Finita la luna di miele, a 9 mesi dalle elezioni amministrative.
La giunta di centrodestra guidata da Pierluigi Biondi è arrivata al primo snodo politico, a valle delle politiche del 4 marzo scorso, con lo sguardo alle elezioni regionali e le nomine degli amministratori unici delle partecipate da definire entro la fine del mese. E non si sottovaluti la vicenda dell’anatra zoppa, col Tar che potrebbe ribaltare gli equilibri in seno al Consiglio comunale, ipotesi nient’affatto peregrina, anzi, che preoccupa, e non poco, gli esponenti del centrodestra cittadino.
Malcelata la tensione.
In attesa di definire i sottili equilibri tra le forze che sostengono la giunta per dare un volto, finalmente, a coloro che saranno chiamati a guidare le aziende in house - in questo senso, la Lega potrebbe mettere sul tavolo il risultato ottenuto alle ultime politiche – si è aperta la partita sul rimpasto di giunta. Necessario, aggiungiamo noi.
Luigi D’Eramo è stato eletto in Parlamento; venerdì, inizierà la XVIII legislatura e sarà difficile mantenere il doppio incarico, deputato a Roma e assessore all’urbanistica, alla pianificazione e all’edilizia a L’Aquila. Ne è consapevole l’onorevole, ne è consapevole il suo partito, ne sono consapevoli il sindaco Biondi e, così, le forze di centrodestra. In una città in ricostruzione, col nuovo Piano regolatore atteso oramai da troppi anni, sarebbe irresponsabile tenere in giunta un assessore part-time che, nei prossimi mesi, oltre a scrivere le regole che determineranno lo sviluppo urbanistico della città per i prossimi trent’anni, dovrebbe pure risolvere il nodo delle così dette casette realizzate con la delibera 58 o, peggio, in modo completamente abusivo, per non parlare dei circa 4mila condoni da evadere e, ad oggi, non si ha contezza di quanti immobili oggetto di richieste siano interessati dai processi di ricostruzione, e dell’annunciata rimozione dei manufatti temporanei realizzati dalle imprese impegnate nei processi di puntellamento e ricostruzione a seguito del terremoto.
Come anticipato a newstown dal capogruppo Daniele Ferella, però, “per la Lega il tema del rimpasto non è in agenda, al momento”, considerato pure che l’incarico di assessore non è incompatibile con la poltrona da parlamentare. In realtà, per il movimento sostituire D’Eramo non sarebbe un problema, si tratterebbe soltanto d’indicare il nome giusto – e tra gli altri, il più gettonato è proprio quello di Ferella – ma se rimpasto dovrà essere, che siano altre forze politiche a battere i pungi sul tavolo. Va letta così la strategia attendista della Lega. Che fa comodo, in questo momento, al primo cittadino; ai nostri microfoni, il sindaco dell’Aquila ha spiegato che, “ad oggi, ogni volta che l’ho convocato in Giunta o per qualche riunione, Luigi D’Eramo si è sempre presentato; se riuscirà a garantire la qualità del lavoro assicurato fino ad oggi e se non ci saranno particolari esigenze di cambiamento del gruppo consiliare che lo esprime come assessore, per me non è all’ordine del giorno una modifica nell’assetto della giunta”, le sue parole; “non ci sono preoccupazioni”, ha aggiunto: “a me interessa la qualità del lavoro, non il tempo che ci si mette a farlo”.
Parole di circostanza.
Il rimpasto è nei fatti, ma il sindaco vorrebbe prendere tempo, il più possibile, e per due ordini di motivi; il primo, incombono le regionali e non è un mistero che alcuni assessori puntino all’elezione a Palazzo Silone, considerato il vento che spira nelle vele del centrodestra e che porta il sapore dell’occasione da non perdere: il secondo, il malumore che si respira tra le forze di maggioranza sull’operato di alcuni esponenti della giunta. Dare corpo al rimpasto di giunta ora, insomma, significherebbe rischiare un domino difficile da gestire, col rischio, tra l’altro, che si debba rimetterci mano all’indomani delle regionali.
Iniziamo dai malumori. Nel mirino è finita l’assessore alla cultura Sabrina Di Cosimo, e pare proprio che il ‘fuoco’ sia amico, che in seno al suo stesso partito cioè, Forza Italia, il malcontento sull’operato dell’assessora sia piuttosto diffuso. Le ultime polemiche sugli affidamenti diretti per circa 20mila euro all’associazione ‘L’Aquila Young’, risorse concesse senza gara né avvisi pubblici o manifestazioni d’interesse per l’organizzazione di alcuni eventi nell’ambito del cartellone di Natale e Carnevale, sono soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e forse vengono alimentate in modo strumentale, in queste ore, sebbene molte delle associazioni culturali cittadine siano, in effetti, sul piede di guerra, ancora in attesa di ricevere i contributi straordinari relativi al 2017, accordati - stavolta sì - da un’apposita commissione in base a criteri e griglie di valutazioni precise.
Biondi ha fatto muro anche su questo, provando a sopire ‘certe’ intemperanze: “fare cultura di qualità è molto complicato; l’assessore ha fatto delle scelte, si tratta di atti gestionali tra l’altro, nell’ambito dei limiti stabiliti per legge. Mi preoccuperei della qualità dell’offerta culturale, e mi sembra che durante il periodo natalizio e di carnevale ci sia stata grande partecipazione agli eventi”. Anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Roberto Jr Silveri, ha provato a gettare acqua sul fuoco, per poi riconoscere ai nostri microfoni - però - che, “almeno per il cartellone di carnevale si sarebbe dovuto, e potuto, coinvolgere i diversi operatori culturali. A nome del gruppo consiliare – ha aggiunto Silveri – posso dire che c’è “attenzione al lavoro del nostro assessore Sabrina Di Cosimo, sono settimane che c’è un supporto, un sostegno; d’altra parte, ci sono situazioni da equilibrare e ‘aggiustare’”.
