Il conferimento della cittadinanza onoraria a Gianni Letta rischia di trasformarsi in un imbarazzante pasticcio istituzionale.
Un passo indietro.
Nei giorni scorsi, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari avevano diffuso un comunicato stampa annunciando, per venerdì 21 settembre, la convocazione di un’assise straordinaria con all’ordine del giorno il riconoscimento dell’onorificenza all’ex sottosegretario del governo Berlusconi. "Il capoluogo d'Abruzzo, attraverso il suo massimo organo di rappresentanza istituzionale – aveva dichiarato Biondi – è fiero di tributare la più prestigiosa onorificenza all'onorevole Gianni Letta, amico della città dell'Aquila, che molto gli deve, soprattutto a seguito del sisma del 6 aprile 2009, in termini di vicinanza e concreto sostegno. Il conferimento della cittadinanza onoraria vuole dunque rappresentare la gratitudine nei confronti dell'uomo e del politico e, al contempo, il riconoscimento degli indiscussi meriti istituzionali e di governo".
Con l’onorificenza – aveva aggiunto Tinari – “la Presidenza del Consiglio comunale dell'Aquila intende esprimere riconoscenza e gratitudine all’onorevole per la signorilità, l’aristocratico comportamento, l'eccellente capacità di mediare, la costante presenza, la profonda sensibilità, con cui ha parteggiato sempre per la nostra Regione e per la nostra città, contribuendo alla crescita etica, sociale e culturale".
Se non fosse che alcuni consiglieri comunali hanno scoperto dalle pagine dei quotidiani che s’intendeva conferire la cittadinanza onoraria a Gianni Letta.
E’ emerso stamane, in sede di Commissione consiliare ‘Affari istituzionali e Regolamenti’, convocata dal presidente Fabrizio Taranta per il via libera alla proposta, alla presenza di Tinari e del vice sindaco Guido Quintino Liris, a fare le veci del primo cittadino. “In città non se ne è mai parlato, i consiglieri comunali non hanno mai discusso del conferimento della cittadinanza a Gianni Letta”, l’affondo di Giustino Masciocco (Articolo 1); “i modi non possono essere questi”, ha aggiunto. “La cittadinanza onoraria non è una onorificenza che si può imporre, che si può conferire senza un processo di condivisione. L'onorevole Letta è uomo ‘di parte’, politicamente parlando e, dunque, si sarebbe dovuto partecipare l’intendimento con tutto il Consiglio comunale e con la città. Altrimenti, certe decisioni si possono anche portare avanti imponendole, ma chi lo fa assume la responsabilità di sottoporre una figura come quella di Letta ad un ‘carnaio politico’, di farne uso per la prossima campagna elettorale”.
Parole durissime, quelle di Masciocco, che hanno scatenato una lunga discussione.
“Non si sta mettendo in discussione la figura di Gianni Letta, cui riconosco l’impegno, la serietà e la qualità del lavoro svolto per L’Aquila”, ha aggiunto Lelio De Santis; “tuttavia, la forma in questi casi è sostanza, diventa contenuto, e non si può arrivare in Commissione a decisione già annunciata rischiando che l’atto non venga approvato all’unanimità”. De Santis è stato chiarissimo: “Il presidente del Consiglio avrebbe dovuto riunire l’ufficio di Presidenza e, dunque, la conferenza dei capigruppo, per arrivare ad una proposta unanime e condivisa”.
E’ il nodo della vicenda; stamane, in Commissione non si è discusso del merito del conferimento – nessuno dei consiglieri commissari si è espresso in questo senso - ma del metodo che la maggioranza di centrodestra ha imposto su questa come su altre questioni.
“Se ho sbagliato, ne prendo atto e me ne assumo la piena responsabilità”, le parole di Roberto Tinari.
A quel punto, Taranta ha sospeso i lavori per qualche minuto, per dare tempo ai commissari di trovare una ‘quadra’; al momento del voto, però, non si è trovata l’unanimità: stante l’assenza della capogruppo di Coalizione Sociale Carla Cimoroni e del consigliere PD delegato in IV Commissione Stefano Albano, detto della decisione di Angelo Mancini (L’Aquila sicurezza e lavoro) di non partecipare alle operazioni di voto, Giustino Masciocco (Articolo 1) ha votato contro la proposta ed Elisabetta Vicini (Democratici e socialisti) si è astenuta.
E chissà cosa accadrà venerdì in Consiglio comunale, chissà se Masciocco ribadirà la propria contrarietà e se, magari, altri consiglieri d’opposizione voteranno contro il conferimento della cittadinanza onoraria a Letta. Si tratterebbe di uno sfregio istituzionale: una simile onorificenza dovrebbe essere riconosciuta all’unanimità, con l’ampia condivisione del Consiglio comunale.
Staremo a vedere.