la coalizione dovesse avere i numeri per guidare il Paese: “La politica è ricerca paziente di accordi e punti di caduta; la nostra è una coalizione ampia, con sensibilità differenti, è vero, ma non sarà difficile trovare punti d’incontro. Per dire, Matteo Salvini e sono assolutamente distanti da me: eppure, a Colonnella il leader della Lega ha detto cose che sottoscriverei al 90%. E poi, abbiamo governato con la Lega di Umberto Bossi che voleva la secessione, e abbiamo anche governato bene”.

In conclusione, il saluto del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, accompagnato dall’assessore Luigi D’Eramo, in rappresentanza della Lega, da Sabrina Di Cosimo e Annalisa Di Stefano: “Sono lieto che una persona autorevolissima come Gaetano Quagliariello possa rappresentare le istanze del territorio in Senato; abbiamo bisogno di parlamentari capaci di supportare le nostre istanze, abbiamo ancora bisogno di fare passi avanti”.

Ultima modifica il Venerdì, 16 Febbraio 2018 21:44

Articoli correlati (da tag)

Chiudi