"La invitiamo a prendere atto della fine del Suo mandato di primo cittadino. Un mandato acquisito attraverso la promessa non mantenuta di discontinuità e di rottura nel metodo e nei contenuti".
La nota durissima è dei collettivi studenteschi dell'Unione degli Studenti e di Link. "Abbiamo pazientato per quasi dieci mesi - si legge nella nota - e oggi un bilancio di fronte ai cittadini si rende necessario. La rottura nel metodo da lei tanto sbandierata si è tradotta in un'amministrazione che ricalca rapporti di potere propri della Prima Repubblica: la bugia dell'unità del cartello elettorale del centrodestra aquilano si è palesata, rivelando da subito l'immobilità della macchina comunale, frutto di veti incrociati e rendite di posizione interne alla Sua stessa maggioranza, dai livelli apicali, passando per gli assessorati, gli uffici, fino ad arrivare alle basi dei partiti della coalizione che l'ha sostenuta. Nonostante ciò, questa giunta si è impegnata a concentrare sulle proprie spalle una centralità che non è in grado di gestire".
Gli studenti fanno riferimento, in particolare, "allo svilimento delle funzioni dei luoghi partecipativi come i Consigli Territoriali di Partecipazione e la Consulta Comunale Giovanile. Il tutto con una arroganza senza pari, che dimostra l'assenza di un'idea complessiva di città e di una cultura amministrativa. I continui richiami, per altro abbandonati molto presto, alla pacificazione politica per il bene della città sono dunque fini a sé stessi".
La funzione storica del mandato è esaurita, l'affondo. "Ha tradito innanzitutto la promessa di rafforzare la macchina della ricostruzione pubblica, a partire dalla mancata efficacia dell'apparato interistituzionale composto da personale del Comune, della Provincia, del Genio Civile e del Provveditorato alle opere pubbliche. Lo abbiamo visto con l'imbarazzante comportamento che ha avuto nei confronti delle nostre scuole dopo essersi reso garante, quando non Le competeva, di una soluzione in tempi brevi del problema dell'edilizia scolastica. Riteniamo che la Sua idea di rapporto tra Università e Territorio sia totalmente sbagliata. E parliamo di idea, perché ci piacerebbe avere un quadro programmatico chiaro e almeno una tempistica di massima per capire come si realizza ciò che è scritto nel suo programma elettorale. L'eccellenza e la modernizzazione di un tessuto economico a partire dalla spinta della ricerca applicata si praticano a partire da un'università aperta e inclusiva, capace di investire realmente su percorsi di studio di qualità, senza scorciatoie come il numero chiuso, e con una rete di servizi efficace ed accessibile. Ad oggi abbiamo invece una flessione a ribasso delle iscrizioni e una questione aperta sulla residenzialità pubblica universitaria di cui ad oggi lei è corresponsabile, senza neanche l'ombra di una discussione prospettica che coinvolga gli studenti nei luoghi adibiti. Ha trattato gli studenti universitari e gli studenti medi come un problema di ordine pubblico".
L'immagine "deplorevole" che la coalizione di centrodestra ha riprodotto della nostra generazione è lampante: "consiglieri comunali che a vent'anni si alternano fra il completo silenzio sulle questioni amministrative e la violenza ideologica di chi pensa di poter governare da gendarme sgomberando palazzi vuoti e allestendo presepi. Un tricolore di sfondo e un'aquila nera che poggia su un fascio orizzontale. Inequivocabili simboli rispolverati da qualche nostalgico dello stato nazifascista voluto da Hitler e guidato da Mussolini nel '43? Non solo. È l'immagine plastica di come i capigruppo di maggioranza dell'attuale amministrazione comunale discutano delle questioni politiche della nostra città. Lei, Sindaco, se ne assuma la responsabilità. Si dimetta prima che arrivi la sentenza sulla così detta anatra zoppa".