Sabato, 24 Marzo 2018 22:45

Quagliariello: "Nato un nuovo bipolarismo, la formula è quella centrodestra-Cinque Stelle". Pezzopane: "Per il governo, accordo M5S-centrodestra più vicino"

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“Potremmo aver assistito all’inaugurazione di un nuovo bipolarismo. Se il voto di oggi (ieri, ndr) ha un senso, la formula è quella centrodestra e Cinque Stelle, oltre il momento della garanzia e delle regole”.

“Se Cinque Stelle e centrodestra  hanno trovato così velocemente un accordo per i presidenti di Camera e Senato, allora possono trovarlo anche per il governo”.

L’autore della prima dichiarazione è il senatore Gaetano Quagliariello. La seconda dichiarazione, invece, è di Stefania Pezzopane.

Entrambi sono stati eletti, il 4 marzo, in Abruzzo: Quagliariello al Senato per il centrodestra mentre Stefania Pezzopane alla Camera per il Pd.

Da sponde opposte, entrambi, intervistati da NewsTown, concordano su una cosa: l’elezione di Roberto Fico e di Maria Elisabetta Casellati alla presidenza, rispettivamente, di Camera e Senato, potrebbe essere il preludio di un’intesa di governo tra centrodestra e Movimento Cinque Stelle, benché, in queste ore, tutti i principali rappresentanti dell’una e dell’altra forza politica si stiano sgolando a dire il contrario.

A dispetto delle dichiarazioni rilasciate davanti alle telecamere, è evidente che l’eventualità che Salvini, Berlusconi, Di Maio e Meloni arrivino a un accordo anche politico non sia affatto campata in aria.

E non lo è proprio per le modalità con cui è maturata l’intesa sui nomi di Fico e Casellati, due esponenti “duri e puri” delle rispettive forze di appartenenza.

Fico è un militante pentastellato della prima ora, un intransigente che, per anni, ha sparato a zero contro Berlusconi e il centrodestra e che ha mal ha tollerato anche la svolta governista di Di Maio.

La Casellati si è guadagnata, in sei legislature, la fama di pasdaran di Forza Italia e in particolare di Silvio Berlusconi. Più volte sottosegretario, la neoeletta presidente di Palazzo Madama ha preso parte attivamente alla stagione delle leggi ad personam, contro le quali il Movimento 5 Stelle ha lanciato strali.

Se, dunque, M5S e centrodestra non hanno avuto problemi a votare, in tempi tutto sommato brevi, due esponenti così forti, non è da escludere, come dicono Quagliariello e Pezzopane, che questo sia solo il primo passo per un patto di legislatura a lungo termine tra i due poli.

Gaetano Quagliariello

Forse è nato un nuovo bipolarismo “Ieri sera (venerdì, ndr) eravamo sull’orlo della crisi di nervi, Salvini aveva teso troppo la corda con un atto non consueto, e cioè votare il candidato di un partito alleato a insaputa del partito stesso; una decisione che avrebbe potuto portare alla rottura traumatica della coalizione di centrodestra e che avrebbe trasformato la Lega da partito egemone del centrodestra a terza lista del Parlamento. Tutto questo è stato evitato con un compromesso che ha portato alla definizione di un terzo nome, diverso da quello proposto da Forza Italia, Paolo Romani, e da Anna Maria Bernini, votata dalla Lega. Un accordo che ha compreso anche il Movimento 5 Stelle. Non c’è dubbio che la coalizione si è salvata, e che la Lega abbia conseguito un successo; d’altra parte, la soluzione avvicina ad una possibile intesa di governo. Oggi potremmo aver assistito all’inaugurazione di un nuovo bipolarismo, che si è legittimato, e che potrebbe avere una legittimazione di governo”.

Lega e Movimento 5 Stelle “La Lega ha bisogno sia nel momento contingente che in prospettiva di una coalizione, fuori dal centrodestra diventa una lista che ha esattamente la metà del peso del Movimento 5 Stelle. La palla adesso sta nel campo degli alleati di centrodestra: se avranno uno scatto d’orgoglio, se riusciranno ad organizzarsi sui territori, rafforzeranno la coalizione riequilibrandola. In caso contrario, sono destinati ad essere fagocitati. Il Movimento 5 Stelle? A questo punto potrebbe anche tentare un’opa ostile nei confronti del Pd”.

