"Mi dovrete sopportare fino al 15 dicembre".
Parola di Luciano D'Alfonso che, sicuro di uno scranno in Senato all'indomani delle elezioni politiche del 4 marzo prossimo, ha spiegato di aver studiato dal punto di vista del diritto la questione della sua decadenza da presidente della Giunta regionale; "Spiegherò nei prossimi giorni percorsi e scadenze" ha sottolineato, assicurando, però, che la sarà al timone dell'Ente almeno fino alla metà di dicembre, a qualche mese dalla scadenza naturale della legislatura.
"D'Alfonso è senza pudore", la replica di Gaetano Quagliariello, candidato del centrodestra al Senato nel collegio uninominale L'Aquila-Teramo. "Il problema della sua permanenza alla guida della Regione Abruzzo – ha chiarito - risponde innanzitutto a profili etici e politici. Dopo aver scelto di abbandonare anzitempo l'incarico al quale i cittadini lo avevano designato, nel caso di elezione al Parlamento dovrebbe, come hanno fatto alcuni suoi predecessori, formalizzare la sua opzione alla prima seduta utile del Senato. Qualsiasi diversa condotta – ha aggiunto - rivelerebbe una concezione proprietaria delle istituzioni e la sua considerazione della Regione Abruzzo alla stregua di una buvette, dove si consuma finché c'è convenienza politica e personale".
Intanto il consigliere regionale Mauro Febbo (Forza Italia), tra le personalità politiche del centrodestra che puntano alla candidatura alla presidenza della Regione, ha denunciato come il governatore abbia utilizzato "in maniera scaltra" ben 21 mila euro dei contribuenti abruzzesi "per pagarsi la campagna elettorale". Non solo, "il Presidente si prende la libertà di infrangere e violare le regole sulla comunicazione durante la campagna elettorale e si permette finanche di disobbedire alle direttive della Prefettura de L'Aquila", la denuncia.
"L'attività di comunicazione svolta da parte de 'La Regione Dice la Regione Fa' nel periodo di gennaio, e tuttora in corso, attraverso manifesti 6x3 in 15 città abruzzesi, spazi pubblicitari su retrobus e messaggi da mandare in onda su diverse emittenti televisive, è in palese contrasto con quanto deciso dalla Prefettura sia nei contenuti sia nei tempi", ha ribadito.
"La Prefettura di L'Aquila ha impartito direttive ben precise riguardo il divieto per le pubbliche Amministrazioni di svolgere attività di comunicazione a far data dalla convocazione dei comizi (venerdì 29 dicembre 2017) fino alla chiusura delle operazioni di voto ad eccezione di 'quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni'. Al contrario, l'attività di comunicazione pensata, voluta e realizzata da D'Alfonso non è affatto impersonale, ed in maniera ingannevole ha utilizzato il logo e il sito www.laregionedicelaregionefa.it che sono riconducibili esclusivamente alla sua persona. Credo che siamo di fronte a un atteggiamento, da parte di D'Alfonso, poco istituzionale e molto da furbacchione. 'Laregionedicelaregionefa' significa che la Regione realizza solo un mega spot a favore del governatore e lo fa con i soldi degli abruzzesi. Peraltro, abbiamo appena documentato fotograficamente che sugli autobus di linea Tua il Presidente ha iniziato la sua campagna elettorale, di cui chiaramente chiederemo conto alla Società per sapere con quali e quanti fondi la stessa viene pagata, se c'è stato avviso pubblico per poter dare modo anche agli altri candidati di partecipare e se ciò si è reso necessario per ripianare il bilancio deficitario".