Sabato, 03 Marzo 2018 23:03

Rosatellum in pillole: ecco come si vota per il rinnovo del Parlamento

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4 marzo, è il giorno delle elezioni politiche: gli italiani sono chiamati al rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Per la prima volta si andrà a votare con la nuova legge elettorale, il Rosatellum, un sistema misto parte proporzionale e parte maggioritario.

Come funziona il Rosatellum

Il Rosatellum (che deve il nome al capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, suo ideatore) è un sistema misto maggioritario e proporzionale, che prevede 232 collegi uninominali per la Camera e 116 per il Senato, ciascuno dei quali avrà il proprio vincitore, a cui vanno aggiunti i collegi proporzionali che eleggeranno i restanti parlamentari e 18 i deputati e senatori eletti nella circoscrizione Estero.

I seggi vengono assegnati nei collegi uninominali al candidato che ottiene il maggior numero dei voti.

Nei collegi plurinominali vengono eletti più candidati, secondo l’ordine di presentazione nelle liste e nei limiti dei seggi ai quali ciascuna lista ha diritto in proporzione ai voti ottenuti dal singolo partito o coalizione. I partiti possono presentarsi da soli o in coalizione.

Lo sbarramento è al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni. Se una lista non raggiunge il 3% ed è parte di una coalizione, i voti vengono dirottati al partito prevalente all’interno dell’alleanza.

Il voto è unico e non è prevista la possibilità del voto disgiunto. La scheda elettorale è la stessa sia per la Camera che per il Senato.

La scheda elettorale

Domenica 4 marzo gli elettori riceveranno una scheda elettorale per ciascuna camera, quindi una per la Camera (scheda rosa) e – se si hanno almeno 25 anni – una per il Senato (scheda gialla). In Lombardia e nel Lazio gli elettori riceveranno anche una scheda per il voto alle regionali.

Ciascuna scheda contiene il nome del candidato nel collegio uninominale nel rettangolo posto in alto e, nella parte sottostante - dedicata ai colleghi plurinominali - i contrassegni di ciascuna lista o coalizione di liste collegate al candidato del collegio uninominale. Nei collegi plurinominali, accanto ai  simboli, sono riportati i nominativi dei candidati contenuti in rettangoli contigui.

Gli elettori esprimeranno il proprio voto con l'unica scheda sia per la parte uninominale (candidato unico della coalizione, indicato con nome e cognome sopra i simboli che lo sostengono) che per la quota proporzionale, dove i partiti corrono per sé e sulla quale si applicano le soglie di sbarramento.

Se non si vuole correre il rischio che il proprio voto venga annullato, bisogna ricordarsi due cose: non è valido il voto disgiunto (ovvero votare un candidato e una lista che non lo sostiene) e non ci sono le preferenze (quindi non si può indicare una preferenza tra i candidati del listino di partito, ovvero l'elenco di nomi riportato  accanto ai simboli).

Per votare si potrà:

1. TRACCIARE UN SEGNO SUL SIMBOLO DELLA LISTA PRESCELTA

scheda elettorale 2

2. TRACCIARE UN SEGNO SUL CANDIDATO UNINOMINALE PRESCELTO

scheda elettorale 3

3. TRACCIARE UN SEGNO SUL CANDIDATO UNINOMINALE E SU UNA DELLE LISTE CHE LO SOSTENGONO (VOTO COERENTE)

scheda elettorale 4

E' vietato, come detto, il voto disgiunto. Una scheda compilata come nell'esempio qui di seguito sarà pertanto annullata:

scheda elettorale 5

E' vietato anche ogni segno su uno dei candidati del listino proporzionale, quindi ogni segno su questa parte della scheda ne causerà l'annullamento:

scheda elettorale 6

Si può barrare il nome del candidato al collegio uninominale e poi scegliere una delle liste che lo appoggiano. I due segni devono essere fatti nella stessa area: non è possibile scegliere un candidato all’uninominale e un partito di una coalizione diversa da quella di quel candidato.

Una volta scelto un candidato uninominale, è possibile scegliere solo e soltanto una delle liste che lo appoggiano. Se si sceglie una lista in un’altra coalizione, la scheda viene invalidata. Non c’è voto disgiunto, non si può votare un candidato di centrodestra e una lista di centrosinistra.

Non sono previste nemmeno le preferenze. Si può votare una lista, ma non si può scegliere a quale candidato di quella lista far arrivare il vostro voto.

Se si traccia solo un segno su uno dei partiti – votando quindi per la parte proporzionale – il voto sarà esteso anche al candidato sostenuto da quel partito al collegio uninominale. Se invece si barra soltanto la casella del candidato uninominale, la procedura sarà un po’ più complessa.

Il voto sarà distribuito tra le liste che appoggiano il candidato uninominale in proporzione alle preferenze ricevute dalle liste stesse. Quindi se una delle liste che formano la coalizione ha ricevuto il 30 per cento dei voti, riceverà anche il 30 per cento dei voti di chi non ha votato esplicitamente per nessuna lista di quella coalizione.

Soglie di sbarramento

Per eleggere candidati nel proporzionale, una lista deve raccogliere almeno il 3 per cento dei voti su base nazionale per la Camera, mentre al Senato riceve seggi anche se – fallendo l’obiettivo del 3 per cento a livello nazionale – ha ottenuto in una sola regione almeno il 20 per cento dei voti.

La soglia per le coalizione invece è del 10 per cento dei voti, a patto che una delle liste che la compongono raggiunga il 3 per cento a livello nazionale.

Se una lista che fa parte di una coalizione non riceve il 3 per cento a livello nazionale, non elegge nessun parlamentare: se ottiene però più dell’1 per cento, i voti che ha raccolto vengono distribuiti tra i suoi alleati.

Come vengono assegnati i seggi

Scegliendo un candidato all’uninominale, quel candidato riceverà un voto all’interno di quel collegio. Al termine dello scrutinio, il candidato che ha ricevuto anche solo un voto più dei suoi avversari sarà eletto.

Se insieme al candidato viene barrata anche la casella di una delle liste proporzionali che lo appoggiano, quella lista in questione riceverà un voto.

Su base nazionale, grossomodo ogni lista eleggerà un numero di parlamentari proporzionale ai voti che ha ottenuto, ma la divisone nei collegi è abbastanza complessa. I candidati della lista proporzionale saranno eletti nell’ordine in cui compaiono sulla scheda.

La legge permette le candidature multiple: si potrà essere candidati in un seggio uninominale e in fino a cinque collegi proporzionali. In caso di elezione in più collegi si viene eletti prima nel collegio uninominale, in second’ordine nel collegio proporzionale dove la lista ha ottenuto la percentuale minore di voti.

Ultima modifica il Sabato, 03 Marzo 2018 23:29

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