Mercoledì, 27 Giugno 2018 15:59

Regionali, il centrodestra è una polveriera: tensione tra Lega e Forza Italia

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E' una polveriera il centrodestra abruzzese.

Verso le elezioni regionali, forti del vento favorevole che spira nel paese, i partiti d'area stanno faticando a trovare una 'quadra', e non sui programmi sia chiaro, non sono stati neanche abbozzati, ma su chi dovrà indicare il nome del candidato governatore. Tra Forza Italia e la Lega, in particolare, è oramai in corso una 'guerra fredda' che ha già lasciato una 'vittima' sul campo, Giandonato Morra, candidato sindaco sconfitto alle recenti amministrative di Teramo. 

Un campanello d'allarme.

"Senza nulla togliere agli alleati, sono sempre più convinto che il prossimo governatore regionale sarà della Lega", ha dichiarato Giuseppe Bellachioma, segretario regionale del Carroccio, commentando i risultati dei ballottaggi che hanno visto i salviniani 'conquistare' il primo Comune in Regione, Silvi; poche ore dopo, ha rincarato la dose: in una intervista al quotidiano 'Il Centro', Bellachima ha dichiarato che non ha "alcuna intenzione di mediare" sulla scelta del candidato governatore. 

Parole che hanno fatto infuriare il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano. "La mediazione è l'anima stessa della politica; se l'amico Giuseppe Bellachioma dichiara che sulla candidatura alla presidenza della Regione Abruzzo non ha alcuna intenzione di mediare, o non ha ben chiaro cosa sia l'arte della politica, considerato che è un neofita e che quindi deve ancora fare esperienza, oppure si è fatto talmente prendere la mano da confondere i sondaggi con i dati, che sono quelli che davvero contano". Dunque, l'affondo: "La sua è una visione politica di ristretta prospettiva e di scarso respiro. Voglio sperare che il suo entusiasmo per l'affermazione del centrodestra alla recentissima tornata elettorale sia alla base di qualche incauta affermazione 'dal sen fuggita'. Se così non fosse ci sarebbe da preoccuparsi, perché non tiene conto né del passato, né del presente né del futuro. Ricordo a Bellachioma la coerenza, il rispetto dei patti e la fedeltà di Forza Italia all'alleanza di centrodestra, manifestati in ogni circostanza e ogni momento. Ma se questi valori gli sono sfuggiti, così come le parole nelle quali esclude ogni mediazione tra forze alleate, è bene allora ricordargli i numeri delle elezioni politiche e anche di quelle amministrative".

Banalmente, si discute su chi abbia la maggioranza dei voti, tra le forze di centrodestra, con Forza Italia che, seppure d'un soffio, alle politiche del 4 marzo si è confermata, in Abruzzo, la prima forza della coalizione e la Lega, d'altra parte, convinta di aver oramai maturato il 'sorpasso', considerato pure il crescente consenso a livello nazionale. Pagano, però, non è affatto d'accordo: "Sono certo che, passata l'euforia, Bellachioma saprà ben discernere tra fantasmatiche proiezioni e risposte concrete dell'elettorato abruzzese, tradizionalmente e convintamente moderato, nonché schierato per il centrodestra. Dopo di che potremo sederci attorno a un tavolo e trovare la soluzione migliore per archiviare il deleterio governo di centrosinistra alla Regione Abruzzo, che ha prodotto proclami e chiacchiere invece che risultati. Proprio ciò che occorre scansare per rassicurare gli abruzzesi sulle risposte che possono arrivare da una politica seria ed equilibrata che non passa né dalla propaganda né dalle chiusure preconcette e immotivate".

Chiusure, però, che era stata proprio Forza Italia ad imporre, a qualche ora dalla apertura delle urne per il turno di ballottaggio a Teramo e Silvi. Per voce del deputato Antonio Martino, gli azzurri hanno 'sbarrato' la strada a Fabrizio Di Stefano e alle forze civiche d'area che si stanno raccogliendo intorno a Gianluca Zelli e Daniele Toto. "Forza Italia che, secondo i risultati delle politiche del 4 marzo scorso in Abruzzo è il primo partito del centrodestra e il secondo assoluto in regione dietro il Movimento cinque stelle, sente l'obbligo e l'onere di assumersi la responsabilità di fare sintesi e attivare una strategia precisa per individuare il programma migliore e il candidato migliore per vincere le elezioni regionali – ha chiarito Martino - In questo momento, oltre alle ipotesi dei dirigenti in carica come Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri, Umberto Di Primio, Paolo Gatti, Emilio Iampieri e Guido Liris, spine dorsali del partito nella nostra regione, non ci sono altre candidature altrettanto all'altezza: in particolare, le iniziative dell'ex deputato Fabrizio Di Stefano, già consigliere regionale di An, sono da intendere a titolo personale, quindi, nulla hanno a che fare con Forza Italia e con una investitura da parte del centrodestra".

