Poche parole, a margine della conferenza stampa indetta in mattinata, a Pescara, per spiegare le scelte del Governo sul discusso bando 'Periferie' e chiedere le dimissioni del sindaco Marco Alessandrini, che aveva duramente contestato il congelamento dei fondi: "La notte scorsa, nel corso di una riunione tra il segretario nazionale e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e il segretario regionale abruzzese Giuseppe Bellachioma, si è deciso che la Lega in Abruzzo correrà da sola alle prossime elezioni regionali; una decisione assunta come presa di distanza dal modo ambiguo di operare di alcuni partiti. In tale maniera, chiunque si riconosca nella nostra presa di distanza, è ben accetto dalla Lega".
Così, la Lega Abruzzo ha ribadito la volontà di dare uno strappo alla coalizione di centrodestra, già annunciata da Bellachioma con un post su Facebook pubblicato notte tempo; d'altra parte, qualche giorno fa il coordinatore del Carroccio aveva rivendicato come i sondaggi, in Abruzzo, attribuiscano alla Lega "dal 24 al 26%".
Dunque, porta sbattuta in faccia a Forza Italia che giusto ieri, con i consiglieri regionali Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, aveva ribadito la centralità azzurra in questi anni d'opposizione al centrosinistra auspicando una coalizione ampia e rinnovata: "Noi di Forza Italia, che siamo stati il perno di questa opposizione e non siamo secondi a nessuno, lanciamo un appello a tutte le forze politiche di centrodestra affinché si dia vita immediatamente ad una coalizione rinnovata, unita e capace di dare una speranza agli abruzzesi", le parole dei consiglieri. Appello rimasto inascoltato, evidentemente.
La Lega ha voluto rompere gli indugi: Bellachioma ha lasciato intendere che il candidato è già stato individuato, è un abruzzese e verrà annunciato al momento giusto.
Sarà Fabrizio Di Stefano? C'è il riserbo più assoluto: certo è che all'ex parlamentare guardano con 'attenzione' anche le liste civiche che si sono riunite qualche tempo fa all'Aurum di Pescara sotto lo slogan l'Altro Abruzzo. In una nota, il leader di Azione Politica Gianluca Zelli ha sottolineato come i civici abbiano condiviso la capacità della Lega, "la velocità d'azione e schiettezza, così come alcuni percorsi. D’altro canto, gli accordi neanche troppo velati tra Partito democratico e Forza Italia, lasciano intendere quanto siano fluidi i confini delle idee e delle proposte per il territorio", l'affondo. "Il nostro impegno - ha aggiunto Zelli - che collochiamo sempre all’interno dell’area di centrodestra, rimane invariato come negli ultimi due anni. Abbiamo lavorato per gli abruzzesi e continueremo a farlo. In quest’ottica, siamo pronti ad aprire un dialogo con le forze che come noi hanno a cuore questa terra. È arrivato il momento di assumere responsabilmente un ruolo di proposta attivo e per questo vogliamo dialogare su programmi efficaci, risolutivi e di respiro per l’Abruzzo".
Ora, non resta che attendere la reazione di Forza Italia, per capire se gli azzurri finiranno per piegarsi all'imposizione leghista o decideranno, al contrario, di presentare un proprio candidato; negli ultimi giorni, si è andata rafforzando l'ipotesi di una discesa in campo del deputato Antonio Martino. D'altra parte, la Lega potrebbe aver deciso di correre 'in solitudine' anche per costruire, passate le elezioni, una coalizione giallo verde col Movimento 5 Stelle, sul modello dell'esperienza di governo. Non è un caso che, giusto qualche giorno, il consigliere regionale pentastellato Gianluca Ranieri non ha voluto escludere una possibile alleanza con i pentastellati: "Al momento la nostra strategia e le nostre regole non sono cambiate: noi non facciamo alleanze o accordi pre-elettorali, ma se davvero la Lega si sta trovando così bene con noi, corrano da soli e non con il centrodestra e poi, per quanto riguarderà governare la Regione, si vedrà", le parole di Ranieri. Che aveva aggiunto: "Quando decideranno di farsi votare con un loro programma, allora si potrà aprire un dialogo".
