Approvati in Commissione Bilancio all'unanimità dei presenti i progetti di legge su L'Aquila capoluogo e sulla Nuova Pescara.
A darne notizia è il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, presidente della Commissione territorio. “Sono soddisfatto perché si è dato seguito a quanto avevamo stabilito: i progetti di legge L’Aquila capoluogo e sulla Nuova Pescara hanno marciato in parallelo, e sono stati approvati all’unanimità nella stessa seduta della Commissione Bilancio. Ora manca l’ultimo miglio, l’approvazione del Consiglio regionale” che si riunirà domani.
Del progetto di legge su L'Aquila capoluogo Pietrucci è primo firmatario; per il consigliere regionale, il percorso congiunto “dei due progetti di legge ha un significato decisivo, perché da un lato sulla Nuova Pescara sancisce l’esito di un percorso referendario, dall’altro dà all’Aquila maggiori e più incisivi strumenti per esercitare il suo ruolo di capoluogo: parlo di risorse aggiuntive e del coordinamento più stretto tra la Regione, il Comune capoluogo e i Comuni limitrofi al capoluogo di regione. Fondamentali in questo senso anche il fatto che si avvicini maggiormente L’Aquila alla Regione, rendendo il capoluogo più fruibile e accessibile attraverso la valorizzazione delle sue peculiarità, e la messa in atto di un disegno innovativo, che concepisce L’Aquila in rapporto al suo territorio di riferimento”.
Il consigliere regionale ha inteso rivendicare che il progetto di legge su L’Aquila capoluogo è “il risultato di un dibattito ampio che ha coinvolto i maggiori portatori d'interesse della città e dell'Abruzzo in numerosi riunioni e incontri”.
Per ciò che attiene il progetto della Nuova Pescara, invece, la fusione prevista tra i comuni di Pescara, Spoltore e Montesilvano viene a valle del referendum svoltosi nel 2014; dovesse essere approvata in Consiglio regionale, l'unione tra i comuni - un processo unico in Italia, al momento, per le dimensioni demografiche - è prevista a partire dal 1° gennaio 2021, anche se slitterà presumibilmente al 2024. "Esprimo la mia soddisfazione per l'approvazione unanime della legge" ha sottolineato il vice Presidente del Consiglio regionale Lucrezio Paolini, tra i componenti del comitato promotore il referendum; "i cittadini hanno voluto con oltre il 70% dei consensi la nascita di una nuova grande città che migliorerà la qualità dei servizi e consentirà un migliore sviluppo di tutto l'Abruzzo".
Di atto "quasi simbolico" ha parlato, invece, il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri. "La legge istitutiva odierna della Nuova Pescara è in realtà solo una norma ‘manifesto’, un atto quasi simbolico perché tutte le fasi applicative sono rimandate al futuro Consiglio regionale che dovrà ragionare e coordinarsi con il sindaco di Spoltore e con i futuri sindaci di Pescara e Montesilvano, che saranno eletti nel 2019, per capire se la fusione sia realmente possibile o meno entro il primo gennaio 2024". Uno stato dei fatti frutto "dell’imperdonabile e voluto ritardo con cui il presidente D’Alfonso ha affrontato la volontà popolare espressa con il referendum del 2014 - l'affondo di Sospiri - Oggi, in Commissione abbiamo pesantemente emendato e stravolto la legge originaria del Governatore D’Alfonso numero 206 del 2016, introducendo correttivi sostanziali e necessari, a partire dalla previsione di un finanziamento annuale da prevedere per il nuovo Comune al fine di dargli forza, emendamenti che comunque restano delle pezze a colori per una legge complessivamente scarsa e fatta male".
Due le proposte di modifica di maggiore sostanza, approvate in Commissione: "con la prima, è stata definitivamente archiviata l’ipotesi di istituzione del nuovo Comune fissata dal presidente al primo gennaio 2019, e quindi abbiamo sacramentato che ‘il Comune di Nuova Pescara’ è istituito a decorrere dal primo gennaio 2021, ma, sulla base della relazione conclusiva sul processo di fusione i Consigli comunali dei tre comuni interessati, con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi, possono differire tale termine al primo gennaio 2024". Con il secondo emendamento, invece, "abbiamo previsto l’erogazione di finanziamenti annuali, almeno sino al 2027, per il nuovo Comune se verrà compiuta la fusione, finanziamenti che dovranno consentire l’implementazione dei servizi della nuova municipalità, perché ricordiamo che la fusione avrà un costo, oggi non facilmente quantificabile considerando che non abbiamo precedenti rispetto all’accorpamento di tre comuni di tali dimensioni, e quei costi comunque non possono e non devono ricadere sui cittadini".