Mercoledì, 30 Maggio 2018 16:17

Consiglio comunale, approvazione lampo del rendiconto di gestione

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Dimenticatevi le discussioni infinite, le barricate delle opposizioni e le prese di posizione della maggioranza: ad ora di pranzo, il Consiglio comunale - convocato stamane dal presidente Roberto Tinari – aveva già approvato il Rendiconto di gestione dell’ente relativo all’esercizio finanziario 2017, nelle more della diffida concessa dal prefetto dell’Aquila per la mancata approvazione nei tempi previsti dalla legge.

La proposta deliberativa ha ottenuto 19 voti favorevoli e 9 contrari.

L’assise ha approvato anche le delibere riguardanti, rispettivamente, i Conti degli agenti contabili, l'inventario e il conto consegnatario dei beni di proprietà comunale, nonché l'inventario degli stessi. Voto favorevole pure allo schema di rendiconto della gestione dell’istituzione Centro servizi anziani (Csa), ente strumentale del Comune dell’Aquila.

Come consuetudine, oramai, quasi vuoti gli scranni della Giunta, presente l’assessora al bilancio Anna Lisa Di Stefano, il sindaco Pierluigi Biondi e, di tanto in tanto, altri assessori, Sabrina Di Cosimo prima, Emanuele Imprudente poi, per qualche minuto Guido Quintino Liris e Carla Mannetti. In altre faccende affaccendati la maggior parte dei consiglieri di maggioranza; poco partecipi, e piuttosto silenti, le opposizioni.

Eppure, si discuteva di un provvedimento importante per la vita dell’Ente.

Sta di fatto che l’attenzione, per alcune ore, si è concentrata su alcuni rumors di stampa che davano per dimissionario l’assessore allo sport Alessandro Piccinini; i consiglieri a chiedersi che cosa stesse accadendo, tra gli scranni di maggioranza e opposizione, il sindaco e vice sindaco a discutere ‘fitto fitto’, tra una telefonata e l’altra. In realtà, Piccinini non si è dimesso: tuttavia, si sarebbe consumato uno strappo in Giunta e non è affatto un caso che l’assessore allo sport non abbia presenziato ieri alle conferenze stampa sulla candidatura dell’Aquila ai mondiali master d’atletica del 2022 e sull’Atp Challenger Tour di Tennis che animerà il capoluogo dal 16 al 24 giugno. Ora, non è dato sapere se l'assessore abbia minacciato le dimissioni, se ci abbia pensato davvero o se si sia trattato di una semplice lite, del manifestarsi - comprensibile - di diversità di vedute col sindaco; viene da chiedersi, però, chi abbia informato la stampa, anticipando decisioni mai assunte formalmente: è chiaro come, di nuovo, ci sia stato un tentativo di qualche esponente di centrodestra di destabilizzare la maggioranza al governo della città. E non è affatto un buon segnale, in particolare in una giornata amministrativamente così importante.

Tornando al rendiconto approvato, a fronte di un valore complessivo del bilancio pari a circa 900 milioni di euro, presenta un avanzo di circa 54 milioni 480mila. “Tale risultato – ha spiegato l’assessore Di Stefano - discende dal riaccertamento dei residui attivi e passivi, che ha portato ad oltre mille operazioni contabili di reimputazione, a partire dal 1992. Un dato che vorrei sottolineare – ha proseguito l'assessore – è che, per la prima volta, nel conto del patrimonio sono ricomprese le abitazioni equivalenti, acquisite dal Comune, per un totale di oltre 240 unità immobiliari e circa 77 milioni di euro. Il valore complessivo del patrimonio, comprensivo dei complessi Case e Map, è pari a circa 1 miliardo di euro”.

Un dato assolutamente ragguardevole, che pone L’Aquila al sesto posto tra le maggiori città italiane, dopo Roma, Napoli, Torino, Firenze e Palermo e davanti a realtà urbane come Milano, Bologna, Genova e Catania. E che apre ad una serie di riflessioni sul futuro del mercato immobiliare, con l’avanzare della ricostruzione.