Insomma, le elezioni regionali abruzzesi potrebbero trasformarsi in un 'test' per il governo Salvini - Di Maio, al primo, vero, banco di prova elettorale dopo le politiche del 4 marzo. Uno scenario che tormenta i sonni delle altre forze di centrodestra, e non solo. Il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Etelwardo Sigismondi, in una nota ha ribadito che correre divisi rappresenterebbe "un chiaro favore" reso ai pentastellati. Sarebbe una "scelta incomprensibile" - ha aggiunto Sigismondi - "considerato che in Abruzzo ci sono tutte le condizioni per l'elaborazione di un progetto di governo che possa portare il centrodestra alla guida della nostra regione. Le ultime elezioni hanno confermato, ancora una volta, che laddove il centrodestra si è presentato diviso ha quasi sempre perso e ciò dimostra che l'elettorato premia e vuole l'unità della coalizione. Ci auguriamo quindi che i dirigenti abruzzesi della Lega non intendano davvero consegnare l'Abruzzo al Movimento Cinque Stelle".
Pagano (Forza Italia): "Non esiste centrodestra competitivo che non sia unito"
"Non ci muoviamo dalla nostra posizione, non esiste centrodestra competitivo che non sia unito. Noi pensiamo di proseguire il percorso unendo le liste di centrodestra con Udc, Fratelli d'Italia e liste civiche: ci auguriamo che la Lega, dopo le vacanze d'agosto, possa riflettere e ripensarsi; così si fa un favore a M5s e centrosinistra, andiamo avanti con senso di responsabilità costituendo liste con campioni preferenze, candidati molto forti".
È quanto scrive in una nota il coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Nazario Pagano, in merito all'annuncio del deputato della Lega, Giuseppe Bellachioma. "Subito dopo Ferragosto presenteremo 3 punti programmatici per il futuro della Regione: ci confronteremo con gli alleati che ci vorranno essere, proporremo una nostra figura: quello che ci interessava erano le dimissioni di D'Alfonso, ciò che doveva avvenire quattro mesi fa".
Rotondi (Rivoluzione cristiana): "Inevitabile che gli equilibri nazionali condizionassero le alleanze locali"
"Da deputato abruzzese sono dispiaciuto della decisione della Lega di correre da sola alle regionali. Questa scelta favorisce indirettamente i Cinquestelle e risponde a una strategia riflettuta, evidentemente. Sono dispiaciuto e condivido l'appello all'unità del centrodestra espresso oggi dal senatore Nazario Pagano. Detto questo, un po' era inevitabile che gli equilibri nazionali condizionassero le alleanze locali".
Così Gianfranco Rotondi, segretario di Rivoluzione Cristiana e deputato eletto in Abruzzo.
Rapino e Catena (Pd): "La Lega correrà da sola? Sarebbe la conferma che a loro interessano solo le poltrone"
"Le dichiarazioni del coordinatore regionale della Lega Giuseppe Bellachioma sono l'ennesima evidenza del tentativo di Opa ostile nei confronti di Forza Italia e del centrodestra. È evidente che al deputato Bellachioma non interessa mettere in campo un progetto per il governo e il cambiamento dell'Abruzzo, ma solo occupare poltrone, come si è visto nella vicenda dell'Agir, e conquistare il dominio all'interno del centrodestra".
Con queste parole il Segretario del Pd Abruzzo Marco Rapino e il coordinatore della Segreteria Andrea Catena, intervengono sulla dichiarazione di Bellachioma, che ha fatto sapere che la Lega correrà da sola alle prossime elezioni regionali. "Ci troviamo di fronte a pratiche politiche che ricordano il peggio della prima Repubblica, altro che terza Repubblica – continuano Rapino e Catena -. Se le dichiarazioni del coordinatore Bellachioma fossero seguite dai fatti, ci troveremmo di fronte ad una rottura drammatica della coalizione di centrodestra, che rende ulteriormente aperta una partita che noi consideriamo da sempre giocabile, per confermare un centrosinistra largo e aperto alla guida della nostra Regione. Siamo pronti a dispiegare un' iniziativa partecipata che riunisca il campo democratico, progressista e riformista dell'Abruzzo, aprendo porte e finestre, e siamo certi che un centrosinistra rinnovato, con una forte connotazione civica e con un programma che nasca dall'ascolto dei territori e dei cittadini possa essere lo schieramento di riferimento per la soluzione dei problemi degli abruzzesi".
Il Pd si metterà a disposizione di un progetto per l'Abruzzo del 2030 - hanno aggiunto Rapino e Catena - "che guardi al futuro e non alle poltrone e non rivendicherà la candidatura alla presidenza che dovrà nascere dal basso, da un ampio confronto con le energie civiche dell'Abruzzo pensando esclusivamente all'interesse generale degli abruzzesi".