Martedì, 13 Febbraio 2018 18:09

Elezioni, le interviste. Martino (FI): "Investire su infrastrutture tecnologiche"

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"La priorità è il lavoro, elemento dirimente della campagna elettorale: mi sto concentrando su una prospettiva di rilancio delle imprese del territorio. Altra tematica importante è l’autostrada. La mobilità per noi, più che per altri, è importante, la vicinanza con Roma e altri territori fondamentale: avere accessibilità alle opportunità di questa vicinanza ad un costo equo lo è altrettanto. Stiamo lavorando su alcune istanze da portare a Roma".

Così Antonio Martino, imprenditore di Torre dei Passeri, candidato della coalizione di centrodestra alla Camera dei Deputati sul collegio uninominale L’Aquila-Marsica-Alto Sangro. Parlando dei rincari autostradali, Martino nei giorni scorsi ha proposto un fondo statale per abbattere i pedaggi. "Ho ragionato rispetto a qualcosa che già esiste”, spiega nell’intervista a news-town; "in Sardegna c’è un fondo che permette ai sardi di utilizzare i mezzi pubblici per arrivare in ‘continente’ a costo ridotto; in provincia dell’Aquila non abbiamo il mare che ci separa da Roma, ma abbiamo un mare di problemi: dunque, istruire un fondo ad hoc per perequare i costi per almeno 5 anni sarebbe doveroso da parte dello Stato. Senza togliere niente al concessionario - precisa - che ha la necessità di mettere in sicurezza le arterie autostradali”.

Come detto, per il candidato di centrodestra la priorità dei nostri territori è il lavoro: "per quanto riguarda la Marsica, il 25% della produzione agricola abruzzese viene da lì: non sfruttiamo abbastanza le possibilità che questa industria agricola potrebbe darci, e cioè la filiera di trasformazione che aumenterebbe il valore economico dei prodotti. Bisogna lavorare per fare formazione alle imprese collaborando con altre esperienze già avviate per dare vita ad imprese di trasformazione. Stando all’Aquila, invece, è un territorio che già negli anni ’70 era all’avanguardia, si pensi alla Reiss Romoli: per competenze maturate, università, vicinanza con Roma questo territorio potrebbe essere la nuova Silicon Valley italiana. D’altra parte, l’unica soluzione industriale per rilanciare un territorio è legata al web. Non possiamo immaginare di portare insediamenti tradizionali d’industria pesante: dobbiamo sviluppare le possibilità offerte dal 5G che potrebbe garantire posti di lavoro oggi inimmaginabili".

In questo senso, Martino ha un’idea diversa sugli investimenti in infrastrutture: "per me, l’infrastruttura tecnologica è più importante di quella su gomma o rotaia, costa meno e offre enormi possibilità. Se pensiamo che il futuro passerà per il cemento, stiamo parlando di preistoria: dobbiamo realizzare infrastrutture tecnologiche". Che debbono accompagnarsi con politiche mirate: "Per fare un esempio, il Comune dell’Aquila ha a disposizione circa 700 abitazioni a seguito del diritto all’acquisto equivalente esercitato da alcuni cittadini: debbono essere messe a disposizione delle migliori menti del Paese, dei migliori laureati che debbono sapere che qui, a L’Aquila, possono trovare abitazioni sicure e portare avanti i loro progetti di vita, personali e lavorativi".

Ovviamente, sarà fondamentale accelerare i processi di ricostruzione: "Bisogna essere più veloci dal punto di vista burocratico, più incisivi nella ricostruzione pubblica. Stiamo cercando di mettere a fuoco i problemi che, da troppo tempo, non vengono risolti. La classe politica cittadina e lo Stato italiano non hanno avuto la stessa forza che ci hanno messo i cittadini. E poi, non possiamo avere due crateri - quello del 2009 e l'altro, delimitato dai terremoti a cavallo tra il 2016 e il 2017 - con dinamiche e normative diverse: va fatta una proposta normativa organica".

Martino è convinto che un progetto di rilancio vero della Regione passi per le aree interne: "ai confini della provincia dell’Aquila abbiamo i territori del Lazio e della Campania, con circa 7 milioni di abitanti. Dobbiamo portarli ad investire qui, e non soltanto dal punto di vista industriale: anche il turismo è un comparto fondamentale. Ci si può riuscire soltanto passando dalla porta d’ingresso alla Regione, i nostri parchi, le nostre montagne, le nostre bellezze. Il concetto di doppio passo tra aree interne e costa è un falso problema: l’Abruzzo ha 1 milione e 200 mila abitanti, come un grande quartiere di una grande città. La vittoria del nostro processo di sviluppo passerà dalla possibilità di portare il milione e 200 mila abruzzesi ad essere integrati in un’unica offerta industriale e turistica".

In chiusura di intervista, l'imprenditore non si sottrae alla domanda sui malumori malcelati seguiti alla sua candidatura - voluta, spiega, da Silvio Berlusconi - in seno alla classe dirigente locale Forza Italia che avrebbe voluto un nome espressione del territorio, e così delle forze di coalizione. Persino il sindaco Pierluigi Biondi ha espresso pubblicamente il suo disappunto. "I rapporti in Forza Italia sono ottimi, con gli altri alleati si sta creando un buon asse sulle tematiche da affrontare", chiarisce. "Rispetto il sindaco Biondi, sarò di supporto in ogni modo se dovessi essere eletto. Certo è che le elezioni politiche non sono né consultazioni comunali né regionali, hanno un’altra natura giuridica: e poi, non sono come la Boschi catapultata a Bolzano, sono candidato a 50 km da casa mia, nel mio capoluogo di Regione, e rivendico la mia appartenenza al territorio. Ovviamente qualche ambizione personale – legittima – è stata un poco di ostacolo nei primi momenti, ma oggi le abbiamo superate: si sta lavorando per il raggiungimento dell’obiettivo più importante, portare il centrodestra alla vittoria delle politiche e, poi, alla vittoria delle regionali. In quella occasione sarà importante spostare l’asse di governo su L’Aquila, esprimendo la centralità del territorio: non solo capoluogo come atto giuridico ma come guida per la Regione. Il mio impegno sarà massimo: è mio interesse, infatti, che il capoluogo sia centrale nella vita politica regionale".

Ultima modifica il Venerdì, 16 Febbraio 2018 21:13

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