Martedì, 10 Aprile 2018 16:54

Regione, Articolo 1 'detta' le condizioni: "Terapia d'urto per cambiare passo"

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"La crisi nella maggioranza della Regione Abruzzo può essere affrontata soltanto con una forte e netta discontinuità rispetto al passato, sia nel modello gestionale sia nella scelta delle priorità di governo, rimettendo finalmente al centro della discussione la Politica intesa come risposta reale, con fatti concreti e non con promesse, alle criticità rilevate sui temi della sanità, del lavoro, del sociale, dei trasporti, della ricostruzione delle zone terremotate".

All'indomani della conferenza stampa del vice presidente Giovanni Lolli che, annunciando l'ingresso in Giunta di Giorgio D'Ignazio, ha auspicato un patto di fine legislatura, "un'operazione politica molto seria, di ampio respiro, d'allargamento del centrosinistra che guarda lontano, alla prossima sfida delle elezioni regionali", Articolo 1 ha inteso 'dettare' le sue condizioni per ritessere i fili di una coalizione capace di guardare a sinistra. 

"Non serve 'tirare a campare' - si legge nel documento - serve cogliere il segnale che il 4 marzo con forza gli abruzzesi ci hanno dato con il loro voto, e mettere al centro delle azioni di governo gli interessi delle classi sociali e dei territori che più hanno pagato la crisi degli ultimi anni. Solo in questo caso ha senso continuare il confronto col PD e con il resto della coalizione per verificare le necessarie condivisioni sulle questioni di merito e di metodo nel governo regionale".

Insomma, Articolo 1 auspica "un radicale cambio di passo che renda chiaramente visibili le risposte che la maggioranza è in grado di mettere in campo sul tema delle politiche attive del lavoro e della disoccupazione giovanile, sui superticket e sulle liste di attesa nella sanità, sui fondi per il sociale (con una più decisa attenzione alle fasce più deboli della società abruzzese a partire dal sostegno alle famiglie, alle persone disabili, agli anziani, al diritto allo studio e alle misure per la lotta alla povertà), sui bandi per il contributo per il pagamento del canone di locazione ad uso abitativo prima casa, sulla accelerazione delle pratiche per ricostruzione delle zone terremotate, sull’approvazione, entro la fine della legislatura, delle misure per la messa in sicurezza dell’ambiente".

Non solo. "Dobbiamo, in questa fase, oltre a riconoscere gli errori commessi, rafforzare l’impegno per stare al fianco dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro nelle tante crisi della nostra regione, e schierarci senza ambiguità e sostenere con forza le battaglie che le popolazioni abruzzesi hanno messo in campo, nella Valle Peligna come nel bacino del Lago di Bomba, contro i progetti della SNAM o della CMI che mirano a trasformare l’Abruzzo in una hub del gas. A queste condizioni non solo è possibile qualificare l’azione di governo ma anche cominciare a ricostruire un rapporto tra il centro sinistra e le classi sociali che hanno subito più duramente i colpi della crisi, rapporto che negli ultimi anni si è pericolosamente sfilacciato"

Per Art. 1 MDP resta prioritario, dunque, definire un vero programma di fine mandato capace di ricostruire l’unità della maggioranza eletta nel 2014; solo dopo si può eventualmente discutere di un rimpasto di giunta. Non è un mistero che, in queste ore, si stia lavorando al ritorno nell'esecutivo di Mario Mazzocca che affiancherebbe la collega di partito Marinella Sclocco in questa fase finale di legislatura. D'altra parte, lo stesso Mazzocca - intervistato da Rete 8 - ha spiegato di essere pronto, "qualora sussistano le condizioni per operare per il bene degli abruzzesi, anche in questo ultimo scorcio di legislatura, di non far venir meno il suo impegno. Tutto dipenderà - ha aggiunto - da ciò che si deciderà nelle prossime ore".

Ultima modifica il Martedì, 10 Aprile 2018 17:12

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