Si è tenuta stamane l'audizione sul discusso 'Decreto Genova' in sede di Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.
L'avevamo anticipato ieri: per voce del Ministro del Sud, Barbara Lezzi, il governo aveva aperto alla possibilità di non scaricare sui fondi del 'Masterplan' l'anticipazione delle opere di messa in sicurezza di A24 e A25, come previsto nel dl, visto l'avanzamento progettuale che vede l'Abruzzo prima Regione in Italia per il caricamento sulla Banca Dati Unitaria dei progetti sottoscritti, per un ammontare di circa 560 milioni di euro". Fonti dello stesso Ministero avevano riferito al Presidente della Regione, Giovanni Lolli, di aver chiesto di eliminare dall'ordine del giorno del Pre-CIPE (convocato per giovedì prossimo, ndr) il punto riguardante l'attuazione della programmazione FSC e di aver predisposto un emendamento per correggere quanto previsto nel Decreto Legge.
Una intenzione che ha trovato conferma stamane, in Commissione Trasporti.
In sostanza, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministro per il Sud si sono detti pronti a presentare una proposta emendativa che specifichi come la copertura sarà individuata sul Fondo di sviluppo e coesione 2014/2020 tra le risorse che verranno reperite a valere sulle quote non vincolate dal medesimo fondo. In parole povere, i fondi verranno attinti tra le economie non vincolate del FSC a livello nazionale, così come ripartiti tra le diverse regioni, e non soltanto a gravare su Regione Abruzzo e, in minima parte, su Regione Lazio, come previsto inizialmente.
Eppure, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, pur correggendo il tiro, ha difeso le scelte del suo dicastero sottolineando come fossero stati rispettati in pieni gli indirizzi della delibera di Regione Abruzzo. "Prima di parlare di 'scippo' e stracciarsi le vesti - ha sottolineato in Commissione - dovrebbero rileggersi la loro delibera di appena tre mesi fa in cui si consentiva al Mit di avvalersi, per la messa in sicurezza antisismica delle autostrade A24-A25, in via anticipata, di fondi Fsc 'assegnati e non trasferiti in favore della Regione Abruzzo e che non possono essere oggetto di copertura di SAL entro il 31.12.2018, perché non riferibili a procedure contrattuali esecutive o in esercizio'". Dunque, "questo ministero ha rispettato in pieno l'indirizzo di quella delibera regionale e con pragmatico senso di urgenza ha inteso avviare subito gli interventi ormai improcrastinabili di messa in sicurezza delle arterie autostradali a rischio tellurico".
Parole che hanno fatto infuriare il presidente vicario della Giunta regionale, Giovanni Lolli. "Dopo la gaffe sul Brennero, il ministro Toninelli ha collezionato l’ennesima figuraccia sostenendo che con una delibera sia stata la Regione Abruzzo a chiedere di destinare le risorse del Masterplan alla messa in sicurezza dell’autostrada A24 e A25. Se invece di sventolare la Delibera il Ministro l’avesse letta - l'affondo di Lolli - o se la fosse fatta almeno spiegare, avrebbe evitato di dire una cosa falsa e per lui imbarazzante. La delibera di giunta, infatti, non ha autorizzato affatto l’utilizzo dei fondi del 'Patto per lo sviluppo-Masterplan', fa espresso riferimento, al contrario, ai '…fondi assegnati, non trasferiti e non riferibili a procedure contrattuali esecutive o in esercizio'".
Come era stato già chiarito nel corso degli incontri svoltisi al MIT nel mese di luglio, "i fondi del Masterplan sono stati tutti oggetto di concessione la cui sottoscrizione ha determinato l’adozione, da parte della Regione, di specifici atti di liquidazione in favore dei beneficiari, i quali, a loro volta, hanno iscritto in bilancio le somme ed avviato le procedure di gara", ha ribadito Giovanni Lolli.
E già il 31 luglio scorso, il presidente della Giunta regionale aveva comunicato ai Ministri Toninelli e Lezzi, nonché all’Agenzia per la Coesione Territoriale e al Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che "i fondi a cui la Regione si riferiva nella citata Delibera fossero quelli del Piano Operativo MIT per l’Abruzzo, poiché relativi a progetti d’investimento non ancora avviati"; seguiva una nota del 14 agosto a firma del Direttore generale Vincenzo Rivera in cui, nel ribadire quanto comunicato dal Presidente, "veniva indicato un piano di temporaneo rallentamento dei flussi finanziari e delle relative concessioni di progetti per un ammontare di soli 46 milioni di euro (e non 200!) a valere sul Piano Operativo ministeriale. Stessa cosa faceva la Regione Lazio indicando un piano di 35 milioni di euro".
Tali comunicazioni erano state espressamente richieste dal capo di Gabinetto del Ministro, il prof. Scaccia che con - propria nota dell’8 agosto - aveva chiesto quali modifiche dovessero essere apportate al citato Piano Operativo ministeriale. Dunque, "Regione Abruzzo ha adempiuto alle richieste del Ministero senza mai autorizzare l’utilizzo dei fondi del proprio Masterplan poiché in avanzatissima fase di utilizzo" le parole di Lolli.
Su tale vicenda, lunedì il presidente vicario ha convocato tutti i beneficiari del Masterplan, i parlamentari e i consiglieri regionali. La posizione di Regione Abruzzo è chiara e semplice: abrogare nel testo il richiamo al 'Patto per lo Sviluppo' delle regioni Abruzzo e Lazio; "finché il Parlamento non modificherà il Decreto in sede di conversione, la mobilitazione istituzionale sarà massima", ha ribadito Lolli.