"L’interlocuzione con il governo Meloni sulla vicenda del Superbonus è costante e va avanti ormai da mesi. Si lavora ad una soluzione che faccia salvi i diritti acquisiti e la buona fede di chi si è fidato dello Stato. Per il resto, stiamo rimediando i drammatici errori fatti dai governi precedenti, che stanno rischiando di mandare in default il bilancio dello Stato per colpa di un misto di improvvisazione, faciloneria, incompetenza e demagogia. La riunione già convocata per domani a Palazzo Chigi va in questa direzione e sono certo che il governo lavorerà per trovare una sintesi equilibrata per risolvere il problema dei crediti incagliati". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio riferendosi alla spinosa questione del Superbonus.
Una questione che deve affrontare un problema che sta creando apprensione, economicamente, socialmente e politicamente. L'idea del Superbonus è un’idea interessante ma che avrebbe avuto bisogno di una gestione più oculata, cosa che è mancata, come spesso avviene nel nostro paese. La gestione scellerata, le continue modifiche, lo scarso controllo hanno creato una situazione di caos generale che ha stravolto l’organizzazione di imprese e professionisti oltre che generare false aspettative nella popolazione.
Una legge di questo tipo non può essere a tempo ma deve essere strutturale per poter generare i cambiamenti sperati. Doveva essere un volano per l’economia ma con il blocco dei crediti fiscali si è rivelato un elemento deflagrante per molte imprese, professionisti e persone. L’Europa con le sue direttive insiste per l’adeguamento energetico di tutti gli edifici ma questo obiettivo non potrà essere raggiunto se non con importanti incentivi pubblici. In un paese come il nostro, molto vulnerabile al sisma, sarebbe importante migliorare la vulnerabilità sismica degli edifici prima ancora che migliorare energeticamente, purtroppo la maggior parte degli interventi di superbonus sono stati incentrati sull’adeguamento energetico.
Con la posizione delle banche ed il successivo blocco dei crediti fiscali si è giunti al termine del Superbonus, purtroppo molte imprese, professionisti e cittadini sono rimasti bloccati in corso di esecuzione pertanto è necessario intervenire per portare a conclusione almeno gli interventi in atto.
L’ANCE Abruzzo ha chiesto a gran voce l’intervento della Regione che attraverso la propria tesoreria potrebbe liberare le banche dai crediti in atto e consentire di acquisire nuovi crediti. Condizione necessaria per sbloccare i molti interventi in corso fermi da oltre un anno e provare a far ripartire il superbonus 110%. Detto questo, è evidente che gli incentivi previsti dal superbonus vadano rivisti e incanalati in percorsi chiari e duraturi senza cambi di rotta in corso d’opera. La legge deve essere chiara senza possibilità di interpretazioni, una norma tecnica che non può essere gestita dalle faq dell’agenzia delle entrate. Ci sarebbe da approfondire molto su quanto vantaggio portano alla comunità in termini di miglioramento dell’ecosistema.
Gli edifici si stanno chiudendo in grossi involucri di plastica che prima o poi dovranno essere smaltiti, i componenti elettronici e le materie prime degli elementi di miglioramento energetico, provengono dalla Cina, paese che ancora abusa del carbone, riduciamo quindi il livello di inquinamento nei nostri paesi con un grosso sforzo economico, andando ad arricchire economicamente un paese come la Cina altamente inquinante.
Il problema è serio. Va risolto subito.