Sulla mozione presentata dal Pd sul definanziamento del Piano per la riqualificazione delle periferie (che stanziava per L'Aqula 18 milioni di euro, ndr) "alla difesa degli interessi della città i Salviniani aquilani hanno anteposto la lealtà al Governo".
Ad affermarlo, in una nota congiunta, sono Stefano Palumbo e Stefano Albano, rispettivamente capogruppo in consiglio comunale e segretario cittadino del Partito democratico.
La nota completa
Il Consiglio comunale, nella giornata di ieri, ha approvato la mozione, che ci vedeva firmatari, contro la decisione da parte del Governo di definanziare il Piano per la riqualificazione delle periferie.
In particolare, attraverso il documento, il Consiglio impegna il sindaco e la giunta a farsi portavoce, nei confronti del Governo e di tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, affinché, nel passaggio del decreto Milleproroghe alla Camera dei Deputati, si proceda alla modifica della decisione assunta in Senato di bloccare il programma straordinario di interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.
Una mozione che suona la sveglia al primo cittadino e lo richiama ad un impegno concreto e fattivo nel tutelare gli interessi della collettività e nello scongiurare il pericolo che la città veda sfumare, sotto i propri occhi, la possibilità che l'importante progetto di riqualificazione urbana, progetto che nel bando nazionale si è classificato alla 27ma posizione su 120, veda la luce, con conseguente perdita dei relativi, cospicui finanziamenti, pari a ben 18 milioni di euro.
Nella seduta di ieri, il sindaco Biondi ha tenuto un profilo molto basso, soprattutto su questo punto, rinunciando a intervenire e a chiarire la sua posizione nonostante più volte sollecitato a spiegare le sue motivazioni in aula, subendo così il voto del Consiglio comunale.
Il provvedimento è stato approvato all'unanimità ma, è importante sottolinearlo, in assenza dei consiglieri della Lega, che sono usciti dall'aula al momento del voto, palesando chiaramente dove stesse l'inghippo.
Alla difesa degli interessi della città i Salviniani aquilani hanno anteposto la lealtà al Governo e l'atteggiamento defilato del sindaco costituisce un'ulteriore riprova, se qualcuno avesse ancora dei dubbi, della sua sudditanza agli esponenti del Carroccio.
L'assenza di Biondi, unico tra i sindaci delle città capoluogo, alla conferenza stampa indetta la settimana scorsa a Pescara per concertare azioni condivise contro quello che, in tutta Italia, è apparso uno scippo ai danni dei Comuni, era già stato, del resto, il primo segnale della totale indifferenza del sindaco rispetto a questa incresciosa vicenda.
Un'assenza grave, per aver relegato la città capoluogo di regione in una posizione di totale isolamento rispetto al resto della regione, che nasconde anche l'imbarazzo del sindaco dinanzi all'ennesimo danno amministrativo della sua amministrazione, colpevole di non aver sottoscritto l'intesa con il Governo nei tempi stabiliti, unico caso in Italia.
Una défaillance che ci costerà cara nel caso in cui il Governo dovesse andare dritto sulla decisione di sospendere il bando, dato che, non avendo sottoscritto la convenzione, non potremo ricorrere, a differenza degli altri 119 Comuni, contro la disposizione contenuta nel Milleproroghe.
Adesso però, con la chiara presa di posizione del Consiglio comunale, ci auguriamo che il sindaco, in osservanza a quanto stabilito dalla mozione da noi presentata e votata anche dalla maggioranza (a esclusione, lo ripetiamo, della Lega), faccia finalmente sentire la sua voce e intraprenda azioni concrete per tutelare la nostra città e scongiurare una perdita sia in termini economici che in termini di qualità urbana.