La Giunta regionale, su proposta del Presidente uscente Luciano D'Alfonso, ha conferito - con delibera n. 599 del 7 agosto 2018 - l'incarico all'Avvocatura regionale affinché verifichi, nei modi e nei termini di legge, la possibilità di presentare denuncia nei confronti dei rappresentanti istituzionali che hanno promosso minaccia di messa in 'stato di accusa' del Presidente della Repubblica.
Lo ha illustrato lo stesso D'Alfonso, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa.
Per D'Alfonso "si è configurata, anche con la sola minaccia, la lesione dell'autonomia riconosciuta costituzionalmente al Capo dello Stato".
I fatti che saranno oggetto della verifica risalgono al periodo compreso tra il 27 e il 28 maggio scorso, a seguito della crisi istituzionale aperta per la formazione del Governo nazionale. "Con questo atto - ha aggiunto Luciano D'Alfonso - intendo custodire l'integrità, la libertà e l'autonomia del Capo dello Stato che rappresenta l'unità del Paese e, contestualmente, verificare se, durante il dibattito politico, siano state violate le norme costituzionali. Un accertamento della verità. La lesione non si è configurata nelle affermazioni politiche a sopporto dell'attivazione giuridica dell'istituto della 'messa in stato di accusa', bensì - ha osservato D'Alfonso che ha presentato sull'argomento anche una interrogazione a risposta orale al Presidente del Consiglio - nella sola 'minaccia', determinando la lesione dell'autonomia del Presidente della Repubblica. E' la prima volta - conclude D'Alfonso - che una Regione come ente e persona giuridica agisce a difesa di un organo costituzionale di primaria rilevanza come quella del Presidente della Repubblica".
Al termine della conferenza stampa, ai giornalisti presenti, D'Alfonso ha precisato che la lettera delle sue dimissioni sarà protocollata in mattinata nella sede dell'Aquila della Regione Abruzzo.