Cento giorni.
L'orizzonte temporale l'ha delineato, stamane, Luciano D'Alfonso che si dimetterà da governatore, ha chiarito, allorquando arriverà la convalida a senatore.
"L'insediamento di un senatore ha due passaggi - ha spiegato - la proclamazione e la convalida: attendo che gli organi collegiali del Senato facciano la verifica dei poteri che, appunto, si conclude con la convalida e lo stesso giorno farò questa difficile lettera agli abruzzesi e anche al mio vicepresidente Giovanni Lolli". Lettera di dimissioni "in corso di istruttoria: conto di portare a segno questo procedimento entro cento giorni, che sono i giorni forse necessari per concludere le attività di verifica"; in questo lasso di tempo, "sarò all'opera affinché la mia attività sia produttiva per gli abruzzesi e dimostrerò anche quanto è costata la nostra azione di Governo al bilancio della Regione Abruzzo e quanto abbiamo portato a favore degli abruzzesi dentro al bilancio dell'Ente; oltre tre miliardi di euro aggiuntivi che noi abbiamo spalmato per la vita delle imprese, per le infrastrutture, per i territori. Mai si è fatto un lavoro di questo tipo né andando indietro in Abruzzo né confrontandoci con altre regioni".
Cento giorni, dunque, per evitare di "rimanere senza asini e senza finimenti", ha aggiunto D'Alfonso; a dire che la volontà è di concedere al centrosinistra il "tempo per ritrovare un pensiero politico e sociale poiché la sconfitta è stata indiscutibile, abbiamo perso 70 mila voti, cioé 200 voti a Comune. Sono convinto che si possa scegliere un candidato all'altezza, con un programma radicale e coraggioso e con candidature capaci di rappresentare tutti i territori".
Insomma, D'Alfonso dovrebbe sedere sullo scranno più alto dell'Emiciclo almeno fino alla metà di luglio; a quel punto, con le dimissioni scatteranno i tre mesi di tempo per fissare le elezioni regionali che, si può presumere, porteranno gli abruzzesi alle urne tra la fine d'ottobre e i primi giorni di novembre. Pare sia stata riposta in un cassetto, dunque, l'idea del governatore di mantenere il doppio incarico fino alla metà di dicembre, per portare la legislatura a scadenza naturale col vice presidente Giovanni Lolli e preparare la strada a Giovanni Legnini che, a questo punto, potrebbe essere fuori dai giochi delle candidature.
Ancora cento giorni, e sapremo.
Acerbo (Prc) lo sfida: "Luciano, resta in Abruzzo"
"Luciano Custer D’Alfonso continua a dare sfoggio di arroganza e a fare un uso personale delle istituzioni. Dopo la sua personale sconfitta elettorale (è riuscito d’altronde a battere Renzi in sbruffonaggine) il presidente dovrebbe evitare di tenere in ostaggio per altri 100 giorni la Regione. Giustamente, le opposizioni consiliari chiedono le immediate dimissioni. Sul piano della legittimità è una richiesta sacrosanta. Ma ritengo che politicamente i suoi sodali del PD dovrebbero avanzarne un’altra: D’Alfonso rimanga in Abruzzo invece di fuggire a Roma grazie al seggio sicuro che si è contrattato con Renzi. Se è davvero convinto di aver ben governato rimanga in carica e affronti le prossime elezioni regionali. Dato che ha chiesto i voti per fare il ministro e portare l’Abruzzo al governo mi sembra chiaro che non sia in grado di onorare l’impegno con gli elettori".
La provocazione è di Maurizio Acerbo, segretario nazionale del partito della Rifondazione comunista. "In questo parlamento, dopo la debacle del PD a D’Alfonso non resta che poltrire all’opposizione, attività che ha sempre definito con termini dispregiativi come “pozzangherismo” o “palude”. Visto che il ministro non lo può fare, D’Alfonso continui a fare il presidente e si presenti in quanto tale alla scadenza naturale di fronte agli elettori. Zingaretti d’altronde ha vinto. Cosa teme il superuomo della Regione Abruzzo? Se è così bravo perché lasciare la trincea proprio adesso? Si assuma con dignità le sue responsabilità invece di chiedere ad altri di immolarsi in sua vece".
Dunque, l'affondo: "Se nel centrosinistra abruzzese qualcuno ha spina dorsale - cosa che dubito visto che tutti accettarono la candidatura di un personaggio come D’Alfonso - chieda che D’Alfonso rimanga Presidente e eviti alla Regione elezioni anticipate. D’Alfonso vanta grandi risultati: bene, li spieghi agli abruzzesi e si presenti alle elezioni. Troppo facile svignarsela lasciando gli altri nei guai. Troppo facile vincere le elezioni che si vincono di sicuro. Coraggio Luciano, mettici la faccia: rinuncia al seggio da senatore e rimani in Abruzzo. Fifa?".