“L'indirizzo di lavoro che ho conferito agli uffici – ha aggiunto l'assessore Di Stefano – è stato quello di privilegiare la sostanza rispetto alla forma, conducendo un'operazione di trasparenza che, come dicevo all'inizio, ci ha consentito eliminare residui, siano essi attivi che passivi, vecchi di oltre 25 anni. Sempre in ossequio a questo principio abbiamo provveduto alla regolarizzazione del bilancio, a partire dal 2009, effettuando una ricognizione delle passività per circa 15 milioni di euro. Per la prima volta, dunque, il saldo di tesoreria corrisponde con quello di cassa del bilancio. Infine vorrei sottolineare, con soddisfazione, un altro risultato: il Rendiconto è stato approvato dall'Aula in tempi record, dopo un'ora di discussione. Evidentemente – ha concluso l'assessore – abbiamo lavorato bene".

Non la pensa esattamente così il capogruppo di Articolo 1, Giustino Masciocco che parla, invece, di un “bilancio in chiaroscuro”. Masciocco ha presentato in aula quattro richieste di sospensiva: una l’ha ritirata, le altre sono state bocciate dalla maggioranza. “Vertevano su questioni contabili”, spiega a newstown. “Sapete che il valore dei residui attivi e passivi contribuisce alla ‘costruzione’ dell’avanzo d’amministrazione: ebbene, alcuni dirigenti avevano eliminato alcuni residui che, tuttavia, ci siamo ritrovati in delibera. Per questo, abbiamo dei dubbi sull’importo reale dell’avanzo d’amministrazione”.

Ai cittadini va detta la verità, ha aggiunto Masciocco: “le difficoltà c’erano in passato e ci sono ancora oggi; d’altra parte, il bilancio è bicefalo, per metà di Cialente e per metà di Biondi. Non si può dire che tutto va bene, che il bilancio è pulito: non lo è affatto”.

Per fare soltanto un esempio, l’avanzo d’amministrazione che, come detto, lavora anche sui residui, “non è chiaro di che natura sia, quanto dipenda dalla gestione ordinaria e quanto dalla gestione del terremoto. Non è questione di poco conto. Se derivano dalla gestione ordinaria, infatti, le somme possono essere utilizzare; altrimenti sono vincolate. Ecco, chiarire la natura dell’avanzo avrebbe rappresentato un segnale di cambiamento, di discontinuità rispetto al passato”. Non solo. Masciocco sottolinea come i revisori dei conti abbiano evidenziato che “non tutti i dirigenti hanno depositato i debiti fuori bilancio: ecco perché si tratta di un bilancio in chiaroscuro, porta con sé vizi congeniti delle pubbliche amministrazioni”.

Il capogruppo di Articolo 1, in riferimento ai debiti fuori bilancio, torna anche sulla vicenda dell’allineamento contabile del pignoramento operato da Impregilo sul conto del Comune dell’Aquila per oltre 9 milioni di euro, a valle del contenzioso giudiziario sulla realizzazione del terminal di Collemaggio. “La legge 118, allegato 4/2, consente il riallineamento nell’esercizio dei pignoramenti con la contabilità di cassa dell’amministrazione; si tratta di una procedura meritoria, permessa da una circolare del 20 febbraio scorso. Il problema è che la norma, oltre alla possibilità del riallineamento, prevede contestualmente il riconoscimento del debito come fuori bilancio. A dire che i dirigenti avrebbero dovuto verificare l’origine del debito e portarlo a discussione in Consiglio comunale. Non è stato fatto". Vale per il pignoramento di Impregilo, come per gli altri. "Tra l’altro, non stiamo parlando di debiti passati tutti in giudicato: dunque, se al momento di discuterli il Consiglio comunale dovesse evidenziare che non nascono da un illecito arricchimento dell’ente bensì dalla imperizia di un dirigente, l’Ente non potrebbe esercitare azioni di rivalsa. Insomma, stiamo riallineando i debiti senza sapere come siano maturati”.

Ultima modifica il Giovedì, 31 Maggio 2018 13:19

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