“Il sistema dei ticket e dei superticket, oltre a non essere progressivo, è un incentivo a rivolgersi al privato. La salute, come l’istruzione, deve essere pubblica e il ruolo dello Stato è quello di difendere e favorire il pubblico rispetto al privato, perché solo il pubblico è garanzia di prestazioni uguali per tutti”.
Guido Iapadre, candidato di Liberi e Uguali al senato nel collegio uninominale L’Aquila-Teramo, spiega qual è la proposta della lista che sostiene Pietro Grasso per riformare il sistema sanitario nazionale.
Sistema che Iapadre – una vita dedicata alla politica, trascorsa militando sempre nelle fila della sinistra, prima nel Pci, poi nei Ds quindi nel Pd, prima di aderire alla scissione di Articolo 1 - conosce bene essendo medico dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila (“Un lavoro che non ho mai voluto abbandonare”).
“La salute rientra tra i diritti universali della persona garantiti dalla Costituzione. Il nostro slogan è: la salute non si paga. Il sistema basato sui ticket e i superticket l’hanno invece resa inefficiente e in molti casi più costosa del privato, che deve esistere ma come alternativa al pubblico, non in sostituzione ad esso. Bisogna riformare alcuni istituti, come quello dell’intramoenia, e smetterla con il precariato. Noi siamo contro il precariato in tutti i settori perché fa male anzitutto a chi lo vive ma nella sanità è particolarmente dannoso, perché provoca un continuo ricambio di personale che impedisce il mantenimento delle buone pratiche e la crescita professionale di medici e infermieri. Il livello delle cure così scade e anche questo finisce per favorire il settore privato”.
Secondo Iapadre, per migliorare l’efficienza del sistema, bisognerebbe potenziare la rete dei presidi territoriali: “C’è stato, in questi anni, un pericoloso abbandono della sanità territoriale, che ha danneggiato in modo particolare il nostro territorio. Il nostro è un territorio in cui le comunità sono troppo isolate e disperse. C’è un abbandono delle aree interne dovute, nel caso dell’Aquila e di Teramo, al terremoto ma anche alla mancanza di servizi. C’è una delibera regionale di due anni fa che prevedeva un potenziamento della sanità territoriale ma non è mai stata applicata. Bisogna assumere più medici e più specialisti, bisogna aprire gli ambulatori perché non è possibile che si debba sempre ricorrere all’ospedale anche quando si tratta di cose che si potrebbero tranquillamene curare fuori. Occorre dirottare parte delle spese sanitarie dall’ospedale alla sanità territoriale”.
Dove trorvare le risorse per tutto ciò, visto che LeU propone di abolire i ticket? “La sanità si finanzia con la tassazione generale, noi siamo gli unici che non parlano di abbassamento delle tasse perché per fare investimenti in infrastrutture e servizi c’è bisogno di risorse. Noi siamo per aumentare la progressività perché le tasse vanno pagate ma a pagare di più devono essere i ricchi e non il ceto medio. Aumentando la progressività, ad esempio con più aliquote, e tassare i grandi patrimoni, si pagherebbe in modo più equo”.
Per quanto riguarda l'Abruzzo, il futuro della sua sanità passerà anche dagli esiti del processo di riorganizzazione della rete degli ospedali attuata dalla Regione su indicazione del ministero. Il piano prevede la nascita di due hub di secondo livello, uno all'Aquila-Teramo e l'altro a Pescara-Chieti: "DPer le caratteristiche etano quaglieriellodel nostro territorio, a livello geografico, orografico e demografico, non esistono altre soluzoni. In più all’Aquila e Teramo abbiamo una risorsa aggiuntiva, quella dell’università".
Il collegio in cui si candida Iapadre è lo stesso dove corrono anche Massimo Cialente del Pd, Gaetano Quagliariello della coalizione di centrodestra, e Emanuela Papola del M5S. Ma LeU vuole vincere, non gareggia solo per partecipare: "Credo di poter contendere questo seggio agli altri partiti anche perché LeU è l'unica ad aver candidato due persone appartenenti a questo territorio. Quagliariello in questi cinque anni non si è visto, Cialente temo si sia prestato a un’operazione che alla fine favorirà solo D’Alfonso e quanto alla Papola, vorrei confrontarmi con lei perché in politica non ci si può improvvisare, bisogna avere una storia e una credibilità".