Un commissariamento, si direbbe.
E d’altra parte, Silveri molto si era battuto avverso le politiche culturali della passata amministrazione di centrosinistra, avviando un confronto anche aspro sull’ex asilo occupato con l’accusa alla giunta Cialente di favorire alcune associazioni a scapito di altre; ebbene, l’atteggiamento dell’assessore Di Cosimo che, sugli affidamenti diretti, è inciampata spesso in questi mesi, è difficile da giustificare per il giovane consigliere forzista. In molti hanno chiesto un cambio di passo, e la questione rischia di creare fratture in seno a Forza Italia se è vero che il vice sindaco Guido Quintino Liris, con la campagna elettorale per le regionali già avviata nei fatti, non vorrebbe si aprisse un fronte in giunta, in un momento così delicato.
Altro assessore piuttosto discusso è Monica Petrella, piuttosto 'assente' dalla vita politica cittadina, e, di nuovo, le voci più critiche – sebbene non pubblicamente – verrebbero proprio dai compagni d’avventura di ‘Benvenuto Presente’, la lista civica del sindaco che ha eletto in assise civica Daniele D’Angelo e il giovane, e piuttosto ambizioso, Leonardo Scimia.
Ma torniamo a Liris. Non è un mistero che il vice sindaco stia pensando da tempo alle regionali e, di fatto, il sacrificio – mal digerito – chiesto dal partito alle recenti politiche, candidato alla Camera in posizione non eleggibile, sarebbe funzionale al grande salto in Emiciclo. Non è l’unico assessore, tra l’altro, a nutrire aspettative in questo senso: anche Emanuele Imprudente, coordinatore provinciale della Lega, forte del risultato ottenuto dal movimento nell’aquilano, sogna l’elezione in Consiglio regionale. E le ‘scaramucce’ tra Lega e Forza Italia alla luce del sole. Liris, in queste ore, è stato accusato – seppure velatamente – di aver messo sotto contratto in quiescenza un pensionato che dovrebbe supportare la sua segreteria, inesistente, e che, invece, riceve i cittadini che si rivolgono al settore Opere pubbliche chiedendo nome, cognome e numero di telefono. Tra l’altro, “alcune forze politiche che compongono la maggioranza – ha denunciato il consigliere comunale Giustino Masciocco – avrebbero fatto ritirare una delibera di giunta che prevedeva, addirittura, la costituzione di un ufficio relazioni con il pubblico da collocare negli uffici di via Roma, e composto da persone in quiescenza che avrebbero avuto il compito di registrare le esigenze dei cittadini, con relativa schedatura, forse a fini elettorali”, l’affondo. In realtà, il vice sindaco ha spiegato che la delibera non è stata affatto ritirata, anzi, è stata approvata e “il gruppo di lavoro – ha aggiunto – sarà un valore aggiunto all’Urp, gestito dal dirigente con l’assessorato di riferimento che fa capo al sindaco che detiene la delega al Personale”. A quanto appreso da newstown, in realtà, il provvedimento – pur approvato – avrebbe fatto molto discutere la maggioranza di centrodestra, avversato in particolare dalla Lega e proprio per i motivi sollevati da Masciocco.
C’è il rischio, comunque, che la giunta comunale venga percepita come un trampolino di lancio verso altri incarichi, non certo una immagine edificante, a nove mesi dalle elezioni amministrative. “Non sono preoccupato”, ha ribadito il sindaco Biondi; “nessuno è insostituibile, in generale. Sono tranquillo: l’attività amministrativa procede”. Poi, il primo cittadino ha riconosciuto che, “in certe fasi, mi faccio carico di molto lavoro e, dunque, faccio più amministrazione che politica, così come altri, in certe fasi, e legittimamente, fanno più politica che amministrazione, ma l’ambizione, se porta risultati come quello ottenuto da D’Eramo, se porterà all’elezione di consiglieri regionali aquilani, non potrà che fare bene all’attività amministrativa che, per troppo tempo, non ha avuto punti di riferimento precisi”.
In quel caso – e soltanto in quel caso, si augura il primo cittadino – si penserà al rimpasto di Giunta; fino ad allora, si tenterà in ogni modo di mettere a tacere i malumori, sperando che la nomina dei vertici delle partecipate, oramai quasi definita, non porti con sé altri mal di pancia, in seno ad una maggioranza che si trova alla prima, vera, prova di stabilità.
Le reazioni
Benvenuto Presente fa quadrato intorno a Monica Petrella
Il coordinatore e il presidente della lista Benvenuto Presente, Fabrizio Ajraldi e Mauro Cappelli, in riferimento all'articolo pubblicato da newstown hanno inteso sottolineare che l'assessore Monica Petrella non è mai stata messa in discussione, "né dalla lista civica né dal gruppo consiliare; ribadiamo, pertanto, la più totale fiducia nei confronti del nostro assessore".
Anche il consigliere comunale Daniele D'Angelo ha chiarito al nostro giornale di essere in piena sintonia con Petrella.
A quanto si apprende, in realtà, sarebbe il giovane Leonardo Scimia ad aver messo in discussione l'assessore, proprio Scimia che, stando a voci ben informate, sarebbe pronto a passare nel gruppo consiliare di Forza Italia e chissà che le tensioni degli ultimi giorni non siano legate proprio a questo. Il diretto interessato, però, ha tenuto a precisare di essere "del tutto allineato col collega Daniele D'Angelo: non ho mai percepito malumori intorno a Monica Petrella - ha aggiunto - né dentro né fuori dal nostro gruppo consiliare".