Giovedì, 01 Marzo 2018 15:47

Elezioni, le interviste. Lancia (FdI): "Nostra priorità è l'Italia"

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“E’ stata una campagna elettorale breve ma intensa; in realtà, per Fratelli d’Italia non è mai iniziata poiché non è mai finita: il nostro movimento è in ascesa, l’elezione del sindaco Pierluigi Biondi è un grande esempio, ma abbiamo vissuto anche la fortunata avventura di Nello Musumeci in Sicilia, e abbiamo celebrato un congresso nazionale che, a Trieste, ci ha consacrato come forza di governo”.

Così Ersilia Lancia, consigliere comunale a L’Aquila e candidata di Fratelli d’Italia alle elezioni politiche del 4 marzo, in seconda posizione nel listino proporzionale per il Senato della Repubblica. “La priorità di FdI è l’Italia”, spiega Lancia nell’intervista a news-town; “abbiamo lanciato un appello ai patrioti partendo da chi, insieme a noi, condivideva una lunga storia politica di militanza: abbiamo avuto adesioni, però, anche da chi non aveva le nostre medesime radici ma il nostro medesimo scopo, e cioè il bene del paese”.

Lavoro e sicurezza, controllo dell’immigrazione e tutela dell’identità nazionali, i capisaldi del programma di governo del partito di Giorgia Meloni. “Per ciò che attiene il lavoro, condividiamo con le forze di coalizione la proposta di tassa piatta; crediamo infatti che il lavoro non lo crea lo Stato, non basta una legge: il lavoro lo creano le piccole e medie imprese e, dunque, una attenzione particolare va rivolta a loro. D’altra parte, Fratelli d’Italia ha formulato una proposta ancora più articolata, considerato che ci sono dei tempi fisiologici per l’introduzione della flat tax: stiamo lavorando all'ipotesi, percorribile sin dal primo Consiglio dei Ministri, di tassazione del 15% sul reddito incrementale. Detto questo, rifiniamo il disegno fiscale col quoziente familiare e la definizione di alcune ‘no tax area’”.

C’è poi il tema della sicurezza, caro al partito di Meloni, del controllo dei fenomeni migratori e dei confini: “oggi, la nostra leader ha incontrato il premier Orban a Budapest [ieri, ndr], nei paesi dell’Europa dell’est c’è attenzione ai confini e ai flussi; ebbene, se vinciamo le elezioni avremo un dialogo con questi paesi. Non è populismo, è questione di credibilità: non può uno Stato permettere che si entri sul suo territorio in modo clandestino, non controllato. Negli ultimi due anni, l’Italia non ha istruito un decreto flussi – in sostanza, definisce quanti immigrati si possono accogliere – poiché le quote d’immigrazione regolare vengono esaurite da coloro che arrivano sulle nostre coste in modo irregolare”.

Dunque, le proposte: “eliminiamo le così dette missioni umanitarie, non possiamo gestirle; vanno stretti accordi con i paesi sull’altra sponda del Mediterraneo, e in questo senso Silvio Berlusconi è stato antesignano con l’accordo stretto con Gheddafi, e poi si dovrà ragionare di blocchi navali”.

Un pacchetto d’interventi condiviso dagli alleati di centrodestra, che su altre questioni, invece, stanno mostrando posizioni diverse. Lancia non ne è preoccupata, però: “Siamo alleati ma competitor”, ribadisce; “Giorgia Meloni è la nostra candidata presidente del Consiglio e siamo convinti di poter essere la forza trainante del centrodestra. E comunque, sulle grandi questioni c’è una comunione d’intenti: nelle prossime ore si terrà una manifestazione unitaria del centrodestra, e la salutiamo con particolare soddisfazione”. Qualche giorno fa, invece, gli esponenti di FdI in piazza sono andati da soli, a sottoscrivere l’impegno che non cambieranno casacca e non faranno mai inciuci. Berlusconi e Salvini, l’invito, l’hanno declinato. “Ci siamo impegnati formalmente a non inciuciare, ad opporci con forza a ipotesi di governicchi e governissimi. Per questo, se i cittadini vogliono essere sicuri che il loro voto verrà onorato non dovranno far altro che scegliere Fratelli d'Italia. Siamo convinti che l’unica alternativa ad un governo di centrodestra sia il ritorno alle urne”.

Spostando l’attenzione sull’Abruzzo, e sulle aree interne in particolare, Ersilia Lancia – candidato sul collegio unico regionale – sottolinea come la Regione, oggi, viaggi a due velocità. “Il problema fondamentale delle aree interne sono i trasporti”, aggiunge; “dunque, andrà risolta – una volta per tutte – la questione dei collegamenti con Roma e Pescara. Servono investimenti reali: nei giorni scorsi, il Pd ha presentato la legge sui piccoli borghi, una legge spot, che destina la miseria di 100 milioni in 7 anni ai comuni sotto i 5mila abitanti; in media, beneficeranno di 2500 euro”.

Un ultimo accenno sulle candidature decise dalla coalizione di centrodestra nei collegi dell’aquilano, sulla decisione di Forza Italia di paracadutare sul territorio Antonio Martino e Gaetano Quagliariello che ha scatenato più di un mal di pancia. “Si sarebbe dovuto fare un discorso di coalizione”, ha riconosciuto Lancia; “d’altra parte, la legge elettorale è stata scritta dai partiti per i partiti, sono state abolite le preferenze e ciò ha aperto i collegi ai così detti paracadutati. Ma debbo parlare per nome e per conto di Fratelli d’Italia, e il nostro partito ha candidato espressione dei territori, non uomini dello spettacolo, dello sport o della società civile: siamo convinti non ci sia niente di più civico dell’impegno politico”.

Ultima modifica il Giovedì, 01 Marzo 2018 21:24

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