Mercoledì, 30 Maggio 2018 14:08

Governo, i paradossi di una vicenda infinita: ora Di Maio sfida Salvini

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Ennesimo paradosso - stavolta ironico - di una vicenda che sta assumendo tratti imbarazzanti: da Imperia, Matteo Salvini ha preso tempo sul possibile 'spostamento' di Savona. E se stamane era lui, il leader della Lega, ad avere in mano il destino della legislatura, la controffensiva di Luigi Di Maio - in serata - ha messo alle strette il segretario federale del 'Carroccio'.

Per 'spostamento' di Savona, ovviamente, intendiamo la proposta del capo politico pentastellato di dar vita al sospirato governo politico giallo-verde, all'esecutivo Giuseppe Conte per intendersi, con Paolo Savona dirottato ad altro dicastero, non all'Economia, come chiesto dal Presidente della Repubblica che, fino a qualche ora fa, era il nemico pubblico 'numero uno' del Movimento 5 Stelle, con la proposta di metterlo sotto stato d'accusa, ed oggi ha ricevuto le scuse dei pentastellati. 

Altro paradosso di giornata, che ne sottende un altro: stamane non c'era un Governo, in serata ce ne sono addirittura due, quello Cottarelli - "la lista dei ministri è già pronta", è filtrato dal Quirinale - e quello Conte, appunto. Ad avere in mano il destino della legislatura, dunque, è Matteo Salvini: se dovesse rinunciare a Paolo Savona all'Economia, il governo così definito del 'cambiamento' potrebbe davvero partire. 

Mica facile, però. 

Il passo indietro di Luigi Di Maio si spiega leggendo i sondaggi pubblicati in queste ore: il leader politico ha capito che il Movimento è in netto calo di consensi a favore della Lega di Matteo Salvini. D'altra parte, la Lega pareva non aver alcuna intenzione di andare al Governo, almeno fino a qualche ora fa: il 'Carroccio' ha il vento in poppa ed un passo indietro su Savona, a questo punto, frenerebbe l'ascesa di Matteo Salvini che intende 'giocarsi' la campagna elettorale sulla contrapposizione con i burocrati di Bruxelles. 

Insomma, con elezioni anticipate si prefigurerebbe un'affermazione del fronte sovranista e, per questo, Di Maio vorrebbe evitare le urne: ecco spiegata la mossa del capo politico del Movimento che ha avuto il merito di mettere alle strette Salvini. Dovesse impuntarsi sul nome di Savona, il leader del 'Carroccio' rendererebbe evidente che, in realtà, è proprio lui a non volere un Governo politico, a non volerlo adesso, almeno; d'altra parte, dovesse fare un passo indietro rischierebbe di non essere 'capito' dal suo elettorato e vedrebbe sfumare la possibilità di rilanciare, di ripresentarsi alle urne con l'obiettivo, stavolta, di arrivare davvero a Palazzo Chigi.

Se ne saprà di più nelle prossime ore.

Il Capo dello Stato e il premier incaricato Carlo Cottarelli hanno condiviso la decisione di prendere ancora un poco di tempo, per capire se ci sono possibilità di dar vita al governo politico; altrimenti, l'uomo della spending review scioglierebbe le riserve assumendo l'incarico e 'accompagnando' il Paese alle urne, tra settembre e ottobre. 

 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 30 Maggio 2018 21:22

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