Corruzione, peculato, estorsione, falso e truffa ai danni dello stato: pesantissime le accuse che hanno portato alla richiesta di arresto domiciliare per Rocco Ragone, 51 anni, maresciallo del Genio Militare in funzione per la Protezione civile nella task force "Gran Sasso".
A firmare il provvedimento e' stato il gip del Tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, che ha disposto il sequestro preventivo dei beni nelle disponibilità dell'indagato.
L'inchiesta si riferisce ad appalti del post sisma e vede coinvolte altre nove persone. Ad un imprenditore, per corruzione e frode nelle pubbliche forniture, e' stato prescritto l'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Per gli altri indagati, tutti imprenditori della provincia di L'Aquila, Teramo e Potenza, accusati di frode nelle pubbliche forniture, il gip ha disposto la sospensione dell'esercizio dell'attivita' imprenditoriale.
Il principale indagato, maresciallo del Genio Militare, avrebbe usufruito di beni pubblici per scopi personali. Non solo, avrebbe ricevuto indebitamente dei beni da una ditta che aveva favorito in un appalto per costruire dei Map, risultati poi scadenti e difformi dalle norme, a Cansatessa-San Vittorino, Arischia (dal n°1 al n°5) e Tempera 2 (dal n°2 al n°4). Nel corso della realizzazione delle platee dei moduli provvisori, stando all'inchiesta, sarebbero stati artefatti i campioni di calcestruzzo destinati alle prove di resistenza del cemento armato.
I Map in questione sono stati sequestrati fino al 15 aprile. Custode dei beni sequestrati è stata nominata Patrizia Del Principe, responsabile del servizio Assistenza alla popolazione del Comune dell'Aquila, che ha il compito di “trovare una sistemazione alle persone residenti in quei Map che appaiono pericolosi (autorizzate a permanere temporaneamente all’interno delle strutture in attesa di un’idonea sistemazione e ripristinare la sicurezza)”.