Salvini nuovo leader del centrodestra “E’ una rivoluzione attesa, in qualche modo, con questi risultati c’era poco da fare; il vero problema è come lo si svolge il ruolo di guida della coalizione. Un leader è chiamato a prendere decisioni ma se deve rappresentare una coalizione deve anche mostrare pazienza e comprensione, altrimenti rischia di trasformarsi nel fenomeno di una stagione. La parabola di Renzi, Fini e altri dovrebbero pur insegnare qualcosa”.

Salvini non abusi del suo nuovo ruolo “Sono convinto che il centrodestra sia una risorsa per il paese, è auspicabile l’equilibrio tra una forza radicale come la Lega e una forza liberal-conservatrice. Ma ci deve essere la volontà del leader: ieri è andata bene, ma vale la pena non riprovarci, non abusare del ruolo, avere metodi più comprensivi”.

Stefania Pezzopane

Crollo di un muro “Abbiamo assistito al crollo di un muro e questo la dice lunga sul percorso fatto dai Cinque Stelle in questi anni. Avevano giurato e spergiurato che mai avrebbero fatto accordi o peggio inciuci con Forza Italia, sempre considerata dai Cinque Stelle una sorta di male assoluto. Mentre oggi (ieri, ndr) è stato molto semplice per loro votare la Casellati, che, da membro della Giunta per le elezioni, fu una delle protagoniste della battaglia a difesa della non decadenza di Berlusconi. Quelli che prima erano chiamati inciuci oggi vengono chiamati accordi. E’ ovvio che il Pd non poteva stare dentro questa logica. Per questo non abbiamo partecipato al voto nei primi tre scrutini votando, poi, il nostro candidato.

Accordo di governo tra centrodestra e M5S più vicino “È evidente che le forze politiche che hanno vinto le elezioni dovessero assumersi delle responsabilità. E’ un fatto, però, che il voto di oggi (ieri, ndr) sia in contraddizione con la storia di entrambi.  Se lo hanno fatto per Camera e Senato possono farlo anche per il governo”.

Per il Pd non c’è un rischio isolamento “Non vedo un rischio simile francamente. Alla Camera e al Senato siamo comunque il secondo partito, il Pd farà opposizione e l’opposizione non ti isola mai. Lotteremo per difendere e salvaguardare i diritti di quelle fasce sociali che crediamo di rappresentare”.

Noi non possiamo fare proposte “La discussione su eventuali appoggi o avvicinamenti del Pd a un governo Cinque Stelle non è ancora stata fatta. Dai Cinque Stelle, del resto, non è stata avanzata ancora nessuna proposta. Il dialogo c’è e ci ci sarà, come abbiamo tentato di fare nella passata legislatura con tutti, non incontrando, spesso, la medesima disponibilità. Bisogna capire cosa intendono fare, chi sarà il presidente del Consiglio e cosa proporrà alle forze politiche. Ma non siamo noi a dover fare una proposta politica. Nei prossimi giorni ci riuniremo per eleggere i capigruppo e lì inizierà anche una discussione più serrata”.

Casellati preparata ma espressione della Prima Repubblica “E’ una collega molto preparata e capace. Certo, avendo fatto sei legislature ed essendo stata sottosegretario in tutti i governi Berlusconi, votando lei i Cinque Stelle non hanno votato una figura nuova ma su un’esponente della Prima Repubblica, un membro dell’establishment. Sono contenta, comunque, che sia stata eletta una donna e che sia una donna con un suo profilo, per quanto, naturalmente, molto distante dal mio.

Roberto Fico? Su Berlusconi e il centrodestra ne ha dette di ogni “Non ho mai avuto modo di incrociarlo. Penso che anche lui sia un rappresentante forte dei Cinque Stelle quindi votando lui Forza Italia e il centrodestra hanno accettato di votare chi ha insultato e detto di tutto e di più verso di loro in questi anni. Di fonte a questo voto, gli elettori di Cinque Stelle e Forza Italia faranno un’analisi. O gli uni o gli altri hanno mentito se è stato così facile trovare un accordo.

Berlusconi e Salvini i veri vincitori “Chi esce rafforzato dalla giornata di oggi (ieri, ndr)? Berlusconi e Salvini. I Cinque Stelle hanno fatto la morale per anni e alla fine hanno assecondato la scelta di una persona che in teoria mai e poi mai avrebbero dovuto votare in base a quanto detto e fatto. Per la destra votare Fico non è un’operazione particolarmente scabrosa. Berlusconi e Salvini erano d’accordo fin dall’inizio sulla Casellati, sia sulla Bernini che su Romani si è solo giocato”.

Ultima modifica il Lunedì, 26 Marzo 2018 23:35

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