Parole che sono suonate come un messaggio piuttosto esplicito alla Lega che, al contrario, con le liste civiche sta ragionando e che potrebbe essere l'approdo di Di Stefano, che ha già avviato la sua 'personale' campagna elettorale con una fuga in avanti che, però, alla lunga rischia di bruciarlo.

Tant'è vero che il coordinatore regionale dei Dipartimenti del Carroccio, Gianfranco Giuliante, non ha mancato di rispondere a Pagano spiegando come la pillola di saggezza sulla politica come arte della mediazione avrebbe dovuto riservarla a chi, "in modo scomposto, ha aperto il dibattito sulle regionali, stabilendo aperture/veti e arrivando a parlare per nome e per conto del centro destra".

"Pagano –ha aggiunto Giuliante - deve assumersi la responsabilità di questo 'strappo' laddove, per non essere frainteso, Antonio Martino ha detto di parlare di 'intesa strettissima' con il coordinatore regionale di Forza Italia. Pagano non ha compreso che sono finiti i tempi del bullismo di coalizione, quando l'insipienza e la tracotanza di una classe dirigente delegittimata (Pagano è riuscito a perdere tutto da segretario in carica: dai congressi interni alle elezioni esterne), utilizzava la cintura di sicurezza dei cerchi magici che coprivano ogni errore. Errori che hanno portato il partito a più che dimezzare i propri consensi".

La lega – l'affondo - con Giuseppe Bellachioma "ha espresso sull'argomento un'opinione politica, forte ma politica. La risposta è stata insultante e personale: neofita senza esperienza, affermazione dal sen fuggita e via bulleggiando. Ricordiamo a Pagano che il 'neofita' ha portato un movimento neonato a ridosso di un partito come Forza Italia e se ciò non è stato difficile è proprio perché Pagano, con la sua 'esperienza' l'ha schiantato. Per dar forza a queste argomentazioni, si potrebbero utilizzare i giudizi espressi in questi anni su Pagano da quelli che Martino definisce la spina dorsale di Forza Italia; ma sarebbe ingeneroso. Noi, al contrario, vogliamo alimentare la necessità di un accordo che veda unito il centrodestra, che sappia interloquire con le realtà civiche – non ospiti – ma coprotagoniste. Civiche nuove e non minestre riscaldate. A Teramo, la Lega è tornata sui suoi passi per amor di coalizione, ma i risultati non hanno soddisfatto nessuno. Lo ribadiamo – ha concluso Gianfranco Giuliante - sulla Regione non intendiamo mediare su chi ipotizza soluzioni precostituite e lo fa con la saccenza del bullo di periferia, anche se con abito sartoriale".

Dura anche la presa di posizione di Fratelli d'Italia. "La corsa alla rivendicazione del candidato governatore, che in questi giorni sta impegnando alcune forze politiche, rientra nelle logiche di una vecchia politica che se può magari appassionare alcuni addetti ai lavori, di certo sfiducia sempre più l'elettorato, alla ricerca, invece, di risposte concrete ai tanti problemi irrisolti della nostra Regione", si legge in una nota del Coordinamento regionale. "Gli abruzzesi hanno la necessità di un progetto di rilancio chiaro della Regione e vogliono archiviare il malgoverno del centrosinistra che in questi anni li ha semplicemente illusi, con continui e infondati annunci. La coalizione di centrodestra deve essere in grado, quindi, di interpretare al meglio, anche con l'aggregazione di realtà civiche, la voglia di cambiamento, attraverso l'elaborazione di un programma di governo capace di far fare all'Abruzzo il salto di qualità che merita. Fratelli d'Italia ritiene prioritario, in questa fase, aprire da subito un confronto con tutte le forze che si riconoscono nel centrodestra, per l'elaborazione del programma di governo. Appare evidente che i criteri per l'individuazione del candidato di Presidente dovranno privilegiare l'attitudine ad assicurare qualità amministrativa alla nostra regione e non la mera appartenenza politica". 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 27 Giugno 2018 19:06

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