Lunedì, 25 Novembre 2013 13:39

Tutela del territorio, la Regione Abruzzo dice sì ai Contratti di Fiume e di Lago

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L'Abruzzo si aggiunge alla lista delle regioni italiane che si apriranno all'esperienza dei Contratti di Fiume e di Lago.

Gli assessori regionali Giuliante (Pianificazione e Tutela del territorio), Di Dalmazio (Turismo) e Di Paolo (Lavori Pubblici, Servizio Idrico Integrato e Bacini Idrografici) hanno sottoscritto un'intesa con la quale si impegnano a formulare un programma che, nell'arco di tre anni, dovrà consentire la predisposizione dei contratti di fiume per i principali bacini idrografici abruzzesi.

L'intento è quello di pevenire alla presentazione di un disegno di legge regionale e alla predisposizione di un protocollo d'intesa aperto (dunque con possibilità di adesioni future) tra Regione, enti locali e privati, per implementare l'adozione di questa particolare forma di patto.

Il contratto di fiume è un accordo che permette di "adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale" (definizione del 2° Forum Mondiale dell'Acqua svoltosi all'Aja nel 2000) .

In sostanza, si tratta di uno strumento di programmazione territoriale negoziata, di un accordo volontario tra attori pubblici e privati che s'impegnano, ciascuno nel suo quadro di responsabilità, su degli obiettivi mirati a conciliare gli usi e le funzioni multiple dei corsi d'acqua.

Come strumento volontario, non ha costi aggiuntivi né per gli enti pubblici né per i privati e acquista una valenza con la firma di un accordo di programma tra i soggetti che vogliono aderire.

Gli obiettivi dei contratti di fiume sono molteplici: dal miglioramento della qualità delle acque, superficiali e sotterranee, al risparmio e al riuso nel ciclo integrato dell'acqua nel territorio; dalla riduzione dei costi di difesa del suolo alla riqualificazione dei paesaggi fluviali e delle aree a rischio idrogeologico e alla valorizzazione della biodiversità.
I contratti di fiume si pongono la finalità di attuare, su scala locale, gli obiettivi definiti a livello comunitario dalla Direttiva quadro sulle Acque 2000/60/CE (Water Framework Direcotry, WFD).

In Europa l'introduzione dei contratti di fiume è iniziata molti anni fa. In Francia, ad esempio, ne esistono già 161, la maggior parte dei quali concentrati sul bacino del Rodano.

In Italia, invece, i contratti mostrano un diverso grado di attuazione. Allo stato attuale ne esistono circa una sessantina ma solo una minoranza, il 7%, risulta essere giunta alla firma. I contratti siglati si concentrano quasi tutti nelle regioni del Nord.
In Abruzzo ne sono stati sottoscritti, in via sperimentale, già due, relativi al fiume Tordino e alla Valle del Sagittario - lago di Scanno. Presto, però, potrebbe esserne sottoscritto un terzo riguardante il lago di Campotosto.

Con l'intesa presentata oggi la Regione si impegna dunque ad aumentare il numero dei bacini fluviali e lacustri per i quali adottare questa forma di programmazione territoriale.

"Il contratto di fiume - hanno spiegato gli assessori Di Paolo e Giuliante - è destinato a portare un nuova cultura di crescita del territorio. Esso prevede che tutto il sistema, pubblico e privato, che gravita intorno ad un bacino idrografico può pensare e studiare forme di programmazione specifica, che partono dalla messa in sicurezza fino a toccare lo sviluppo sostenibile e il turismo. Un'idea nuova di come pensare e sviluppare il territorio con gli attori principali del territorio stesso".

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