Venerdì, 22 Giugno 2018 12:25

Perdonanza, De Santis attacca ancora Biondi: "Io busso a bastoni e lui risponde a coppe"

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"La Perdonanza ha bisogno unità di intenti e non di polemica politica. Io busso a bastoni, il sindaco risponde a coppe".

Così Lelio De Santis, consigliere comunale dell'Italia dei Valori/Cambiare insieme, replica al sindaco Pierluigi Biondi sulla Perdonanza. Il primo cittadino aveva risposto a De Santis dopo che quest'ultimo, in seguito al mancato svolgimento del consiglio comunale straordinario, aveva attaccato l'amministrazione.

"La manifestazione più importante e più qualificante per l'identità storica e culturale della città" scrive De Santis "oltre che per il suo rilancio culturale e turistico, non può essere oggetto di polemica politica e, di sicuro, non era mia intenzione suscitare una reazione dell'amico sindaco, Pierluigi Biondi, tutta in versione politichese".

"Il Consiglio comunale richiesto avrebbe avuto, come era noto a tutti, sindaco compreso, un duplice obiettivo. Consentire al sindaco ed al Comitato Perdonanza di informare l'assise comunale e, dunque, la città, in modo ufficiale e trasparente, delle attività già svolte e dello stato del programma, come ha fatto poi a mezzo stampa, e permettere ai consiglieri comunali di offrire eventuali contributi integrativi ed arricchimenti culturali al programma in costruzione".

"Il fatto che il consiglio comunale sia stato disertato da tutti gli attori in campo, eccetto l'assessore Di Cosimo, è e rimane un fatto grave sul piano politico ed istituzionale, che avrebbe dovuto suscitare una reazione adeguata del presidente dell'assise municipale, Roberto Tinari, a tutela della dignità e del ruolo dell'istituzione, che è stata umiliata".

"Per quanto mi riguarda, tutti sanno, a cominciare dal sindaco, che non ispiro la mia attività amministrativa al principio "tanto peggio, tanto meglio" e che, nello specifico, la mia era ed è una preoccupazione giustificata dagli accadimenti e dettata solo dal desiderio di vedere una Perdonanza di successo e non un suo flop".

"D'altra parte, è un dato oggettivo, non un pretesto o una colpa, il fatto che, quasi a fine giugno, non esistono un programma completo ed un bilancio preventivo definito e, di conseguenza, non è possibile mettere in piedi un piano di promozione e di marketing serio ed efficace".

"Ed allora, se io "busso a bastoni", il sindaco non mi risponda "a coppe" e sappia che riconoscere un errore non è un segno di debolezza, ma di serietà e credibilità".

"Egli può rimediare ad una leggerezza o ad una sottovalutazione, portando in Consiglio tutti i risultati organizzativi e progettuali finora raggiunti, non per soddisfare il desiderio di un consigliere distratto o esigente, ma per coinvolgere l'intera assemblea, nelle sue diverse sensibilità politiche, in una sfida importante per tutti, che riguarda il rilancio dell'immagine della città in Italia".

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